twenty- one ;

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yoongi stava andando nuovamente all'ospedale, veramente?

oramai, triste a dirsi, aveva perso pienamente le speranze.

vedeva jimin sempre più magro, sempre più scavato, sempre peggio. rimaneva sempre bello ma non sopportava di essere lì per guardarlo correre via dalla vita.

faceva quella strada da tanto tempo oramai, non sopportava più queste emozioni. ma quel giorno una chiamata smosse la sua triste routine.

era l'ospedale,diceva che c'erano buone notizie e meno.

così yoongi corse velocemente, con tutte le forze che aveva in corpo. continuava a correre, sempre più veloce. sperava che gli dovessero che jimin stava bene, che era salvo.

entrò, sempre correndo, in ospedale , non salutando tutte le persone come al solito.

sì fiondò nella solita stanza, notando già seokjin con qualche medico.

"c-cosa..cosa succede?" sì strinse una mano al petto, non riusciva a respirare sia per l'ansia che per la corsa.

"oh salve signorino yoongi.. diciamo che jimin è.. sveglio." sorrise, quasi malinconicamente il medico.

yoongi sorrise, poteva anche svenire in quel momento, poteva anche andarsene, jimin era sveglio e non era un sogno.

sì infiltrò tra tutti i medici, entrando in stanza. deglutì, non sapeva cosa dire.. non si parlavano dal vivo da così tanto.

"j-jimin..-" sussurrò yoongi, sfiorando il suo braccio.

jimin tirò una sberla alla mano di yoongi, guardandolo e girandosi verso di lui per la prima volta.

aveva gli occhi completamente rossi, il volto graffiato. aveva perso tanti chili e le sue occhiaie erano troppo scavate.

aveva i polsi completamente fasciati, ricoperti di sangue.

piangeva, yoongi non riusciva a capire cosa fosse andato storto.

"b-bastardo! con che coraggio di presenti qui?! con che coraggio! è tutta colpa tua!" continuava ad urlargli dietro jimin.

il mondo di yoongi crollò, completamente, definitivamente, con lui sotto.

non poteva sopportare niente di tutto ciò. dopo più di un mese passato dietro a jimin, il ragazzo era arrabbiato con lui e lo stava insultando.

ad un certo punto però, jimin si fermò. iniziò a singhiozzare. avvicinò yoongi dal braccio, stringendolo forte.

era un pianto disperato, si strozzava tra i suoi stessi singhiozzi.

"t-ti odio.." sussurrò jimin, baciando le labbra calde di yoongi che a contatto con le sue, ghiacciate, lo fecero rabbrividire.

yoongi strinse il più piccolo tra le braccia, forte. non aveva nessuna intenzione di lasciarlo andare.

aveva sbagliato molte volte e lo ammetteva, però ora voleva sistemare le cose, voleva farsi amare almeno un po'.

voleva aiutare jimin a sentirsi meglio.

solo quando la stanza si fu svuotata yoongi uscì, correndo, per poi tornare dopo un po' con un carrello.

era notte fonda, come ogni volta in cui vedeva o il corriere o jimin sgattaiolare sotto la propria porta di casa per lasciare un fiore.

"s-sono..sono 37 fiori.. u-uno al giorno.. f-finché non ti saresti risvegliato.." sussurra, lasciandole all'entrata.

jimin sorride e ridacchiò, prendendo la grande mano del maggiore e giocandoci.

accarezzò la sua mano e la sua guancia, baciando le sue labbra secche a stampo.

"hyung.."- ridacchiò come un bambino - "io sono allergico ai fiori."

the end.

i fiori della notte silenziosa. Where stories live. Discover now