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La prima volta che ti vidi ero in primo superiore.

Ero seduto con Joshua e Vernon, tu non eri praticamente a conoscenza della scuola.
La tua era una nuova vita, qui a Toronto, non sapevi come muoverti e a chi parlare, chi riferirti, chi cercare.
Non sapevi nulla.
Eppure eccoti lì, per il nuovo lavoro dei tuoi genitori che ti hanno costretto a lasciare la tua Vancouver, i tuoi amici, la tua infanzia, i tuoi ricordi.

Eri appena entrata in classe, la professoressa stava per cominciare a spiegare.
Come dimenticare il latino, ancora adesso lo ricordo come l'ave maria e il padre nostro.
Hai aperto la porta, hai guardato noi negli occhi e poi la professoressa.
In quel momento, ho immaginato l'imbarazzo che ti stava divorando anche l'anima.
Avevo notato le tue unghie mangiucchiate, sarà per via dell'ansia?

D'altronde, la scuola era cominciata da ben tre settimane, eravamo ad ottobre ormai e tu eri appena arrivata.
«Buongiorno» dicesti, con le guance arrossate.
Ti mordevi in continuazione le labbra, ormai le pellicine che avevi non esistevano più da quanto le tiravi.
La professoressa ti presentò alla classe.
Non ascoltai letteralmente ciò che stava dicendo, ero troppo impegnato ad ammirarti.
Eri diversa.

Avevi la pelle mulatta, indossavi una semplice maglietta con dei jeans chiari.
Ti stavano bene, tutto stava bene su di te.
Rimasi affascinato dai tuoi capelli, sono stati la prima cosa che mi hanno colpito e che mi hanno fatto innamorare di te.
Erano così belli.
Ricci, ti arrivavano a metà schiena, avrei voluto passare la mano tra le tue ciocche, per sapere in che modo si incastrassero tra le mie dita.
Ti sedesti nell'unico banco libero della classe, nascondendoti poi dagli occhi di tutti.

Joshua e Hansol erano seduti dietro di me, mi avevano lasciato solo quest'anno, visto che avevano deciso di sedersi insieme.
Il primo aveva cominciato a fischiettare senza farsi sentire dalla classe e non disturbare la professoressa.
Sbuffai e alzai gli occhi al cielo.
Siete davvero così dementi, pensai tra me e me.
Avevano già capito che qualcosa di te mi aveva attratto.
Ti guardai un'ultima volta, probabilmente lo feci per un tempo troppo allungato, visto che ti sentivi leggermente fissata.
Ti girasti verso di me, con occhi confusi.
Ti sorrisi e tu ritornasti a guardare la lavagna.

Potresti sederti al mio fianco?

ωεη נυηнυι - cαη үσυ sιт вү мү sι∂ε?Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz