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Agosto era arrivato, avevamo finito la scuola già da un bel po'

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Agosto era arrivato, avevamo finito la scuola già da un bel po'.
Faceva caldo quel giorno, la temperatura raggiungeva i 35 gradi.
Quel giorno io, Jeonghan, Joshua e Vernon, Amelia, tu e Perrie ovviamente, vi avevamo accompagnate all'aeroporto, visto che era arrivato il giorno della vostra partenza.
Jeonghan e Perrie erano ovviamente fidanzati, per cui tu stavi in mezzo a me e Vernon per non impicciarti nel loro "addio".

«Fate tante belle foto a San Francisco» disse Amelia, abbracciandoti.
Ricambiasti un po' titubante e non feci a meno di sorridere.
Eri comunque così carina, davvero tanto.
E la cosa che mi faceva male, che mi faceva sentire lo stomaco pesante era che in 4 anni non sono mai riuscito a dirti che mi piacevi.
O che forse ti amavo, non sapevo dirlo.
Anzi, ne avevo la certezza di amarti, altrimenti non mi sentirei così dopo tanto tempo e avrei cercato di andare avanti.

«Ci proveremo» Perrie rispose al tuo posto mentre Jeonghan la teneva stretta per la vita per quel poco tempo che rimaneva.
Mi guardasti e sentii il cuore balzare e lo stomaco preso a pugni.
Mancavo solo io per i saluti.
«E-em...» balbettai, grattandomi la nuca.
Ero davvero in imbarazzo.
«Fate buon viaggio e divertitevi» sorrisi, non sapevo cosa dirti, anche perché stavi per fare l'esperienza della tua vita insieme alla tua migliore amica.
Sorridesti e guardasti a terra.

Poi fu un solo secondo.

Mi ritrovai con le tue braccia avvolte intorno al mio busto e quasi non morii, non svenire ma morire letteralmente.
Sgranai gli occhi ma lentamente ricambiai, ancora sconvolto.
Positivamente.
«Jun, il tuo cuore batte forte» sussurrasti e sospirai, stringendoti e passando la mano sulla tua schiena, di tanto in tanto accarezzavo i tuoi ricci.
I tuoi bellissimi capelli dove avrei voluto affondare i capelli per ore ed ore.
Mi stringesti di più, ispirando il mio profumo.
Ti trovai così adorabile, volevo piangere.

«Mi mancherai tanto Junhui.» sussurrasti in maniera ferma e staccandoti, sorridendomi.
E il mio cuore che batteva a tratti, io che respiravo male, Joshua con un telefono in mano.
Aspetta che?
«Anche tu mi mancherai» dissi, scompigliandoti i capelli.
Ridacchiasti, una risata simile a quello di un bambino.
Forse un po' lo eri.

«Hey, da lui ti fai scompigliare i capelli e da me no? Fai preferenze?» Perrie cominciò a urlarti a caso, mentre rideva e ti contagiava.
Mi affiancai a Joshua mentre vi vedevo scherzare, poi spostai il mio guardo su Jeonghan che guardava la tua migliore amica come se fosse la cosa più preziosa di questo universo.
«Che schifo mi sento solo» disse Hansol, andando a spiaccicarsi la faccia nel muro.
Amelia ridacchiò.
«Tranquillo che poi troverai anche tu la fidanzata» lo stuzzicò.

Poi l'altoparlante annunciò il vostro volo.
Dovevate imbarcarvi.
Non volevo.
E come se non fosse abbastanza per il mio cuore, mi abbracciasti una seconda volta.
Ed io cominciai a sentire una strana vocina dentro di me, che mi diceva di fare una cosa.

E sicuramente, l'avrei fatta.

