Il pomeriggio arrivò presto e dopo aver pranzato con una semplice insalata, Eleonor aveva deciso di farsi una doccia calda e rilassante. Una volta uscita indossò il suo accappatoio rosso e si cimentò subito nell'asciugamento dei suoi lunghi capelli color cioccolato, che le arrivavano fin sotto il seno ormai. Finito di asciugarli con il phon, passò velocemente la piastra, dato che già di natura i suoi capelli erano lisci, dando poi loro una scossa con la mano, rendendoli meno piatti ed un po' più ribelli.
Sorrise soddisfatta guardandosi allo specchio e subito dopo indossò un paio di jeans stretti ed una semplice maglietta bianca con su disegnata una rosa, accompagnando ai due indumenti un giacchetto nero dell'Adidas e delle Vans del medesimo colore.
Sul viso passò solo un leggero strato di fondotinta e definì un pochino le ciglia con del rimmel, non aggiungendo altro.
Diede una veloce sistemata alla propria camera per poi chiudersi la porta alle spalle, pronta a raggiungere il piano disotto dove Laura e Claire la stavano aspettando. Quest'ultima era intenta a mangiarsi una mela nel frattempo.
-Eccomi qua- la castana allargò le braccia contenta
-Alla buonora- rise leggermente sua madre, indossando il cappotto
-Poi dite che quella lenta in queste situazioni sono io, eh- Claire parlò soddisfatta
-Dai non mi pare di averci messo poi così tanto-
Le altre due si guardarono per un breve attimo, ridendo contemporaneamente per ciò che Eleonor aveva detto.
-Diciamo che ci hai messo più del dovuto- la mora portò una mano sulla spalla della sorella, mentre con l'altra portò per l'ennesima volta la mela tra le labbra, mordendola un'ultima volta
-Butto questo e andiamo-
Laura annuì aprendo la porta e, seguita dalle due figlie, percorse tutto il vialetto, per poi salire nella sua automobile.
Claire si sedette nel posto accanto a quello dell'autista, mentre Eleonor, come di consueto, si accomodò nei sedili posteriori, accavallando le gambe e guardando fuori dal finestrino di tanto in tanto.
Le piaceva la sua città, Londra. Quel suo tocco malinconico dovuto al clima spesso piovigginoso, assieme ad altri innumerevoli particolari, la faceva innamorare ogni giorno di più della metropoli britannica, dandole la netta sensazione di trovarsi nel posto giusto, nel posto per lei.
-Come mai così silenziosa sorellina?- la interrogò la maggiore, maneggiando con il proprio cellulare
-Stavo ammirando Londra- ammise, continuando
-E' bella vero?- Laura confermò le parole della figlia
-Sì, nonostante l'umidità e le solite nuvole grigie, è sempre un piacere ammirarla-
Claire si voltò.
-Come siamo poetiche oggi, mi sembri quasi innamorata- la sfotté con dolcezza
-Lo sono, di Londra e di Johnny Depp- la castana soffiò sopra le proprie unghie per poi sfregarle sul suo giacchetto, pavoneggiandosi
-E' meglio Brad Pitt- contestò subito Claire, tornando composta
-Gusti- ribatté Eleonor, pensando dentro di sé di avere dei gusti migliori.
Laura, ascoltandole, non poteva fare altro che sorridere divertita.
-Non dico che Depp non sia bello, ma non puoi certamente dire che Brad Pitt sia meno bello di lui, oltraggio- si finse scioccata la mora, portandosi una mano sul cuore
-Ribadisco, sono gusti-
-Oltretutto anche io penso che Londra sia bellissima, ma vuoi mettere quando l'estate andiamo a trovare i nonni a Roma? Il Colosseo, il cibo italiano, le nostre villeggiature in Sicilia, quello non ha veramente prezzo-
Claire raccontò il tutto con aria sognante, parlando del paese d'origine della madre, cioè l'Italia, dove di tanto in tanto si recavano per andare a trovare i loro parenti e anche per godersi la bellezza generale del paese in questione.
-Sai che amo l'Italia, ma Londra è il mio posto- Eleonor era ferma e convinta dell'amore che provava per la propria città
-Vi sbagliate entrambe- si intromise Laura, seria
Le due portarono il loro sguardo alla madre, guardandola attentamente, aspettando spiegazioni.
-Il più figo di tutti è Di Caprio e la città più bella dove vivere rimarrà per sempre New York- disse con tono da diva, non distogliendo i propri occhi dalla strada.
Eleonor rise istintivamente, mentre Claire si trovò a pensare di avere a che fare solamente con gente pazza.
-Mamma ho paura che se questo discorso continua, la situazione finirà per degenerare- la mora alzò una mano, divertendo la donna
-Arrivate- annunciò quest'ultima, parcheggiando la macchina
Le tre, una volta scese dal veicolo, si affrettarono a raggiungere l'entrata dell'enorme centro commerciale, fermandosi dapprima nei bagni, dato il bisogno che Claire aveva di essi, e dirigendosi subito dopo nei vari negozi, acquistando delle sciocchezze qua e là, tra cui borsette, collane, anelli e bracciali.
-Come pensate che mi stia?- Claire estrasse un cappello che avevano comprato poco prima da una delle buste, indossandolo, mettendo poi la bocca a papera
-Se non facessi quella faccia da deficiente ti starebbe bene- la prese in giro la sorella, facendole mettere il broncio
-Sei sempre cattiva con me, eppure da piccola mi volevi così bene- si finse triste, pronunciando la frase in tono melodrammatico
-Soprattutto il giorno in cui mi hai chiusa in cameretta al buio- ricordò la castana
-Ero solo una bambina, non sapevo ciò che facevo, avevo sei anni El!-
-E io avevo solo quattro anni, è stato un trauma permanente-
Mentre ricordavano gli aneddoti della loro infanzia, continuavano a camminare alla ricerca di qualche altro negozio interessante in cui entrare.
