XIV

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~one shot~

Non ce la faceva più. Quel sogno lo perseguitava da quando era stato rapito dai Villain e salvato da Kirishima e gli altri, o meglio, da quando a causa sua All Might aveva perso i suoi poteri.

Ogni notte non era in grado di dormire perché, qualora ci provasse, veniva bruscamente svegliato per colpa di un incubo che nemmeno lui capiva. Quando si risvegliava l'unica cosa che ricordava era una nube nera che lo circondava portandolo nel buio più assoluto, un buio in cui numerevoli voci gli sussurravano frasi come è colpa tua o sei troppo debole.

Aveva provato a tenersi tutto dentro ma aveva capito che non avrebbe portato da nessuna parte così, per liberarsi la coscienza, Bakugo Katsuki aveva chiesto ad Izuku Midorya di combatterlo. Il biondo aveva vinto, ma era davvero una vittoria valida? Da quello scontro con quel maledetto Deku sì, si era potuto sfogare e avere la conferma sul fatto che non era lui la causa del declino del simbolo della pace, ma aveva avuto anche la conferma sul fatto che il Quirk di quel nerd di merda gli era stato dato da All Might che lo aveva scelto personalmente. Deku. All Might aveva scelto Deku. Il suo idolo, colui che Bakugo aspirava di superare, aveva scelto Deku. Non lui, Deku.

Che cos'ha quel nerd di merda che io non ho?! Perché lui?! Io sono meglio di lui, sono meglio! Perché non me?! Cosa c'è di sbagliato in me?!

Mentre si dirigeva verso il suo dormitorio ancora tutto fasciato e dolorante, dopo che il professore Aizawa lo aveva messo agli arresti domiciliari, quelle domande iniziarono a far scuotere leggermente il suo corpo e gli occhi scarlatti iniziavano a bruciare. Cercò di trattenersi, con risultati soddisfacenti. Non poteva piangere doveva solo arrangiarsi alla realtà. Questo però non era per niente facile, se non addirittura impossibile.

Posò una mano tremante sulla maniglia della porta della sua stanza e fece per aprirla. Aveva bisogno di sfogarsi, di nuovo! Quella lotta contro Deku non era servita se non a capire che ormai Bakugo non poteva più contare su quel ragazzo con i capelli simili ad un broccolo. Ormai in Bakugo non c'era più nessun sentimento di familiarità o fiducia nei confronti di quello che era un amico d'infanzia.

L'unica persona che avesse mai tenuto al biondo seriamente se n'era andata per la sua strada, una strada che forse lo avrebbe reso il prossimo simbolo della pace.

Quel pensiero fece incavolare Bakugo il quale, una volta aperta la porta la richiuse sbattendola bruscamente e si diresse verso l'unica persona che a quel punto, e orario, era sicuro lo avrebbe aiutato. In fondo era stato proprio lui a dirgli che poteva contare su di lui quando voleva.

Il biondo non dovette fare troppa strada, in fondo doveva andare nella stanza accanto dove, arrivato lì bussò bruscamente senza interruzione.

Dopo dieci minuti abbondanti Bakugo sentì il letto scricchiolare e si decise a smettere, la porta si aprì mostrando un ammasso di capelli rossi e un Eijirou Kirishima piuttosto assonnato
"Amico hai idea di che ore sono?! Non è virile svegliare le- OH CAVOLO, MA CHE TI È SUCCESSO BAGUKO?!" Kirishima si era interrotto dal rimproverare il biondo una volta notate le ferite di lui e la preoccupazione aveva preso il sopravvento "Non dirmi che c'entra Midorya altrimenti-"
"Fottimi"

Il silenzio calò tra i due dopo che quella sola parola ebbe lasciato le labbra del biondo. "C-come?" fu l'unica cosa che il rosso riuscì a chiedere mentre l'altro sembrava volesse incenerirlo con lo sguardo. I loro occhi, entrambi scarlatti, erano ancora in contatto e, con espressione seria, il biondo ripeté ciò che aveva detto poco fa: "Fottimi" Questa volta però, non riuscì a sostenere lo sguardo di Kirishima, forse per l'imbarazzo, così Bakugo si ritrovò a nascondere il viso nel petto del rosso, "... Ti prego" aggiunse poi.

Heroes in Love // KiriBaku Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora