The Long and Winding Road

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Aveva preso la decisione più coraggiosa di tutta la sua vita, e quando era successo, Tony Stark si era sentito fastidiosamente meglio. Non tanto perché, finalmente, era riuscito a mettere da parte l'orgoglio, ma per il fatto che, l'idea stessa di averla presa, gli sembrava già un gigantesco passo verso la redenzione. Steve lo aveva preso di petto, il giorno prima. Gli aveva detto di reagire, di smetterla di far finta di niente e che, dopo l'ultimo fallimentare tentativo andato più che male, di parlare con Peter e chiarire, avrebbe dovuto tirare fuori le palle e dimostrarsi un uomo e non una ragazzina di due anni che fa i capricci. Si erano quasi picchiati. Gli si era scaraventato addosso, chiedendogli cosa accidenti ne volesse sapere lui, di quello che voleva davvero; e quando Steve gli aveva risposto: «Peter. Tu vuoi lui. Vattelo a riprendere o smettila di fare la vittima sacrificale. Hai rotto, Tony»; si erano scambiati un'occhiata intensissima e Banner li aveva divisi, prima che potesse tirargli un pugno.

Lo stesso giorno le aveva quasi prese anche da MJ, l'amica di Peter, quando si era deciso ad andare da lei e Ned per ricavare qualche informazioni su dove accidenti fosse finito Spider-Man e, dopo aver ammesso loro che il motivo per cui lo stava chiedendo, era quello di chiedergli scusa, alla fine i due si erano decisi a dargli un indirizzo, sebbene Tony ebbe paura che fosse solo una gigantesca bufala di cattivo gusto, data dal fatto che lo odiavano a morte.

Salem, ecco dove si era rintanato. Quando andò alla stazione centrale a comprare i biglietti del pullman, quasi gli venne un infarto all'idea che avrebbe dovuto percorrere più di quattro ore di autostrada. Un tragitto infinito, il cui tempo speso lo avrebbe portato solo a tessere paranoie nella mente e a sentirsi sempre più annichilito da quella situazione. Avrebbe fallito, lo sapeva già, ma provarci era un tentativo. Passò tutto il viaggio a pensare a quei mesi appena trascorsi, al lutto che ancora non aveva del tutto superato, ma che pian piano stava raggiungendo una sua stabilità. Faceva male, era vero, ma come aveva detto anche Peter, la vita va avanti lo stesso.

Quando il viaggio finì – ed era stato quasi infinito, una vera tortura – si ritrovò a camminare lungo una statale alberata, con alcuni capannoni che costeggiavano la carreggiata ben asfaltata e, quando arrivò di fronte al civico che Ned gli aveva scritto su un foglietto, Tony aggrottò le sopracciglia, leggendo l'insegna che campeggiava sopra all'edificio: Officina Meccanica.

MJ gli aveva detto che Peter stava frequentando una nuova scuola pubblica, di quelle ordinarie, aperte a chiunque e che, in quel periodo, si stava dedicando ad uno stage in una officina. Tony non avrebbe mai creduto che si trattasse di meccanica, piuttosto che uno stage di scienze termonucleari o di nanotecnologia o chissà quale altro campo in cui Peter eccelleva, ma semplici autoriparazioni. Entrò e, non appena varcò la soglia, venne accolto da un uomo in tuta, basso e tarchiato, tutto sporco di grasso e un sorriso sdentato, che gli rivolse, non appena gli si avvicinò.

«Giovanotto, ti serviva qualcosa?»

Tony non perse tempo. Si alzò gli occhiali sulla testa e, cercando di risultare il più tranquillo possibile – mentre si guardava intorno alla ricerca di Spider-Man, annuì. «Sto cercando qualcuno. È un mio amico, che a quanto pare sta facendo uno stage qui da voi. Si chiama Peter. Peter Parker.»

You Say Goodbye, I Say Hello [ Young!Starker - Tony/Peter -WINNER WATTYS 2020 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora