-Peccato, e io che ti avevo preparato una sfiziosa torta alle fragole- il riccio imitò una voce femminile, attirando finalmente su di sé gli occhi azzurri del biondo, che lo guardò stranito
-Sei pessimo con le imitazioni- si portò seduto, rimanendo coperto fino alla pancia dal suo plaid rosso fiammeggiante, a gambe incrociate
-Rimango il più intelligente tra i due- abbassò e alzò le sopracciglia il riccio, dandosi delle arie
-Ti piacerebbe- Roger stette al gioco, ritornando immediatamente serio, stranendo in automatico John a causa di tale comportamento
Non era da lui essere così giù di morale, non così tanto perlomeno.
-Dimmi che succede, sono tutto orecchie- il riccio si gettò a peso morto sul letto a due piazze dell'amico, smuovendolo di poco a causa dell'impatto
Il biondo lo guardò scocciato -non ti si può nascondere niente, eh?- parve rassegnato
-Non mi devi nascondere niente, il che è nettamente diverso-
-Dove sta scritto?-
-Da nessuna parte, ma è una questione di morale, Rog!- il tono di John divenne serio in modo del tutto repentino
-Se hai un problema, io sono qui pronto ad ascoltarti, esattamente come faresti tu in caso contrario-
Roger mantenne vivo quel religioso silenzio, iniziando a giocherellare con un lembo casuale del plaid.
-Terra chiama Roger Taylor!- esclamò John, alterandosi leggermente, non ricevendo nuovamente una tanto attesa risposta
-Cos'è questa novità? Ora non vuoi nemmeno più parlarmi?-
-Deaky, tu per me sei come un fratello, lo sai, ma..- lasciò la frase in sospeso
-Ma?-
-Non sempre sono in vena di raccontare come io realmente mi senta, mettiti nei miei panni-
-Non posso se non so cosa ha scatenato tutto questo, razza di imbecille- John alzò il tono di voce, portandosi dritto, di fronte al letto
-Mi rifiuto di pensare che siano bastate due stronzate dette da Charlie per ridurti in questo stato! Guardati, sembri un depresso cronico, e oltretutto non vuoi nemmeno parlare con me, il che mi manda in bestia, nonostante di natura io sia calmo e tranquillo, come tu ben sai-
Il biondo sbuffò rumorosamente, frustrandosi i capelli con la mano sinistra, rendendoli ancor più ribelli di quanto già non fossero.
-Non c'entra niente Charlie, le sue parole non mi hanno toccato più di tanto- parlò finalmente
-Ci mancherebbe altro-
-Soddisfatto?-
-No, perché nonostante tutto ancora non so quale diavolo sia il problema- entrambi iniziarono ad usare dei toni molto più elevati rispetto a qualche istante prima
-John i miei problemi sono gli stessi, non cambiano da un giorno all'altro-
-Appunto perché sono gli stessi non dovrebbero stravolgerti improvvisamente in questa maniera-
-Sono umano John! Ogni tanto ci sta che io abbia dei momenti di crollo- Roger teneva gli occhi puntati sul letto, non sapendo come reggere lo sguardo del suo migliore amico, che in quel momento aveva tutte le ragioni del mondo per essersi innervosito
-Non dico questo- il riccio prese un lungo respiro, notandolo molto distaccato, deciso a calmarsi per non peggiorare la situazione
-Ti sto solo implorando di dirmi cosa ha peggiorato la situazione, perché non è normale questo tuo atteggiamento. Dannazione, mi sento fottutamente ripetitivo- si grattò la nuca
Il biondo si poggiò totalmente alla testiera del letto, portandosi un cuscino in faccia, sempre più afflitto.
-Ho avuto un crollo, un momento di puro sconforto- confessò, tirando via lo stesso cuscino subito dopo
-Non chiedermi il motivo, perché in sé per sé non lo conosco nemmeno io-
-Dentro di te conosci il vero motivo, ma non lo hai ancora capito-
-E' sicuramente così- concluse John
Roger poggiò un gomito sulle sue gambe incrociate e sua volta la testa sul palmo della propria mano, riprendendo a fissare un punto indefinito di fronte a sé.
-Ogni tanto a certe ferite piace bruciare di nuovo, anche peggio di prima, se possibile- disse, non tradendo emozioni, né con la voce e né con lo sguardo
-Queste ferite di cui parli non si cicatrizzeranno mai se tu continui a comportarti da idiota- lo riportò alla cruda realtà il riccio
-Annegare nell'alcool e ammazzarti di droghe non guarirà quelle ferite, mai Rog, te lo posso garantire-
-Forse farlo può anestetizzarti per un paio d'ore se ti dice bene, ma se poi il giorno seguente ti senti peggio di prima, che senso ha continuare?-
Non era certamente la prima volta che John si trovava a fargli quella paternale.
