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Intorno alle dieci e mezza una Range Rover bianca con i finestrini posteriori oscurati e ben tirata a lucido giunse di fronte al cancello dell'enorme struttura di casa Prenter, quella sera completamente spalancato. Alla guida vi era Dylan, al suo fianco la moglie Laura, la quale era felice ma leggermente preoccupata nello stesso momento, mentre nei sedili posteriori sedevano Eleonor e Claire. La seconda in preda all'euforia, mentre la prima all'ansia più totale.
Non sapeva realmente cosa aspettarsi, per lo più avrebbe dovuto camminare sui tacchi che sua sorella l'aveva costretta ad indossare e ciò rendeva il tutto, già complicato, più difficile. E se fosse caduta? E se avesse fatto qualche figuraccia con la gente più conosciuta di Londra, finendo sulla bocca di tutti?
Scosse la testa nel tentativo di scacciare quei brutti pensieri, focalizzandosi solo sull'idea di volersi divertire insieme a sua sorella.
-Allora, ripassiamo il tutto- disse Dylan serio, accostando l'auto vicino al marciapiede
-Il coprifuoco è all'una massimo, se non usciamo dalla villa entro quell'ora saremo in punizione perenne e se beviamo o tocchiamo della droga ci spedirai al Polo Nord dentro un grosso pacco regalo con un fiocco rosso sopra- rispose Claire, citando ciò che il padre aveva detto loro a cena, dato che l'uomo sapeva bene cosa si potesse trovare ad una festa di quel genere
-Perfetto- la promosse
-Mi raccomando Claire, sei tu la responsabile di Eleonor, come sempre, anche se sappiamo che non ha bisogno di essere controllata- ribadì Laura, soffiandosi il naso immediatamente dopo
La mora guardò la sorella, troppo presa a guardare verso l'entrata per starli a sentire.
-E' in buone mani, tu pensa solo a riprenderti da questo brutto raffreddore-
I genitori le sorrisero, più che fiduciosi.

-Io già mi pento di questa decisione- ammise nervosamente Eleonor guardandosi intorno per la milionesima volta e notando vari sguardi, soprattutto maschili e davvero poco innocenti, su di lei
Ciò la fece stringere maggiormente nel suo cappotto, come se esso potesse in qualche modo nasconderla da occhi indiscreti.
-Ma dai, il divertimento inizia dentro- la tranquillizzò la sorella continuando a camminare tenendola sotto braccio
-Ignora i soggetti presenti qui fuori, sono i primi da evitare- l'avvertì poi
-Perché?- chiese la castana notando che un ragazzo le stava dedicando uno squallido occhiolino, mentre un altro di fronte a lui fischiò varie volte, nella loro direzione
-In quel modo ci attiri il tuo cane, idiota!- urlò Claire acida al ragazzo, che venne subito deriso dal suo gruppo di amici
-Credo di aver afferrato il concetto- parlò nuovamente non aspettando più alcuna risposta da parte della sorella, la quale sorrise in modo angelico
-Diciamo che la delicatezza non è propriamente nel nostro dna- Eleonor annuì, confermando tali parole.
Le due con altri pochi passi giunsero finalmente dentro l'edificio e come prima cosa posarono le giacche nell'apposito reparto affidandole a dei buttafuori, per poi avviarsi alla Sala Grande, dove appunto si stava tenendo la festa vera e propria, con rinfresco, musica e molto altro. Per raggiungerla dovettero varcare un'enorme vetrata alla quale si giungeva salendo una scalinata non troppo fitta, la quale ai lati era delimitata da dei ghirigori in ferro battuto, ai quali Eleonor si resse nella speranza di non fare un volo assurdo.
La castana rimase a bocca aperta a causa della maestosità di casa Prenter. Si trattava di un vero e proprio castello, altro che di una semplice casa. Sapeva quanto Angela fosse ricca, ma non si aspettava veramente una cosa del genere.
-Eccoci qua- annunciò felice Claire notando la miriade di ragazzi intenti a ballare all'interno della sala
-Sei carica?-
-In realtà sto per vomitare se proprio devo essere sincera- confessò la castana, ancora con il fiatone, notando tutte le persone presenti
-Ci sono io con te, non può succederti niente, non permetterei mai a nessuno di farti del male- provò nuovamente a rassicurarla, accarezzandole uno dei due ciuffi che la ragazza aveva lasciato liberi ai lati della fronte
-Lo so, di questo non ho dubbi- sorrise spontaneamente -e poi sai che di solito mi piacciono le feste e le serate movimentate, ma sapendo quante persone ci sono stasera mi sento un pochino a disagio-
La sorella la scrutò attentamente, comprendendo a pieno le sue paure e i suoi disagi.
-Sei una ragazza sicura e questo lo sai meglio di me-
-Dipende dalle situazioni in cui mi trovo-
-E in questa circostanza mi sto realmente cagando addosso, dato che non ci tengo proprio a finire di nuovo sulla bocca di mezza Londra..- le sue labbra vennero improvvisamente coperte dalla mano sorella, che era stanca di sentirla blaterare
-La superiamo insieme questa paura, che dici?- Claire si mostrò decisa, porgendole subito la mano, usando un tono leggermente melodrammatico
La castana la fissò a lungo, per poi portare i suoi occhi in quelli della mora, annuendo, ancora un po' incerta, con il capo.
