Capitolo 26 - Hasta pronto.

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Svegliarsi con la sveglia era la cosa che mi era mancata di meno, ma mi arresi alla decima volta che la rimandavo, e mi alzai dal letto controvoglia, dirigendomi in cucina e mettendo sui fornelli la più grande quantità di caffè che la mia caffettiera potesse contenere.
Essendomi alzata già in ritardo, fui costretta a vestirmi e truccarmi alla velocità della luce, inevitabilmente il mascara mi sporcò la palpebra, e quando tentai di rimuoverlo feci un disastro che mi costrinse a struccarmi e ritruccarmi. Questo fece sì che perdessi il tram, e quindi dovetti correre disperatamente verso l'università, ripromettendomi che avrei comprato una macchina.

Arrivai a lezione con mezz'ora di ritardo, e promisi a Melissa che avremmo parlato dopo, visto che dovetti fermarmi per quasi un'ora a discutere con il professore della mia tesi di laurea.
A pranzo mi trovai in mensa con Mel, come promesso, e con Leo, che mi fece la predica per essermi fatta sentire così poco per tutta la settimana. Mi aggiornarono sulle novità, e Mel mi riferii tutti i gossip di cui non mi importava particolarmente. Io raccontai loro della settimana a New York, e mi stupii nel vedere che tutti e due fossero estremamente felici per me. Non voleva essere sfiducia la mia, ma i miei amici non avevano mai particolarmente approvato le mie relazioni precedenti.

Tornai a casa velocemente, rischiando di cadere sulla neve un centinaio di volte, e quando finii di studiare mi accorsi che fosse già buio, quindi presi il telefono decisa a ordinare qualcosa da mangiare. Venni interrotta dal suono del campanello, e quando aprii la porta mi trovai davanti Paulo, sorridente come sempre, ma con un'espressione un po' stanca sul viso. Il mese precedente avevo già notato un po' troppa stanchezza da parte sua, ma non ci avevo dato peso, pensando fosse dovuta agli allenamenti.
"Ciao." iniziò lui,
"Ciao, cosa ci fai qui?" chiesi, dopo averlo baciato sulle labbra,
"Ho pensato di portarti la cena. Domani sono in trasferta, per la partita contro il Milan." mi comunicò lui,
"Lo sapevo, sono ancora una juventina come si deve." sorrisi, nonostante sapevo che mi sarebbe mancato, soprattutto dopo aver passato un'intera settimana al suo fianco.
"Allora, cos'hai portato per sfamarmi?" dissi, deglutendo più volte nel tentativo di cambiare argomento,
"Dei panini giganti, ero in giro con Doulgas e siamo passati davanti a KFC, quindi ho pensato di venire qui e cenare insieme."
"Pensa che stavo per ordinare qualcosa, tempismo perfetto signor Dybala." dissi, prima di unire le nostre labbra in un bacio.

Cenammo velocemente, e poi passammo il resto della serata a vedere uno stupido film sulle mummie, di cui Paulo era appassionato, mentre io continuavo a coprirmi gli occhi spaventata.
Li aprii solo quando sentii un forte rumore, e tastai l'altra metà del letto in cerca di Paulo, ma non lo trovai. Non mi ricordavo di essermi addormentata, e supponevo che Paulo avesse dormito con me, quindi mi alzai decisa a cercarlo. Lo trovai in cucina ad armeggiare con un paio di padelle e la caffettiera:
"Ti ho svegliata io? Scusa, non volevo amor, mi è caduta una padella. Stavo facendo le crêpes al dulce de leche." disse, avvicinandosi e dandomi un bacio, per poi scendere al collo.

Dopo colazione, presi i vestiti che mi sarebbero serviti quel giorno ed andai in bagno. Feci l'errore di non chiudere la porta, e dieci minuti dopo vidi Paulo entrare nella stanza, indossando solo i boxer.
"Dovevo chiudermi a chiave." dissi, quando aprì le porte trasparenti ed entrò nella doccia.
Ci baciammo dapprima dolcemente, finché di quella delicatezza non vi fu più traccia, rimpiazzata dall'ardente passione. Chiusi gli occhi, perdendo la cognizione della realtà e del tempo, finché la mia schiena si scontrò con la superficie fredda delle piastrelle, facendomi rabbrividire. Il freddo scomparve quando Paulo si portò le mie cosce attorno alla vita, facendomi incurvare la schiena e poi rilassarla, mentre le nostre labbra non si lasciarono nemmeno per un secondo. Raggiunsi il culmine, seguita da Paulo pochi secondi dopo.

Quando uscimmo dal bagno, mi preparai per la giornata, mentre Paulo estraeva dal borsone della società, che aveva con sé il giorno prima, essendo arrivato direttamente dopo gli allenamenti, una maglietta pulita grigia. Uscimmo di casa, e Paulo mi accompagnò all'università.

Una volta arrivati davanti alla mia facoltà, Paulo accostò con l'auto:
"Mi mancherai tanto." disse, quasi in un sussurro,
"Anche tu. In bocca al lupo, ci sentiamo stasera. Ti amo." mormorai, avvicinandomi per baciarlo,
"Te amo." rispose lui, nella sua lingua madre.
"Ci vediamo domenica sera mi amor." mi congedò quando aprii la portiera, ed io mi limitai ad annuire e sorridere, per poi dirigermi verso l'ingresso del campus.
Sapevo mi sarebbe mancato, ma in fondo erano solo pochi giorni, e sapevo che Paulo amava alla follia il suo lavoro, perciò non volevo rovinare la percezione che aveva di esso.

La giornata passò tranquillamente, e tornai a casa la sera dopo aver fatto la spesa. Quella sera Mel sarebbe venuta a cena da me, e avremmo passato una serata noi due da sole, a rilassarci e raccontarci qualsiasi cosa ci passasse per la testa.
Prima che lei arrivasse trovai la maglia che Paulo indossava il giorno prima, e dato che era impregnata del suo profumo di menta fresca, decisi di indossarla con i pantaloni del pigiama.
Cucinammo una torta salata, e dopo cena decidemmo di fare una maschera per il viso.
Io mi lamentai tutto il tempo del fatto che sentissi la pelle tirare, mentre Mel sembrò essere nel suo habitat naturale con quella cosa grigiastra addosso.
Quando la venne a prendere Riccardo, visto che da poco erano andati a convivere, io mi preparai per andare a dormire e decisi di chiamare Paulo, ma non mi rispose. Pensai che fosse per via del caos che probabilmente doveva esserci al ristorante in cui era con la squadra, quindi riprovai un paio di volte, ma niente. Rassegnata, mi rannicchiai sotto le coperte.
Mi balenò in testa il pensiero che avevo avuto la mattina precedente, quando ero nella vasca da bagno: da tutti i sogni ci si sveglia.

Hello everybody!
Scusate la lunga attesa, ma questo è il periodo in cui gli studenti voglio solo gettarsi da una finestra, me compresa.
In ogni caso, spero che vi piaccia il capitolo.
All the love. ♥️
Sofia.

Sólo tú y yo. || Paulo Dybala. Where stories live. Discover now