I Want to Hold Your Hand

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Tony Stark era nervoso, ma non nel solito modo insofferente che da sempre lo contraddistingueva

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Tony Stark era nervoso, ma non nel solito modo insofferente che da sempre lo contraddistingueva. Tony Stark era nervoso come non lo era mai stato in vita sua, e quella sensazione era ingestibile tanto quanto lo era fingersi tranquillo. Riempì le guance d'aria, e sbuffò cercando di alleggerire la tensione; dondolava i piedi, perché di stare fermo, non ne voleva proprio sapere. Un atteggiamento molto da Peter, più che da lui, ma in quel momento era talmente impegnato a chiedersi cosa avrebbe dovuto fare, una volta che l'altro  sarebbe sceso giù dal suo appartamento - dopo che lo aveva baciato a testa in giù nelle vesti di Spider-Man - che non ci fece nemmeno caso.

Aveva giusto fatto in tempo ad arrivare a casa, farsi una doccia, trovare dei vestiti decenti e uscire subito, rifiutando come sempre il passaggio di Happy.

«Mi pagano anche per scarrozzarti, Stark Junior!» lo aveva rimbeccato l'uomo, e Tony aveva risposto —nervosissimo, con un commento acido. Più del solito. Non voleva in alcun modo che Happy sapesse che accidenti di piani aveva in testa quella sera, perché, ad essere sinceri, non ne aveva idea nemmeno lui. Quel bacio non era stato programmato, come non lo era stato il tentativo di Peter di chiarire le cose vestito da Spider-Man. Un'idea folle, onestamente, ma sorprendentemente efficace. Aveva passato tutta la giornata a chiedersi come avrebbe fatto a superare quella cotta stratosferica, e ora si ritrovava sotto casa sua ad aspettarlo per il loro... primo appuntamento?

Dio, nemmeno lui sapeva cosa accidenti gli era passato per la testa, quel giorno. Solo... non era ancora riuscito a realizzare la verità più assoluta: Peter lo ricambiava e ora stava aprendo il portone di casa per raggiungerlo. Portava un paio di jeans neri e delle Converse blu ai piedi; una camicia a quadretti e un giacchetto di jeans con i bottoni d'ottone. Doveva aver provato a tirare i capelli all'indietro con la gelatina, ma un adorabile ciuffo ribelle gli cadeva sugli occhi, indomabile. Tony si incantò a guardarlo, ben sapendo di aver messo su l'espressione più idiota e esposta della storia, ma Peter era bello. Bello come l'arrivo inaspettato del caldo primaverile. Bello come una canzone sorprendentemente emozionante, che dà i brividi.

«Ehi», lo salutò, alzando una mano e l'altro ricambiò, avvicinandosi e stringendosi nelle spalle.

«Ehi.» Peter arricciò le labbra. C'era un'atmosfera strana, ma cristallina. Piacevole, per quanto vi fosse implicato tanto imbarazzo che quasi tagliava l'aria. Tony non era mai uscito con nessuno che gli piacesse davvero, e questo di sicuro lo stava mettendo in una situazione nuova che aveva paura di non saper gestire. L'aveva baciato un paio d'ore prima e ora non sapeva che cosa fare, come comportarsi. Stavano insieme? Oppure no? Erano ancora in quella fase di corteggiamento, dove lui avrebbe dovuto mostrarsi un minimo intraprendente e dimostrargli che sì, gli piaceva davvero da impazzire? Non si stava riconoscendo, perché in fondo al cuore non aveva mai provato niente del genere e il solo pensiero di deluderlo, di imbarazzarlo, lo frenava dal prendere iniziative che, con qualcuno che non fosse lui, avrebbe preso senza troppi problemi.

You Say Goodbye, I Say Hello [ Young!Starker - Tony/Peter -WINNER WATTYS 2020 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora