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Per cena io e Jack andammo a mangiare fuori, al sushi.

Prima di andare a dormire guardai il telefono.

Avevo un messaggio da mia madre:

"Ciao tesoro, come state tu e Jack? Noi benissimo e ci stiamo divertendo molto e voi? Cosa fate? Come va a scuola?"

Cazzo mia madre, quanto mi manca...

A quel pensiero mi scese prima una lacrima, poi due, poi tre e così via.

A Jack invece non importava, io mandavo sempre un messaggio a mia madre al mattino e alla sera ma il messaggio di oggi mi fece piangere, anche se non so perché.

Mi asciugai le lacrime con la manica della felpa e scesi per cercare un fazzoletto ma Jack mi vide.

Jack: "Sophia perché piangi?"

Io: "Niente tranquillo, è solo che mi manca mia madre" e mi scese un'altra lacrima

Jack venne verso di me e mi abbracciò, mi diede un bacio sulla fronte e mi accarezzò la schiena e la testa.

Perché non può sempre essere così dolce?

Perché deve fare la figura del ragazzo che fa il bullo?

È così bello quando è se stesso e non si finge qualcun altro.

Lo abbracciai anche io e appena lo feci mi strinse più forte, come se avesse bisogno di quell'abbraccio.

—————

Mi svegliai e guardai l'ora sullo schermo del telefono: 05:32.

Appoggiai il telefono sul comodino e cercai di riprendere sonno ma ottenei scarsi risultati.

Mi alzai e mi misi una semplice maglia e un paio di leggings, misi le scarpe, presi le chiavi di casa, il telefono e gli auricolari e mi incamminai verso il parco.

Quando arrivai mi sedetti sotto un albero e guardai il paesaggio, potevo vedere il sole sorgere.

Misi una mano in tasca e tirai fuori un pacchetto di sigarette e un accendino, portai la sigaretta alla mia bocca e la accesi.

Lo so, nessuno avrebbe mai pensato che una ragazza come me, dall'aria innocente e tranquilla, potesse fumare, e invece...

Le persone sono molto diverse da quello che si crede.

A distrarmi dai miei pensieri fu un rumore.

Qualcuno si era appena seduto vicino a me, mi girai e vidi Jack.

Non disse niente, prese una sigaretta, la accese e cominciò ad aspirare il fumo.

Si girò e mi guardò.

Mi persi nei suoi occhi per un momento...

Jack: "Non pensavo fumassi, da quanto lo fai?" disse tutto d'un tratto

Io: "Ho iniziato un po' di tempo fa; quando i miei litigavano spesso. Ho preso il vizio e non ho più smesso... te invece?"

Jack: "Io fumo da qualche anno. Avevo iniziato a fumare con dei miei amici qualche volta, ma poi è diventato un vizio anche per me."

Io: "Finisce sempre così, facendolo diventare un vizio" dissi accentando una piccola risata

Jack: "Già..." disse quasi triste
"Perché sei qui?"

Io: "Wow Grazer quante domande"

Jack: "Scusa se mi preoccupo per te"

Io cominciai a ridere e lo stesso fece lui.

Ci guardammo intensamente negli occhi e ci baciammo, come se tutti e due ne avessimo bisogno.

Mi sembrava che il tempo si fosse fermato, letteralmente...

Un'immagine bellissima:

L'alba, il vento che muoveva le foglie, i capelli al vento e i nostri corpi uniti in un dolce bacio.

𝘴𝘵𝘦𝘱𝘣𝘳𝘰𝘵𝘩𝘦𝘳  | ↠ Jack Dylan Grazer ↞ |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora