Piccole e grandi soddisfazioni (Parte III&IV)

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Seguì quindi il ragazzo scendendo le scale. Uscirono dal palazzo e si mossero in macchina. Entrarono, lui mise in moto e partì, sfrecciando nell'aria senza avvertire alcun sussulto nel giovane.

-Oggi voglio andare da Linda- esordì il Potter, con fare quasi autoritario.

Dorian stirò un sopracciglio, sorpreso davanti ai modi del Diurno. Sapeva benissimo che se avesse avuto qualcosa da ridire sul suo tono o sulla sua scelta, il giovane ne avrebbe approfittato per riversargli addosso l'irritazione che sentiva nel vedere lui e sua madre così avversi, l'uno con l'altra... per cui si limitò a dirgli, con il solito fare ironico -Come vuoi, stellina.-

Alexis, in quel momento, percepì quel tono incredibilmente fastidioso benché allo stesso tempo... fosse desolante.

Cosa gli sarebbe mai servito litigare con lui? Imporgli di fare il bravo Reale? Se non andava d'accordo con sua madre non poteva davvero fargliene una colpa... e in realtà non l'aveva mai fatto, aveva sempre cercato di ignorare la questione, separandola dal rapporto che stava venendo a creare con lui, però...

-E' solo che mi sono sentito illuso. Scusa se sono stato brusco. Sono stato uno sciocco, in tutti i sensi.-

Liberò, come se lui avesse seguito tutti i suoi ragionamenti mentali.

A quel punto fu il turno di Dorian di sentirsi desolato, visto che rimbeccare a un ragazzino così fastidiosamente educato era davvero difficile, dato che non c'era alcun sarcasmo nelle sue parole ma solo una triste consapevolezza di sé e dei suoi innocenti pensieri.

-Non c'è stata alcuna illusione. Io e tua madre abbiamo abbassato l'ascia di guerra, anche se lei è davvero permalosa...-

-Non mi riguarda, non mi è mai riguardato. Davvero, è solo un problema mio e non voglio nemmeno essere coinvolto in qualunque sia il vostro rapporto adesso, visto che tengo troppo a quelli che ho con voi due. Quindi, davvero, non parliamone più, per piacere.-

Dorian a quel punto scese ad osservarlo e lo vide guardare fuori dal finestrino con sguardo perso nell'oscurità, come poteva notarsi dal riflesso sul vetro.

Gli scombussolò i capelli e gli diede il suo personalissimo parere -Tuo padre dev'essere un tipo morbosamente riflessivo, visto che tua madre non lo è affatto-

-Già, chissà...- commentò il giovane, con fare enigmatico, visto che non comprendeva se c'era un pelo di sarcasmo nel suo commento.

Stirò un sorrisino, ultimando –...O incredibilmente furbo-

Ma stavolta non lo sentì rispondergli, bensì cambiare argomento -Pensi che oggi dovrei fare sesso con Linda?-

Il Reale, davanti a quella domanda, iniziava ad essere sempre più convinto della sua seconda opzione. Stava tirando fuori un argomento che gli interessava, per farlo desistere dal precedente.

-Puoi fare ciò che vuoi, tranne ucciderla. Lo sai. Non hai certo bisogno che zio Dorian ti dia la sua benedizione. Ma forse tua madre vorrebbe che gliela chiedessi.-

-Lei mi direbbe di no, dicendo che è sbagliato che lo faccia con una sconosciuta, la prima volta. Tifa per me e Bryanna ma... lei è solo un'amica per me, non pensa a quelle cose... e dubito ci penserà molto presto. Si vede che è molto innocente ed è perfetta così.-

Sciorinò, come se avesse voluto offrirgli una giustificazione davanti alla sua scelta, nemmeno stesse cercando di convincere lui.

-Ah beh, credo che però mi divertirebbe vedere la faccia del paparino nel sapere la sua piccolina già deflorata-

-A me non piacerebbe per niente, invece. Mi piace una mia compagna di classe però. E' una Reale anche lei, dice di chiamarsi Hazel Hegland- liberò anche quella verità. Che volesse evitare così tanto l'argomento: "nemmeno l'altro papà mi vuole bene"?

IV.  Le OrdinatriciNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