Capitolo 14

3.8K 191 167
                                    

ATTENZIONE: NEL BRANO È PRESENTE UNA LEMON, SE VI DÀ FASTIDIO NON LEGGETE.

Erano circa dieci minuti che Chat Noir se ne stava appollaiato sul terrazzino della casa della sua amica, indeciso su cosa fare.

Era mezzanotte passata, solitamente a quell'ora salutava Marinette per fare ritorno all'ovile...magari la ragazza stava dormendo e quella botola faceva un casino infernale, non se la sentiva di svegliarla aprendola.

D'altro canto voleva constatare le sue condizioni e non ce la faceva ad aspettare solo otto ore per poterla vedere a scuola.

<<Mhh...>>
Rimuginava grattandosi il mento.

Uno strano aggroviglio allo stomaco, lo costrinse a scrollare le spalle e optare per la seconda opzione, ovvero quella di entrare e vedere come stesse l'amica.

Piano piano aprí la botola, ci infilò la testa e venne accolto dalla fioca luce dell'abat jour. Mosse un po' gli occhi, ma di Marinette nessuna traccia. Con un balzo atterrò sul letto morbido e il buon profumo di dolci gli invase le narici.

<<Principessa?>>
La chiamò invano.
<<Principessa dove s-oh! E questo cos'è?>>

La sua attenzione venne catturata da un libro aperto sopra le lenzuola. Spostò gli evidenziatori rosa e azzurro pastello sorridendo, ripensando a quando l'anno prima aveva chiesto a Marinette quello azzurro per sottolineare le frasi del libro di inglese e lei era quasi caduta dalla sedia.

Era esageratamente goffa, ma altrettanto carina!

Scosse la testa, togliendo dalla sua mente il sorriso della ragazza e prese il libro tra le mani.
Incrociò le gambe ed iniziò a leggere sottovoce:
<<LA STRADA: La strada è un'area aperta alla circolazione di veicoli, pedoni e animali. Può essere a senso unico o a doppio senso...>>
Incuriosito, chiuse il libro e lesse la copertina nera: "Manuale Scuola Guida".
Sorrise ancora una volta.

Ricordava quando anche lui aveva studiato per prendere la macchina all'insaputa di suo padre.
Era passato con il massimo dei voti.
Non credeva, però, che alla ragazza potesse interessare la patente, credeva preferisse andare a piedi. Comunque avrebbe sempre potuto aiutarla a studiare...
<<Ci sarà da divertirsi...>>
Mormorò.

<<COME?>>
Un grido acuto gli perforò le orecchie e lo fece rabbrividire. Era la voce della sua principessa!
Si dette la spinta con i bracci, con una capriola atterrò sul pavimento e fece un inchino, prendendo una mano alla ragazza per potergliela baciare.
<<Purr-incipessa! Come st...>>
Le parole gli morirono in gola.

Aveva appena aperto gli occhi e aveva visto i piedi nudi di Marinette...poi le gambe e le cosce, fino ad arrivare ad un paio di mutandine rosse con il pizzo bianco...poi aveva alzato ancora un po' lo sguardo, imbattendosi nella pancia e nell'unico braccio libero della ragazza che copriva il seno nudo.

Il rossore gli si propagò lungo tutto il viso ed improvvisamente il cavallo dei suoi pantaloni si fece più stretto. Assai più stretto.

Tutto poteva aspettarsi, meno che vedere la pelle diafana di Marinette appena uscita dalla doccia.

Poteva sentire i suoi ormoni darsi alla pazza gioia e organizzare un festino in piena regola laggiù dove non batte il sole.

La ragazza ritrasse il braccio e lo portò sopra l'altro, coprendosi il più possibile.
Si girò di spalle, mostrando al ragazzo-gatto la schiena nuda, imperlata ancora da alcune goccioline che scendevano fino ai glutei, soffermandosi sulle fossette di Venere.

Il ragazzo era rimasto a bocca aperta, mentre seguiva il percorso di quelle maledette goccioline.

Marinette non era mai stata così rossa in tutta la sua vita. Certo aveva baciato Chat Noir e tutto il resto, ma un conto era la sua perversa fantasia che percorreva i muscoli del felino durante i combattimenti contro le akuma, un altro era lui che la vedeva nuda in camera sua.

Just Another Day To Love YouWhere stories live. Discover now