Capitolo 21 - Vista desde arriba.

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Appena rientrammo in camera feci una doccia, mi preparai per la notte e poi mi infilai sotto le coperte, mentre Paulo faceva una doccia.

l giorno dopo sarebbe stato Capodanno, e non sapevo cosa Paulo avesse in programma, né se avesse programmi, ma la consapevolezza di concludere un bellissimo capitolo della mia vita per iniziarne uno nuovo, accanto a lui, mi rendeva estremamente felice.

Paulo mi raggiunse a letto poco dopo essere uscito dalla doccia, ed io ero già in una specie di dormiveglia, perciò mi limitai a sorridergli nel buio, consapevole che lui non potesse vedermi.  Mi si sdraiò accanto, e mi riempì il collo di baci, prima di stringermi a sé. Poi sussurrò un "eres y siempre serás mí princesa, te amo", convinto che io stessi dormendo.         Molte volte mi sussurrava cose dolci prima di dormire, convinto che io stessi già riposando, nonostante, in realtà, non fosse così.

Stavamo facendo colazione, ed io ero intenta a osservare Paulo scegliere quale marmellata mettere sul pane, nel mentre bevevo il mio cappuccino, che era stranamente buono per essere americano. Tornammo in camera subito dopo colazione, per prepararci. Mi vestii con un paio di jeans e un maglione bianco più, ovviamente, il cappotto. Paulo aveva un paio di jeans e una felpa, e impiegai circa mezz'ora per convincerlo a mettere la giacca.

In realtà, il fatto che fosse il 31 Dicembre ci portò a spendere la giornata nelle vie della città, stracolme di persone che facevano shopping, che, come noi, erano turisti, che andavano a lavorare, che passeggiavano persi nei propri pensieri, che erano con la persona che amavano, o che speravano che questa giornata finisse velocemente.

Tornammo in hotel, e la curiosità per ciò che avremmo fatto quella sera mi assaliva sempre di più. Nonostante io avessi cercato di estorcere a Paulo un qualsiasi indizio, lui non aveva spiccicato parola, ed il fatto di non avere il controllo su tutto mi metteva parecchio in ansia.

Stavamo uscendo dall'ascensore, e io non mi arresi:

"Paulo Dybala, io ti ordino subito, in qualità di tua fidanzata, di dirmi come passeremo questa serata. Ti consiglio di sputare il rospo, altrimenti le opzioni sono due: io avrò una crisi di nervi e me ne andrò nel Queens a bere vodka insieme agli ubriaconi polacchi, oppure io organizzerò qualcos'altro e i tuoi programmi andranno nella merda." dissi, con tono prima convinto, ma poi finii per scoppiare a ridere, insieme a Paulo.                                                       "Sei mai stata in una discoteca fuori dall'Europa? Quelle giganti, che vedi nei film. " chiese, aprendosi in un sorriso,                             "No, non ero mai uscita dall'Europa, fino ad ora." dissi, pensando a quanti viaggi avrei voluto fare, fuori dal continente in cui vivevo e che, non ero riuscita a realizzare,                         "Bien, siempre hay una primera vez." [c'è sempre una prima volta].

Sorrisi, felice della mia vittoria e lo abbracciai con tutto l'amore che un abbraccio possa trasmettere, ed è davvero tanto.

Nonostante io non fossi una grande amante delle discoteche, Paulo sapeva che il Capodanno è sempre stato una delle mie feste preferite, e amavo festeggiarlo, specialmente in discoteca, con le persone che amavo. Adoravo fare il conto alla rovescia in mezzo a tantissime altre persone che, come me, erano pronte ad affrontare il nuovo anno. Mi affascinava il pensiero che ognuna di quelle persone avesse una storia, una vita in cui aveva dovuto superare delle difficoltà, ma nonostante ciò ora sarebbe stata lì, in quella discoteca, ad urlare con tutta la voce che aveva in corpo i numeri al contrario, in attesa di vedere ciò che il destino aveva preparato per loro in quella nuova storia, che era solo all'inizio.

Erano le sei del pomeriggio quando entrammo nella nostra camera, e saremmo dovuti uscire tre ore dopo, perciò avremmo avuto tutto il tempo di riposarci, e poi prepararci.

"Amore, hai visto le mie scarpe?" urlai dal bagno, mentre Paulo si trovava nella camera,     "Ora arrivano." rispose lui, entrando in bagno.

Appena lo vidi rimasi esterrefatta, era bellissimo: aveva un paio di pantaloni neri e la camicia bianca, da cui trasparivano i suoi tatuaggi, che amavo alla follia. I suoi occhi grigio azzurri mi fissavano, pieni di vita come non mai, ed i suoi capelli erano perfettamente sistemati, con un piccolo ciuffo che ricadeva sulla fronte. Mi fermai a guardarlo un po' più del dovuto, prima di prendere in mano le mie scarpe con il tacco ed indossarle.

Avevo scelto di indossare un vestito in velluto nero, corto e con le maniche a tre quarti, che avevo comprato pochi giorni prima con Melissa, e l'avevo abbinato ad un paio di scarpe altissime, per i miei standard, tutte argento, stesso colore della borsa che avrei indossato sopra al cappotto nero.

Paulo mi guardò attentamente mentre infilavo le scarpe, e successivamente mi alzavo in piedi per darmi un'ultima controllata allo specchio:

"Wow," disse, senza togliermi gli occhi di dosso, "sei davvero bellissima." concluse.

Non sapevo cosa dire, mi sentivo un po' in imbarazzo, per via di quell'abbigliamento non perfettamente nel mio stile, quindi mi limitai ad avvicinarmi a Paulo, appoggiato alla porta del bagno, e dargli un bacio. Pochi secondi dopo le sue braccia mi cinsero i fianchi, poi rabbrividii quando la mia schiena sfiorò la superficie candida della porta.

"Arriveremo in ritardo." sussurrai all'orecchio di Paulo, nonostante non fossi molto convinta.

Lui mi guardò negli occhi, per poi baciarmi un'ultima volta.

Poi mi prese per mano ed uscimmo dalla camera.

Hello everybody!
Spero vi piaccia, in questi capitoli ci ho messo il cuore, visto che NewYork è una delle mie due città preferite.
Hope you enjoy, all the love. ♥️
Sofia.

Sólo tú y yo. || Paulo Dybala. Where stories live. Discover now