«Ti... Em... Possiamo sentirci anche mentre saremo lì, vero?» domandasti ed io annuii.
«Si, ovvio. Anzi, devi informarmi sempre» ti feci l'occhiolino e ridacchiasti, notai che le tue guance si stavano colorando di rosso.
«NNNNOOOOO NON MI LASCIAREEEEEE»
«JEONGHAN HO IL VOLO»
«MI STAI FACENDO LE CORNA??»
«COS-»
«LO PRENDO COME UN SÌ. OK. ADDIO»
Le urla di Jeonghan attirarono l'attenzione di tutte le persone.
E mentre tu ridevi per la loro scenata, io non potevo fare a meno di notare che eri ancora lì.
Tra le mie braccia.

«Jadey dobbiamo andar- JEONGHAN LASCIAMI LA GAMBA»
«NNOOOO MI FARAI LE CORNA»
«MA SEI MENOMATO?»
Jeonghan si rialzò di scatto dal pavimento.
«Sono Yoon Jeonghan, il tuo fidanzato nonché tuo futuro marito appena tornerai dall'anno all'estero» fece l' occhiolino a Perrie, facendola diventare viola.

Ti girasti verso di me ridacchiando, poi ti staccasti, facendo per raggiungere Perrie ma io ti bloccai, facendoti scontrare contro il mio petto.
Mi chinai di poco, solo per seguire ciò che diceva la mia vocina interiore e lo feci.
Con tutto il coraggio di questo mondo, lo feci.
Poggiai le labbra sulla tua pelle, mentre tenevo le mani sui tuoi fianchi.

Un semplice bacio sulla guancia.

Che ti fece arrossire fino alla punta dei capelli, però eri comunque adorabile.
Lo eri sempre.
«Buon viaggio a San Francisco, Jade» dissi, lasciando spazio a Joshua, Vernon e Amelia di salutarvi, nel frattempo guardavo Jeonghan e Perrie baciarsi e stuzzicarsi nel mentre.
Lo ammettevo, sono così strani questi due.

Poi si lamentano per me.

Quando tu e Perrie avete preso le valigie e avete raggiunto il gruppo, io e i ragazzi avevamo cominciato a camminare verso l'uscita dell'aeroporto.
«Siete carini» disse improvvisamente Joshua.
Mi girai verso di lui, confuso.
«Eh?»
«Tu e Jade, siete carinissimi» continuò, avvolgendo un braccio intorno le spalle di Amelia.
Sentii la mia pelle andare a fuoco ma non nascosi un sorriso.

«È ovvio che sono carini, lui è Wen Junhui, il ragazzo più adorabile della scuola e lei Jade Pinnock, la ragazza più timida della scuola. È che siete troppo idioti per accorgervi che entrambi vi...» Jeonghan si bloccò, facendo un arcobaleno strano, mentre girava su se stesso.
«AMATE!» urlò, finendo il suo giro con il sedere a terra ma dal lato sbagliato.
E quando se ne accorse, poggiò le mani a terra e cominciò a girarsi, rialzando le braccia.
«VOI DUE VI AMATE!» urlò di nuovo, facendo morire dalle risate me e l'intero gruppo.

E lui dovrebbe essere il più grande fra di noi eh.

«Non ancora Jeonghan, non è il momento. Ho già in mente una cosa» dissi, mettendo le mani in tasca.
«Uhhh, cosa?» domandarono Amelia e il mio migliore amico, avvicinandosi a me.
Vernon ridacchiò.
«Siete così cuttigghiari, mamma mia, fatevi un po' di cazzi vostri»
«Vernon»
«Si?»
«Linguaggio»
«Va bene Jisoos Christ»

Ridemmo tutti alla battuta di Hansol, mentre io guardavo o almeno, cercavo di guardare te e Perrie che ancora stavate facendo la fila.
«Lo sapremo mai?» chiese Amelia ed io alzai le spalle.
«Si, no, boh, forse. Chi lo sa» alzai le spalle, prendendoli in giro.

«Allora è vero che i cinesi sono stronzi»













Un po' di trash ci voleva dai

ωεη נυηнυι - cαη үσυ sιт вү мү sι∂ε?Where stories live. Discover now