Thoughts

Matematica

Alla fine di tutto quello che era successo nella mia vita, tra amici che se ne andavano, genitori che non mi parlavano e vita amorosa praticamente inesistente, ripresi la voglia di studiare. Le mie giornate si riempirono così di numeri, conti, integrali e ragionamenti, e fu praticamente lì che capii la risposta alla solita domanda "ma se ti piace scrivere, perché hai scelto ingegneria?". Infatti, la risposta era che mi piaceva la logica dei numeri. I numeri mi rilassavano, nelle equazioni, trovarli attaccati alle lettere, l'incubo della maggior parte delle persone, e poi staccarli secondo una logica tutta precisa, e i numeri primi per me avevano un fascino particolare. Pensavo infatti che non fossero completamente soli, che tra di loro si tenevano compagnia e si unissero tra di loro per formare altri numeri, che però sono scomponibili. Data la mia passione per la letteratura, molti mi hanno sempre chiesto, increduli, come se fosse una cosa di cui meravigliarsi, perché non avessi frequentato la facoltà di lettere. Imparare ciò che poeti e scrittori avevano pensato e prodotto era bello, meraviglioso, ma per me non era altro che un hobby. Ma la matematica... La matematica era un lavoro, e io l'avevo presa bene, perché adoravo riempire pagine e pagine di conti, nonostante non fosse semplice. I numeri mi calmavano, mi davano l'impressione di avvolgermi in una bolla di sapone, isolata dal mondo esterno, che, non appena avessi smesso di studiare, sarebbe scoppiata. E poi, trovavo curioso come riuscissi a risolvere le equazioni, le serie, gli integrali più complicati ma che gli esercizi più banali erano arabo per me e mi perdevo in un bicchier d'acqua.

Era divertente, perché era un po' come la metafora della vita: davanti ai problemi ci sentiamo in difficoltà, ma, alla fine, spesso la soluzione giusta è quella più semplice, quella che abbiamo davanti agli occhi.

E' facile essere poeti e letterati nella letteratura, esiste proprio per quello, ma trovare della poesia nella matematica... Pochi potevano farlo.