-Quante ne avete combinate, il povero George non so come abbia fatto a sopportarvi- Laura citò il suo terzo figlio
-Chiunque avrebbe desiderato delle sorelle come noi mamma- si pavoneggiò Claire, circondando le spalle della sorella con il proprio braccio.
La donna alzò gli occhi al cielo reprimendo una risatina.
-Semmai una sorella come me, tu eri la distruzione in persona- Eleonor ammonì subito la mora, beccandosi uno schiaffetto sulla tempia
-Ahia- si lamentò
-Dopo tutto l'amore che vi ho dato in questi anni, tu mi ripaghi con queste parole- Claire portò una mano sulla propria fronte in maniera teatrale.
Eleonor scosse la testa portandosi, invece, una mano sugli occhi, esasperata dalla stupidità della propria sorella maggiore.
-Stai dando spettacolo Claire-
La mora si guardò intorno e notando alcuni sguardi su di lei, unì gli indici, imbarazzata.
-Okay, forse ora è meglio continuare il giro-
Laura prese subito la figlia più grande sotto braccio e intimò la più piccola di camminare, così da poter visitare altri negozi, nonostante avessero già fatto una bella scorta di roba nuova.
-Dove vogliamo entrare?- le interrogò la donna
-Victoria's Secret- alzò il tono di qualche ottava Claire
-Ma se ci siamo già state circa mezz'ora fa!- le ricordò Eleonor
-Lo amo troppo-
-Più di quanto ami Michael?-
-Diciamo che vanno di pari passo- sorrise leggermente la mora, pensando al suo fidanzato
-Allora devi amarlo davvero tanto quel negozio- disse Laura
-Non potete neanche immaginare-
-Io ora però opterei per fare un salto al negozio di musica- propose Eleonor, stanca dei soliti negozi di abbigliamento.
Claire storse il naso.
-Tu e questa musica!- sbottò
-A tutti piace la musica Claire Cooper-
-Sì ma la puoi scaricare direttamente sul tuo IPhone, che senso ha entrare in un noiosissimo negozio?- le parole di Claire risuonarono in modo acido
-Nessuno ti ha invitata ad entrarci se proprio vuoi saperlo-
-Possibile che dovete battibeccare per qualunque cosa?- le interruppe Laura, esasperata
-Se non ti va di entrare non sei costretta Claire, puoi andare ovunque tu voglia, mi sembri abbastanza grande da poterlo fare-
La mora rimase a bocca asciutta, non sapendo più come giustificare i propri capricci.
-Andiamo- la donna afferrò per le spalle Eleonor, intimandola di entrare nel negozio che voleva, il quale si trovava a pochi passi da loro.
Le due vennero seguite a ruota da Claire, che teneva le braccia incrociate sotto al seno.
Non appena entrò, Eleonor venne subito invasa da un buonissimo profumo che arieggiava nel locale, pensando istintivamente di essere in paradiso. Scrutò attentamente i vari strumenti che la circondavano, facendo particolare attenzione alle chitarre appese ai muri, passando ogni tanto le dita sui modelli di pianoforti a cui camminava accanto. Dopodiché si avvicinò al reparto dei vinili e ne ammirò parecchi, sognando di poterli avere tutti nella sua camera.
-Mio Dio! Io e tuo padre siamo sempre andati matti per i vinili dei nonni- le si portò affianco sua madre, maneggiando anch'ella le varie custodie
-Quando metterò via abbastanza soldi ne comprerò un bel po'- disse Eleonor fissando per alcuni attimi il vinile dei Rolling Stones, il quale era precisamente di fronte a lei
-Chiedili come regalo di Natale, vedrai che papà farà qualcosa- Laura diede delle leggere gomitate alla castana, guardandola con aria di chi la sapeva lunga.
In tutta risposta Eleonor sorrise, mostrando le fossette, sfiorando l'ennesima custodia, la quale ritraeva il volto di John Lennon.
-Voglio iniziare a guadagnarmi ciò che desidero mamma- rispose, un po' amareggiata.
La donna la guardò comprensiva, portando immediatamente le mani sul suo viso.
-Guardami El-
La figlia obbedì, stavolta fingendo un sorriso.
-Non devi sentirti ancora in colpa per la decisione che hai preso- la donna rimarcò il ricordo di quando Eleonor aveva deciso di farla finita con la scuola
-Avrei voluto rendervi fieri di me- pronunciò in un soffio, stringendosi nelle spalle
-Lo siamo-
Claire comparve, rimanendo in religioso silenzio.
-Lo saremo sempre, comunque andranno le cose. Forse lo studio non sarà la tua strada come George, ma sia io che papà sappiamo bene che saprai rifarti nella vita, trovando la strada adatta a te-
-Lo spero mamma- la ragazza non resse più lo sguardo della madre e abbassò subito il capo
-Comunque vada noi, tutti, ci saremo sempre per te- le disse Claire, non riuscendo più a restare zitta, muovendo qualche passo verso di lei
-Non dubitare mai di questo sorellina-
Eleonor diede una mano alla sorella e l'altra alla madre, sorridendo loro riconoscente.
-Non dubiterei mai di voi-
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The Only Exception // R.M.T.
FanfictionEleonor e Roger. Due realtà parallele, ma legate nel profondo da un destino già scritto. Due storie passate che li hanno cambiati totalmente, spingendoli inevitabilmente a diventare l'uno l'eccezione dell'altra. Cosa succederebbe se due anime segn...
Eleonor
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