-Quel paio d'ore, per quanto inutili possano essere per te, mi servono, John Richard- lo chiamò con il suo nome completo, innervosendolo soltanto
-E' un discorso privo di senso-
-Non puoi capire se non ci sei dentro- disse freddo il biondo, ripensando subito alla botta di adrenalina che lo aveva invaso la sera prima, mandandolo quasi al tappeto all'interno di quel gelido bagno
-Forse è vero, non posso capire, ma posso aiutarti-
-Sei in grado di donarmi una nuova vita? Magari più semplice e meno tormentata?- gesticolò
-Non lo farei neanche se potessi, perché la tua vita è questa e devi apprezzarla per come è- ammise sincero John, beccandosi un'occhiataccia
-Si, bello venire al mondo e portare solo guai- disse amareggiato Roger
Il riccio lo guardò con la coda dell'occhio, scuotendo il capo, non volendo accettare certe parole che stavano uscendo dalla bocca di quello che per lui era un fratello.
-I tuoi genitori ti amano Rog!- sbottò, perdendo la pazienza, con un'amara voglia di piangere come un moccioso
-Non importa quali siano state le circostanze, loro ti amano, ti hanno sempre amato e ti ameranno per il resto della tua vita e tu questo lo sai anche meglio di me-
-Io ho rovinato loro la vita!- il biondo si alzò di scatto, mostrandosi a dorso nudo e con solo il pantalone del pigiama addosso
Il suo petto si alzava ed abbassava ad intervalli irregolari, il tutto era causato dal nervosismo e dalla rabbia, mischiati alla tristezza nel vedere il suo migliore amico in quello stato.
-Tu non sai cosa stai dicendo fratello, davvero-
-Sarebbe tutto migliore se io non ci fossi, loro starebbero meglio senza di me, e tu..-
-Oh no, questo non te lo permetto, non azzardarti ad aggiungere altro Taylor, o giuro che ti sferro un pugno in pieno volto- gli puntò un dito contro il riccio, intuendo le sue intenzioni, minaccioso
Roger rimase immobile, coprendosi successivamente il volto con entrambe le mani, per l'ennesima volta.
-Sei mio fratello- disse John in un sussurro, dandogli le spalle, chinando il proprio capo verso il basso
-Sei l'unica persona che so che ci sarà sempre per me e sentirti dire certe cose ogni volta, mi fa male, così come fa male a tua madre e a tuo padre-
-Non voglio sentirmi più l'errore di turno-
I loro sguardi s'incontrarono dopo vari attimi. Entrambi avevano delle espressioni serissime dipinte sul volto, non volendo tradire emozioni superflue in quella circostanza.
-Non lo sei, idiota- lo insultò per l'ennesima volta John, a causa dell'ira
-E comunque rimango io il più intelligente tra i due- aggiunse, però, immediatamente, strappando un fioco sorriso al biondo, che annuì con il capo
-Non spargere la voce però- si arrese, alzando le mani in aria
-Non mi piace litigare con te-
-Non abbiamo propriamente litigato Deaky-
-Beh allora abbiamo discusso, o parlato animatamente- gesticolò animatamente il riccio -in ogni caso non mi piace farlo-
-Nemmeno a me, però ti ringrazio per le belle parole-
-Non dovrebbero sorprenderti, siamo fratelli-
-Già- confermò il tutto Roger, provando a cancellare dal suo cervello tutti quei pensieri che lo avevano ridotto in quella maniera, benché fosse arduo, anche fin troppo
-Però ora via quel muso lungo, fammi spazio-
John raggiunse gattonando l'amico, il quale era tornato a sedersi, poggiando la propria schiena contro la testiera del letto, tenendo le gambe distese lungo il materasso.
-Cosa si fa stasera?-
Roger improvvisò una faccia disgustata, alzando le spalle -Non lo so, dopo ieri sera non avevo nemmeno intenzione di uscire, a dirla tutta-
-Wow, deve essere stata proprio brutta la tua situazione, se ti ha fatto passare addirittura la voglia di uscire-
-Peggio di quel che pensi fratello- precisò il biondo
Un suono proveniente da uno dei loro cellulari li distrasse dalla conversazione. Tutti e due afferrarono l'oggetto in questione, scoprendo che il rumorino era stato emesso da quello di John, il quale si stava già preparando a leggere il messaggio ricevuto.
