Intorno alle otto e mezza, Eleonor e Claire si trovarono imbottigliate nel traffico di una Londra fin troppo caotica quella sera. Scocciate dalla situazione e non avendo a loro disposizione uno stereo con il Blutooth, dato che avevano preso l'automobile della madre, nettamente meno tecnologica di quella del padre, avevano deciso di ascoltare la radio, la quale non passava altro che canzoni degli anni 30, noiose e fin troppo patriottiche, oppure notizie dell'ultima ora, ancor meno interessanti delle canzoni.
Ogni tanto le auto di fronte avanzavano di qualche centimetro, ma mai abbastanza da poter dichiarare concluso quell'imbottigliamento.
-Io ti giuro che tra un minuto do di matto- scattò Claire seduta di fronte al volante, più che scocciata dalla situazione
-Eppure è giovedì, non capisco il perché di tutto questo movimento- ragionò ad alta voce Eleonor, fissando le luci della città circostante
-Perché la gente non ha una casa in cui cenare e decide di uscire per farmi perdere le staffe-
-Potrebbero pensare la stessa cosa di noi, allora- la fece riflettere la castana, mostrando una fossetta
-L'appuntamento era alle otto e venti, siamo in ritardo di quindici fottuti minuti- la mora portò nuovamente le mani al volante, immettendosi in un'altra corsia, in cerca di una via di fuga
-John capirà, non è colpa nostra- si strinse nelle spalle Eleonor, decidendo poi di creare una storia di Instagram
Inquadrò con il suo IPhone i palazzi fuori dal finestrino, scattando poi loro una foto, alla quale non aggiunse alcun effetto, limitandosi a disegnare un cuoricino con la penna di colore rosa, riponendo in mezzo ad esso la scritta "Londra", pubblicando poi la sua opera, soddisfatta come non mai.
-Fammi capire, io sclero con l'auto e tu giochi a fare la fashion blogger?- le chiese Claire, ingranando la seconda
-Ogni tanto è un privilegio essere minorenne e non dover guidare- fece una linguaccia alla sorella, che ricambiò il gesto alzando il suo dito medio
Passò un'altra decina di minuti prima che il traffico si disfacesse, così che le due sorelle potessero finalmente giungere alla pizzeria in cui John le stava aspettando. Una volta parcheggiata l'auto, le due raggiunsero velocemente l'entrata del locale, dove ad attenderle videro il riccio, intento a ridere guardandole correre.
-Ben arrivate!- salutò entrambe, notandole stremate
Nessuna di loro proferì parola, dato il fiatone della corsa fatta, così si limitarono ad alzare le mani in segno di saluto.
-Come mai ci avete messo tutto questo tempo?- gli domandò tranquillamente, quando si furono ricomposte
-Traffico maledetto- batté un piede Claire, indignata, avvicinandosi poi a lui, salutandolo decentemente con due baci sulle guance
Eleonor, dal canto suo, rimase ferma, non trovando fosse ancora il momento di salutarlo in quel modo. Perlomeno lei la pensava così, essendo molto diversa dalla propria sorella.
-Vogliamo entrare?- propose loro il ragazzo, aprendo poi la porta e facendole passare da perfetto gentleman
Le sorelle annuirono, affamate come non mai, entrando nella pizzeria e andando subito alla ricerca del loro tavolo, che era stato prenotato da John stesso.
-Per caso cercate il vostro tavolo?- un cameriere sulla quarantina si avvicinò a loro, vedendoli leggermente spaesati
-Sì, ho prenotato un tavolo per tre- parlò John, un po' in agitazione
-Nome?- l'uomo estrasse un taccuino dalla tasca della sua uniforme, con su scritti i vari nomi
Il riccio prese un bel respiro, chiudendo poi gli occhi, pronto a sprofondare dalla vergogna -Playboy-
Claire e Eleonor si guardarono negli occhi, spalancandoli contemporaneamente, non capendo il senso di quel nome ridicolo. Invece il cameriere decise di far finta di nulla, notando l'imbarazzo sul volto del ragazzo, che era arrossito all'istante, indicandogli cordialmente la direzione del tavolo e congedandosi da tutti loro con un "buona serata".
I tre raggiunsero la propria postazione in religioso silenzio.
-Pretendo spiegazioni sappilo- Claire non riuscì più a trattenersi, scoppiando letteralmente a ridere in faccia a John, che si stava grattando la nuca, paonazzo
Eleonor la seguì a ruota, mentre sistemava il cappotto dietro la sua sedia.
