CAPITOLO 1

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Le porte del Tardis si spalancarono lasciando che le due ragazze vestite da nobildonne vittoriane entrassero di corsa.
Si fermarono con il fiatone, erano completamente bagnate per colpa del tempo in Inghilterra, si guardarono negli occhi per poi scoppiare a ridere.
-E' stato meraviglioso.- esclamò Clara con le lacrime agli occhi.

-Com'è possibile che la regina Vittoria ti somigli cosi tanto?- Le domandò Ash continuando a ridere.

-C'è una teoria che usano i terrestri, sai? Ognuno di noi ha almeno 5 sosia in tutto il pianeta.- riflettè l'altra cercando di risponderle.

-Il nostro pianeta non è cosi grande temo.-

-Infatti sul pianeta Scandar l'hanno ampliata, la loro dice che in tutto l'universo spazio-temporale ognuno di noi ha almeno sette sosia.- disse Clara mentre si toglievano i soprabiti bagnati.

-Mi sembra molto più sensata cosi, oh tu sei così fortunata ad averne incontrata una.-
Ashildr schiacciò dei pulsanti sui comandi e un getto d'aria calda arrivò direttamente sul corpo delle due ragazze asciugandole in un istante.

Clara si fermò un momento a pensare e poi sorrise rivolgendosi all'amica :-Sei stanca?-

-Mai.- rispose quella ghignando.

-Allora fammi un bel sorriso.- Dalla plancia della macchina del tempo spuntò una polaroid collegata a dei fili, Clara la prese e poi la puntò verso l'altra ragazza che fece un sorriso buffo.

Subito dopo lo scatto si avvicinò a Clara per curiosare sui tasti che stava digitando.

-Tra qualche secondo il Tardis troverà in un milione di universi quello in cui è presente una tua sosia.- spiegò quindi.

-Te lo ha insegnato il dottore?- chiese la vichinga anche se  si pentì subito dopo di aver nominato il signore del tempo, quello era ancora un tasto dolente per la sua amica e infatti non si stupì nel vederla rattristarsi leggermente.

-Scusa , non avrei dovuto chiedertelo.-

-No, non importa, credo che sia come ha detto Vastra, appena sono diventata la proprietaria di questo Tardis le mie conoscenze su di esso si sono ampliate, è come  se io e lei fossimo connesse, ora capisco che cosa intendeva il dottore quando la definiva l'unica donna della sua vita.-

-Inquietante.- rifletté l'altra facendola ridere.

Il Tardis fece un rumore strano e una scossa fece vibrare le pareti.

-Di già?-

-A quanto pare tu e lei siete proprio identiche, non abbiamo un nome ma stiamo per atterrare in un posto chiamato... - il dottor Oswald premette qualche pulsante sulla tastiera facendo comparire su un monitor l'immagine dell'esterno e il nome del luogo -...Westeros.-

-Mai sentito.-  Sentenziò Ashildr mentre alzava le spalle e osservava le immagini sullo schermo.

-No neanche io, siamo nel quadrante di Chindar, vicino alla costellazione di Anger, il pianeta assomiglia molto alla terra come configurazione della biosfera.-

L'altra  studiò bene il paesaggio al di fuori ma venne preceduta da Clara.

-Vado a prendere i cappotti.- disse infatti quella.

Le immagini che avevano davanti trasmettevano la sensazione di un clima sicuramente freddo, erano al centro di una landa desolata interamente coperta di neve, la nebbia e il cielo nuvoloso annunciavano un'ulteriore nevicata e riducevano la visibilità.
Dalla luce doveva essere almeno mezzogiorno anche se in realtà non si capiva tantissimo.
Lo schermo indicava una città nelle vicinanza: Grande Inverno.
Le due ragazze uscirono coperte dai cappotti più pesanti che si erano portate dietro ma scoprirono ben presto che non sarebbero bastati, in quel posto ci dovevano essere almeno -7 gradi.
-E adesso?- chiese Ash tremante.
Clara tirò fuori il cacciavite sonico e girò su se stessa puntandolo in tutte le direzioni.
-Di qua.-
Dopo qualche minuto trovarono un sentiero sterrato grazie al cacciavite sonico che avevano impostato come una sorta di bussola per la città che dovevano raggiungere.
Si incamminarono in direzione Nord. Entrambe si accorsero in pochi secondi che avrebbero dovuto indossare qualcosa di più pesante, sembrava quasi che ogni minuto la temperatura sia abbassasse di un grado.
-Te lo avevo detto che non avremmo incontrato nessuno, questo posto è sicuramente deserto.- si lamentò Ashildar.
-Smettila di essere così negativa, guarda i segni su questa strada, sono sicuramente ruote.-
Proprio mentre stavano parlando un rumore le fece voltare preoccupate, per poi accorgersi che
un signore su un carro pieno di fieno, vestito di lana molto pesante stava procedendo proprio su quel percorso.

Era abbastanza anziano e rivolse alle due uno sguardo curioso, probabilmente non si aspettava di vedere gente in quella zona.

-Salve, vi state recando a Grande Inverno?.- chiese Clara con tono gentile.

Lui dapprima diffidente rivolse loro una domanda veloce, come a volersi assicurar che fossero innocue.

-Perchè voi ci state andando?- chiese guardando i loro vestiti in maniera confusa.

-I nostri raccolti sono esauriti e casa nostra distrutta.- rispose Ashildr con tono secco.

Il signore fece alle due un sorriso e concesse di salire sul suo carro, nella parte dietro.

-Da dove venite? Ultimo Focolare? Forte Terrore?-

Le due si guardarono: -Ultimo focolare.- risposero insieme.

-In realtà il nostro era un piccolo villaggio.- disse Ash che voleva evitare domande a cui non avrebbero saputo rispondere.

-Vi capisco, con l'arrivo dell'inverno tutte le città del Nord si stanno svuotando, gli Sark ci hanno offerto un rifugio sicuro e credo che se avete perso degli amici li ritroverete li. Sembrate infreddolite, non capisco che generi di vesti abbiate indosso ma se volete sul retro del carro ci sono delle coperte.-

Le due ringraziarono l'uomo e dopo averle trovate se le misero intorno alle spalle riscaldandosi parzialmente.
-Perché tutti si stanno rifugiando a Grande Inverno?- chiese la più minuta delle due curiosa.
-Hanno paura di ciò che sta per venire.-
-E che cosa sarebbe?-  
Il signore scosse la testa come a voler cacciare un brutto pensiero dalla sua mente e spronò il cavallo a mettersi in marcia.





You can call me clara. Winter is coming.Where stories live. Discover now