Capitolo 12: What I did

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Capitolo 12: What I did

**Anni prima**

-Harley cosa diavolo vuoi fare? –chiese Jackson

Harley guardò i ragazzi- un esperimento

-Su te stessa!? –chiese lui in ansia

-Harley usa uno di noi –provò Evelyn

Lei scosse la testa- andrà bene promesso

-Harley...- iniziò Jackson

Lei sorrise- puoi restare qui e osservare...ma non potete interrompere il macchinario o morirò sul colpo...ok?

Jackson annuì e la guardò entrare nella stanza e programmare qualcosa al computer prima di coricarsi sul tavolino. Il macchinario si attivò mettendola in anestesia totale e l'operazione iniziò.

Per dodici interminabili ore il macchinario continuò a incidere e operare su Harley.

L'operazione era necessaria per certi versi ma lo stesso fu estenuante per i ragazzi da osservare. C'era il pericolo che il macchinario l'avrebbe uccisa in caso di malfunzionamento ma non avevano scelta se non lasciarla fare in quel caso.

Quando il macchinario finì dei robot la portarono nell'infermeria. Ci mise tre ore per svegliarsi dall'anestesia e quando lo fece tutti tirarono un sospiro di sollievo, il rischio che sarebbe finita in coma era enorme.

-Come ti senti? –chiese Jackson

-Stordita- ammise lei- Alexander puoi fare un controllo veloce?

Lui annuì controllando che tutto fosse nella norma con uno dei macchinari- sembra tutto in ordine.

Lei annuì- grazie...

-Almeno sei riuscita a fare ciò che dovevi? –chiese Jackson al suo fianco

Lei sorrise- ho rimosso il tumore e già che c'ero ho aggiunto qualcosa...

I ragazzi si guardarono.

Lei mosse una mano e i macchinari si accesero da soli- posso controllare gli apparecchi elettronici ora...

Jackson le prese la mano e la baciò piano- la prossima volta non farmi prendere un colpo ti prego...i tuoi sono morti da pochi mesi...non possiamo perderti Harley

Lei sorrise- non mi perderete promesso.

****

-Sei sicuro di voler provare? –chiese Harley- è un esperimento pericoloso Jackson...

-L'hai già provato su te stessa- disse lui con tono di rimprovero- e poi se sei tu ad uccidermi non mi dispiace

Lei sospirò e gli diede un bacio- vedi di svegliarti quando avrò finito, ascolterò qualsiasi tua richiesta...

Lui sorrise piano perdendo i sensi per l'anestetico- perfetto...a...dopo...

****

-Come ti senti? –chiese Harley

-Pesante... -mormorò Jackson- ha funzionato?

-Le tue ossa sono state ricoperte dal mio siero e sono state modificate...dovresti essere in grado di trasformarti ora... -disse lei con un sorriso

I ragazzi lo guardarono- chissà in cosa ti trasformerai...

Jackson guardò Harley mentre lei faceva un veloce controllo- possiamo provare?

Lei annuì- riesci ad alzarti?

Lui annuì muovendo piano il corpo- mi dovrò abituare al mio nuovo peso corporeo ma sarà ottimo per gli allenamenti...

-Non potrai romperti un osso nemmeno con una motosega- disse Harley- sono più dure del diamante ora

Lui sorrise- ottimo...come mi trasformo?

-Concentrati su te stesso e visualizza la prima forma che viene in mente, dovresti avere l'immagine di cosa sarai- disse Harley

Lui annuì chiudendo gli occhi e li riaprì solo quando sentì un "Oh cielo..."

Era ora a quattro zampe ma era alto come prima- cosa sono?

Harley attivò uno dei bracci meccanici che si era impiantata e trascinò lo specchio vicino. Jackson era un grosso lupo meccanico dall'aspetto tutt'altro che amichevole- per tornare umano dovresti solo richiamare l'armatura.

Lui lo fece e notò subito di non sentire dolori nel farlo e di non avere nemmeno un graffio- fantastico...in battaglia sarà utilissimo

-Ovviamente la prima cosa che vai a pensare è usarla per uccidere- disse Ivan ridendo

-Com'ero? –chiese Jackson

-Inquietante- dissero i ragazzi ridendo

-Cosa normale visto che lo sei sempre –disse Alexis

-Sei molto affascinante come lupo –sorrise Harley lasciandosi abbracciare

-Dici? –chiese lui divertito- posso essere il tuo lupo cattivo se tu sei la mia cappuccetto

-Prendetevi una stanza- fu ciò che gli altri dissero

-Harley puoi farlo anche per me? –chiese David- vorrei anch'io un'armatura del genere

-Non è un problema ma siete sicuri? –chiese lei

I ragazzi annuirono. Da quel giorno gli esperimenti di Harley li resero qualcosa che era non solo estremamente forte ma anche invulnerabile.

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