-Non sono stato io a prenotare- ammise il ragazzo, che pian piano sembrava star riprendendosi
-E allora chi è stato?- gli domandò la castana
-Quel coglione del mio migliore amico, Roger, che in teoria avrebbe dovuto farmi un favore- scosse il capo, ripensando al momento in cui il biondo in questione aveva prenotato al suo posto
-Il tizio di Cenerentola?-
-Esattamente-
-Un vero e proprio comico questo Roger- disse acida Eleonor, nonostante il fatto di quella sera l'avesse realmente divertita
-Un genio- lo elogiò invece Claire, reggendosi la pancia
-E' un vero idiota, però in fin dei conti sa sempre come farmi divertire- lo difese John, anche se a dirla tutta lo avrebbe voluto ammazzare quel pomeriggio
-Questo del tavolo è stato un vero e proprio colpo basso- disse poi il riccio
-Dovrai provvedere a vendicarti- strizzò l'occhio Eleonor malignamente
-Oh eccome se lo farò-
-Potrei darti qualche suggerimento-
-Sono tutto orecchie-
Claire passò il suo sguardo varie volte dal menù ai due, non riuscendo a trattenere un tenero sorriso, notando la sorella già molto a suo agio con il ragazzo, il che non succedeva molto spesso.
-Strappargli le unghie a vivo per esempio- improvvisò un sorrisetto sadico la castana
-Giusto! E successivamente potrei affettargli le gambe con una motosega- John stette al gioco, facendola ridere per l'ennesima volta
-Geniale direi!-
-Voi mi spaventate, sul serio, finitela con questi discorsi- commentò Claire inarcando un sopracciglio, abbastanza nauseata
-Non metterti mai contro di noi- l'avvertì di rimando Eleonor
-Potresti fare una bruttissima fine, dolcezza- John imitò la voce di alcuni personaggi di film paurosi, beccandosi un leggero pugno dalla mora sulla spalla
-Queste cose mi mettono ansia- mise il broncio Claire
-Non sei tu quella che verrà affettata da viva con una motosega- ridacchiò la castana, leggendo poi attentamente il menù
-Piantala El!-
-Davvero ti mettono ansia questo genere di cose?- le domandò John
-Fin troppo, sono capace a non dormire per giorni se solo mi capita di vedere una scena horror-
-Sai che è tutto finto, vero?-
-Certo, ma rimango comunque una persona facilmente impressionabile-
-Oh allora non potresti mai passare del tempo con me e Roger insieme- sorrise divertito lui
-Che intendi?- lo interrogò la mora
-Beh diciamo che siamo due veri dementi quando vogliamo- si limitò a dire il riccio
-Spiegati meglio- Eleonor poggiò il mento su una mano, curiosa e realmente interessata
-Ad esempio ci sono giorni in cui ci prende voglia di farci scherzi per delle intere giornate e finiamo inevitabilmente per farci venire degli infarti a ruota. Una volta ho quasi rischiato di perdere un occhio-
-Voi siete dei pazzi- lo indicò la mora con una forchetta
-Deve essere fighissimo avere un'amicizia così- esclamò in preda all'incanto la castana, invidiandolo un po'
-Trovati un amico che sia come lui e non ti annoierai mai, te lo garantisco-
-Sembra interessante questo Roger dal modo in cui ci parli di lui- disse Claire, anch'ella ormai interessatissima alla conversazione
-Lo è- confermò John
-E quando ce lo presenterai?-
-Claire!- la riprese subito Eleonor, come a volerle ricordare dell'esistenza di Michael
-Che c'è? Non voglio fidanzarmi, voglio avere nuovi amici, come ti ho già detto- si difese la mora, imbruttendo alla sorella
La castana scosse il capo, riportando poi i suoi occhi smeraldo a quelli ambrati del ragazzo.
-E' un tipo particolare, dovrei trovare il momento più adatto per farvelo conoscere- gesticolò lui
-In più è un dongiovanni di prima categoria-
-Scontato- fece una risatina Eleonor non sorprendendosi, contagiando John
-Ti aspettavi di trovar marito, sorellina?- la provocò Claire
-Meriti il Nobel per la simpatia, sai Claire?-
-Scusa, dimenticavo che per te esiste solo il biondino del bagno- la sfotté ancora
Eleonor, udendo tali parole, quasi si strozzò con l'acqua che da qualche secondo aveva iniziato a sorseggiare. Lanciò un'occhiata di fuoco alla sorella, intimandola di far silenzio di fronte al loro amico.
-Biondino del bagno?- ora quello ad essere curioso era John
-Storia lunga, lascia stare- provò ad evitare in ogni modo il discorso la castana
-Mi piacciono le storie a dire il vero-
-John Deacon, vuoi starmi subito sulle palle?-
-Sei già pazza di me, lo so- le sorrise angelicamente, addolcendola leggermente, convincendola che fosse davvero impossibile provare antipatia per quel ragazzo
-Vorrei evitare a priori questo discorso- rimase ferma e decisa, nonostante tutto
-Ha semplicemente conosciuto un biondino in un bagno e cerca ancora di convincere sé stessa di non averlo trovato figo- parlò Claire per la sorella
Quest'ultima alzò gli occhi al cielo.
-Vaffanculo-
-Davvero interessante- commentò John
-Però ora ho fame quindi decidete cosa ordinare o vi faccio a pezzi e mangio voi due-
-Oltre che profondamente irritante ed insistente, sei anche cannibale?- si finse scioccata Eleonor, descrivendolo in modo ironico
-Finirò per farti innamorare- alzò ed abbassò varie volte le sopracciglia con un ghigno dipinto sulla labbra e ciò fece ridere di cuore le due ragazze

The Only Exception // R.M.T.Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt