Non so cosa ci sia di errato in me. Per quel che so, non sono nata con alcuna malattia e non ho avuto incidenti che possano avermi lasciato cicatrici strane e sgradevoli. Non posso, però, fuggire dal pensiero che deve pur esistere, sì, un difetto in me. Uno no, vari!
Può essere solo questo. Altrimenti, come spiegare il fatto che le mie relazioni non funzionano mai?
Perché quei pochi ragazzi che ho avuto non si sono mai veramente innamorati di me così come io mi sono innamorata di loro? E comunque, perché le mie relazioni (se così si possono chiamare, relazioni) non sono mai durate più di qualche misera settimana?
Magari dovrei dare più ascolto a quello che mi dicono Pam e Kelly. Fosse per prendermi in giro o per avvertirmi, non so, la verità è che da qualche tempo a questa parte hanno cominciato a dirmi che nella mia testa è scritto qualcosa del tipo: "Entra, resta il tempo che vuoi e, soprattutto, incasinala a volontà!".
Confesso che comincio a pensare che abbiano ragione.
Sì, deve essere così!
Perché solo qualcosa di simile può spiegare con quanta facilità le persone entrino nella mia vita, mettano scompiglio per poi uscire...
E tutto questo senza la minima cerimonia!
La cosa difficile, tuttavia, non è gestire questo “entra ed esci”. Ciò che è più complicato è rendersi conto che tutta questa confusione avviene perché io stessa offro la chiave, apro la porta e per giunta servo anche un bel caffè.
Ma tutto ciò cambierà!
Ah, se cambierà...
''Hai un nuovo messaggio'' la finestrella delle notifiche di Facebook compare sul mio cellulare.
Rafael è on-line e, cosa migliore, vuol parlare con me.
E ora?
Cosa dico?