-Chi è?- gli chiese il biondo, curiosamente
Il riccio avvampò e strabuzzò gli occhi subito dopo, riconoscendo nell'immagine di profilo una Claire più che sorridente, ancor prima di leggere il nome del contatto.
Roger, che si era scorto per vedere chi fosse, lo interrogò subito.
-Chi sarebbe ora questa Claire?-
Lo spintonò un po', giocosamente, volendo saperne di più.
-Nessuno- si sbrigò a dire John, balbettando
-Beh, a vedere la sua foto da qui sembra davvero una figa stratosferica- parlò nuovamente il biondo, continuando a far capolino sul cellulare dell'amico
-E' una mia amica-
-Presentamela!- esclamò Roger ritrovando il buon umore, beccandosi un'occhiata di fuoco da parte di John
-Prima di tutto è fidanzata- gli infranse immediatamente i sogni -e poi ha un caratterino niente male, saprebbe fin troppo bene come tenerti a bada, fidati-
-Siete proprio in confidenza noto. Se è fidanzata perché allora ti ha invitato a cena?- chiese maliziosamente, ammiccando
-E' una cena tra amici, genio- il riccio portò il palmo sul volto dell'amico, spingendolo senza troppa forza indietro per non farlo più impicciare dei suoi affari
-E poi non saremo soli-
Stavolta il biondo aggrottò le sopracciglia, mostrando la propria confusione.
-E' la sorella maggiore di Eleonor-
-La fiamma di Charlie intendi?- collegò il nome, non capendoci più un tubo
-Sì è una lunga storia. Per qualche strano gioco del destino io e la sorella della ragazza che piace a Charlie siamo diventati amici e dato che la serata di ieri si è conclusa male, vuole recuperare facendo una cena, stasera-
-Ah perché alla fine quella Eleonor è venuta al locale?- domandò, dato che lui se ne era andato poco prima del suo arrivo
-Sì ma Charlie ha dato il peggio di sé, spaventandola-
-Sapevo che sarebbe andata a finire così- il biondo ridacchiò, alzandosi poi dalla sua postazione per prendere una sigaretta dal pacchetto adagiato sul comodino, che iniziò a fumare vicino alla finestra
D'un tratto, però, nella sua mente balenarono alcune immagini della sera precedente, costringendolo a socchiudere di poco gli occhi. Dapprima si ricordò della discussione avuta con Charlie, poi della sua immagine riflessa nello specchio del bagno subito dopo aver fatto uso di sostanze stupefacenti e infine di quei due enormi occhi verdi che lo avevano scrutato attentamente, tra l'apprensione e l'ansia.
-Io ieri sera mi sono imbattuto in una ragazza invece- esordì, guadagnandosi l'attenzione di John, il quale stava rispondendo fittamente ai messaggi di Claire
-Ah si?-
Roger confermò con il capo, buttando del fumo fuori dalle labbra.
-Carina?- il riccio finse uno sguardo malizioso, divertendo automaticamente l'amico
-Me la ricordo vagamente a dire il vero, ero troppo fuori di me-
-Beh, un'idea te la sarai pur fatta-
-Mi ricordo solo i suoi occhi.. verdi, con delle striature dorate, grandi e brillanti- li descrisse attentamente, non tralasciando nemmeno il minimo dettaglio, aspirando nuovamente dal filtro della sigaretta
-Ti ci devi essere soffermato parecchio fratello se sei in grado di dare una descrizione così accurata- gli fece notare John
-Avevano un loro perché- si limitò a dire
-Come siamo profondi oggi, Taylor- lo beffeggiò un po' il riccio
Roger roteò semplicemente gli occhi, concentrato sui suoi pensieri e sulla sua sigaretta, ormai giunta quasi alla fine.
-Per quanto riguarda il resto?-
-Te l'ho detto ho un vago ricordo- gesticolò gettando fuori dalla finestra l'ultimo frammento rimasto dell'oggetto, del tutto consumato
-Però mi ricordo di aver pensato che una bottarella gliel'avrei data volentieri-
John strinse gli occhi, scuotendo poi il capo, scoppiando in una fragorosa risata, contagiando il suo migliore amico, non sospettando minimamente che la ragazza di cui lui stava parlando, fosse proprio Eleonor.
-Sei sempre il solito-

The Only Exception // R.M.T.Where stories live. Discover now