Forget-me-not

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Attenzione: la storia non riporta la realtà dei fatti, bensì solo la mia personale idea di ciò che potrebbe essere successo. Non ho niente contro nessuna delle persone che verranno nominate in questa fan fiction.

Louis aveva dei piani per quella sera.
Aveva assolutamente degli interessanti e davvero poco sani piani, già.
Si sarebbe fatto un lunghissimo bagno caldo, per poi buttarsi davanti al suo enorme televisore nel salotto di quella che ormai da anni era la sua casa privata a Londra, ingozzandosi di tutto il cibo spazzatura che un fattorino fosse capace di portare in una sola volta.
Magari avrebbe finito di guardare l'ultima stagione di quella serie televisiva che aveva dovuto lasciare a metà con l'inizio del nuovo tour, o magari sarebbe semplicemente andato a dormire presto.
Ma in ogni caso, sarebbe stato solo.
E voleva evitare di pensarci il più possibile.

Tuttavia, i piani di Louis Tomlinson non sembravano importare a nessuno, e men che meno a quelli che sarebbero dovuti essere i suoi migliori amici, i suoi fratelli, le sue spalle.
Liam gli aveva scritto almeno cinque volte solo durante la sigla di Quattro Matrimoni - no, Louis non si vergognava di star guardando quel programma - ed essendo stato ignorato, aveva fatto chiamare il più grande dall'unica persona a cui Louis non avrebbe mai chiuso il telefono in faccia in quel periodo. Forse.

Il telefono gli vibrò tra le mani mentre scorreva tra i migliaia di messaggi ricevuti dai fan anche quella sera. Ormai la piccola pausa dall'On The Road Again Tour era iniziata da un mese e ai ragazzi mancava terribilmente interagire con i loro ammiratori. Per lo meno Louis si rincuorava un po' leggendo i loro commenti incoraggianti.
Il faccione sorridente di Niall comparve nello schermo dello smartphone di Louis, il che in un'altra situazione lo avrebbe fatto felice, ma in quella no.

Non voleva parlare con nessuno quella sera.
Voleva solo crogiolarsi nella sua solitudine, nascondersi in quella casa che già era troppo grande per due persone, immaginate per una sola.

Louis si morse il labbro inferiore e cercò a tentoni il telecomando della televisione, spegnendola definitivamente quando notò che il biondo non sembrava avere intenzione di riattaccare.
"Questa è la segreteria telefonica di Louis Tomlinson, potrete andarvene a fanculo dopo il segnale acustico." fece per emettere uno stridulo beep, ma Niall non aveva ancora riso, perciò significava che quella non sarebbe stata una chiamata amichevole.
"So che non è partita la segreteria, Tommo. Risparmia i neuroni."

Louis inghiottì a vuoto, mettendosi comodo sul divano bianco e sistemandosi con la mano libera il plaid a scacchi sulle gambe.
"È successo qualcosa?" chiese subito serio il più grande.
"C'è stato un problema in studio di registrazione." spiegò Niall con un tono di voce che rifletteva la stanchezza ancora arretrata dal tour.
Era stato pesante, sopratutto ora che erano solo in quattro.
Due mesi non sarebbero mai bastati per riprendersi dalle tempeste emotive che li avevano fatti naufragare in quegli ultimi tempi.

"Che tipo di problema?" chiese, iniziando ad alzarsi dal divano e strascinandosi poi verso le scale.
"Hanno chiamato Liam dicendo che dobbiamo rivedere il testo di End of the day e registrarla nuovamente. Non so ancora il motivo, mi sono svegliato dieci minuti fa e sono già in macchina, cazzo." borbottò il ragazzo, facendo alzare gli occhi al cielo a Louis.
Anche se non sembrava, Niall era il più irritabile tra loro quando dormiva poco.

"Va bene, va bene. Arrivo." sbuffò, iniziando a salire al piano di sopra per togliersi il pigiama e cambiarsi. Né lui né Niall chiusero la telefonata, perciò rimasero semplicemente ad ascoltare i loro respiri mentre Louis si cambiava la maglietta e si metteva le scarpe. "Ma c'è anche...?" chiese, sentendosi mancare il respiro. Per un attimo dovette stringersi con la mano libera il ginocchio.

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