-Ora andiamo madame!-
Eleonor rise e le strinse finalmente la mano, così che le due raggiungessero insieme il centro della pista, fortunatamente non troppo affollato, dato che molti ragazzi stavano mangiando, altri conversando in disparte e altri ancora amoreggiando su alcune sedie, poltroncine e vari divani in pelle nera.
-Certa gente non ha minimamente il senso del pudore- sussurrò la castana all'orecchio della sorella, scrutando varie coppie prese a baciarsi in modo molto spinto e non affatto sobrio
-Parli così perché non sei entrata nelle camere al piano superiore- Claire le fece intendere che al peggio non c'era fine
-Non farmelo nemmeno immaginare, ti prego-
-Fino a che una di quelle lingue non entra nella tua gola puoi continuare a goderti tranquillamente la serata con tua sorella- rise Claire facendole fare una piroetta, lasciandola nuovamente interdetta
-La delicatezza prima di tutto, eh Claire?-
-Io te l'ho detto che noi Cooper abbiamo un dna non compatibile con il resto di questa pacchiana e noiosa umanità-
Entrambe risero, facendosi trasportare per tutto il resto della serata dalla musica che risuonava potente in quelle quattro mura, non accorgendosi però di essere state adocchiate poco più in là da qualcuno. Quel qualcuno era Charlie, che sapendo della festa vi era accorso nella speranza che le due sorelle, specie Eleonor, sarebbero venute.
-Non mi sbagliavo- disse il ragazzo tra sé e sé, sentendo il cuore iniziare a battergli a tremila dentro al petto, il quale si era allontanato per un attimo dal suo gruppo di amici
-Non mi sbagliavo John, cazzo!- esultò attaccandosi al gilè nero in tessuto del suo amico in questione, il quale stava conversando con altri ragazzi
-Ehi, ehi calmati! Che succede compare?- lo bloccò per le spalle il ragazzo riccio, non capendo a cosa si stesse riferendo
-La ragazza di cui vi parlavo oggi, è qui- annunciò, esultando come avesse vinto un premio
-Oh, intendi quella.. Eleonor giusto?- chiese conferma
Il castano annuì con il capo guardando per l'ennesima volta verso la folla, notandola nuovamente mentre ballava e rideva insieme a sua sorella, non riuscendo a non pensare a quanto fosse bella con quella tuta intera color verde militare che indossava, la rendeva più donna nonostante la sua giovane età.
Un ragazzo biondo seduto accanto ai due, che li stava ascoltando in silenzio, portò curiosamente i suoi occhi azzurri a sua volta alla pista.
-Che stai aspettando? Buttati allora- lo intimò il riccio con una pacca dietro la schiena, vedendolo imbambolato
-Non sarà certamente lei a raggiungerti dato che nemmeno sa che sei qui-
Charlie rifletté sul da farsi per qualche secondo, non staccandole gli occhi di dosso, nonostante si trovasse a metri di distanza.
-Sai che ti dico? Hai ragione-
Il castano si decise a prestargli ascolto e, dopo aver lasciato la sua bevuta su un tavolo là accanto, sparì buttandosi a capofitto tra l'orda di ragazzi, lasciando i suoi amici lì.
Il riccio scosse la testa, fissandolo mentre sgusciava tra i presenti.
-Che intenzioni ha?-
John si voltò, notando che a parlare era stato il ragazzo biondo, nonché suo migliore amico.
-Ha notato tra la folla la ragazza di cui ci parlava oggi, quindi deduco che stia andando a salutarla, da vero gentleman- il suo tono fu leggermente derisorio nei confronti del castano
Il biondo scosse la testa.
-Si diceva innamorato di Dafne fino a pochi giorni fa, quest'estate quasi faceva la proposta di matrimonio ad una ragazza austriaca di cui a malapena conosceva il cognome e ora ci prova con una diciassettenne di cui sa a malapena il nome?- domandò scettico
-L'unica cosa che so è che vuole chiudere con Dafne per la sua gelosia esagerata e per..-
-Per scoparsi la sua nuova preda?- fu diretto
-Questo non lo so-
-E detto sinceramente, nonostante la mia profonda amicizia con lui, tutto ciò non mi interessa nemmeno- si strinse nelle spalle il riccio, mantenendo il sorriso
L'amico, in tutta risposta, lo indicò dandogli ragione e successivamente si portò una sigaretta tra le labbra, sorridendogli beffardo a sua volta.
-Vado a fumare, vieni a farti due tiri?-
John inclinò innocentemente la testa -come se non mi conoscessi mio caro Roger-
-Allora vieni semplicemente a farmi compagnia, santarello- si corresse, sarcasticamente
Il riccio se la rise scuotendo la testa e lo seguì senza indugio verso l'uscita.

The Only Exception // R.M.T.Where stories live. Discover now