Prologo

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L'adolescenza è una bugia. L'adolescenza è il male.

Quelli che osannano costantemente i loro anni adolescenziali mentono sia a loro stessi sia ai loro compagni. Quei ragazzi interpretano ogni cosa nel loro ambiente come un'affermazione di questa loro convinzione, e anche quando sono posti di fronte alla cruda realtà, considerano perfino i loro sbagli come una prova del valore dell'adolescenza, un'età a cui guardare indietro con una tenera nostalgia. Per esempio, quando si sporcano le mani con bullismo di gruppo o veri e propri atti criminali, loro li riducono a "innocue bravate." Quando falliscono un esame, dicono che l'andare a scuola non si riduce al mero studio. Sono pronti a distorcere il normale giudizio delle loro azioni nel nome della "giovinezza." Nello loro menti, i segreti, le bugie, e perfino i crimini e i fallimenti, non sono nient'altro che il pepe dell'adolescenza. E nei loro comportamenti così distorti scoprono la loro unicità. In questo modo arrivano poi alla conclusione che questi fallimenti hanno avuto un ruolo fondamentale nella loro adolescenza, mentre quelli altrui hanno significato soltano sconfitta.  Se il fallimento è connaturato al percorso dell'adolescenza, allora un individuo che abbia fallito nel creare legami con i suoi coetanei non avrebbe potuto godere dell'esperienza definitiva adolescenziale? Eppure quei ragazzi non accetterebbero mai ciò come una verità. Le loro affermazioni non sono altro che scuse. I loro principi non sono basati interamente per convenienza personale. Perciò, questi loro principi sono in realtà menzogne. Menzogne, falsità e inganni. Queste sarebbero tutte cose virtuose? No, questi ragazzi sono il male. Ciò significa che, paradossalmente, non mitizzare la propria adolescenza sia il modo migliore di viverla.

In conlusione

VOI CONFORMISTI POTETE PURE MORIRE IN UN INCENDIO.


OregairuWhere stories live. Discover now