Capitolo 37

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Il sole stava per sorgere, Ray e Jecky non avevano più tempo.
-Ma sei proprio sicura?!- esclamò White caricando il cannone.
-Si, mollusco invertebrato sono sicura!- gridò lei con il timone fra le mani. 

In verità, Jecky non era affatto sicura. Temeva sinceramente di perdere la vita, ma soprattutto di perdere Ray. Se si fosse torto un solo capello per colpa sua, non se lo sarebbe mai perdonata. Non dopo ciò che avevano passato, non dopo avergli concesso il suo cuore, il suo corpo e la sua anima. Ormai erano uniti in ogni modo possibile e la bella e furba Gazza Ladra, non sarebbe stata in grado di reggere la sua dipartita.

Quella mattina, alzarsi dal loro caldo letto fu più dura del previsto. Soprattutto con un improponibile Cacciatore che cercava in tutti i modi di riportare la Gazza Ladra, intenta a rivestirsi, fra le sue braccia. -Ti prometto che se ti alzi ora avrai una lauta ricompensa- disse maliziosa la bionda, causando una risatina da parte del ragazzo ancora nudo sul letto.
Furono le parole magiche grazie alle quali Jecky convinse Ray a vestirsi.
Il loro rapporto era strano ora, erano amanti, ma eterni rivali. Compagni, ma nemici. Un re ed una regina, disposti a tutto per salvare il proprio regno. Tuttavia quando il cuore diventa più pesante della corona,  desideri nascosti, sguardi fugaci, baci di fuoco, gemiti di ghiaccio e passioni represse prendono il sopravvento.
Ecco, era questo ciò che era successo fra di loro. I loro troni erano caduti, le loro mura abbattute, le loro navi affondate, si erano liberati da quella invisibile linea di confine che li costringeva a tenerli separati. Le loro corone, il loro orgoglio, oramai non erano niet'altro che ricordi. 

Il piano di Jecky non era poi così contorto come si voglia pensare, era piuttosto semplice. Il problema era che rischiavano seriamente di perdere la vita. Il suo scopo era quello di sfondare a forza di colpi di cannone la parete in ghiaccio al loro fianco, ma in cuor suo la ragazza temeva che, a causa della vecchiaia e la fragilità del posto, la caverna potesse crollare. Ora non avrebbe più contato sui suoi poteri di sirena per respirare sott'acqua. Ora era una donna come tutte le altre. 

Osservava il giovane caricare il cannone, soffermandosi su ogni parte del suo corpo, facendo raffiorare i ricordi della sera precedente. -Sei pronta?- chiese lui, non ricevendo nessuna risposta da parte della ragazza. I suoi brillanti e determinati occhi azzurri erano puntati su di lui, fissi nel suo corpo -Jecky. Andrà tutto bene- questa volta la bionda ascoltò le sue parole. Si svegliò dai suoi pensieri ed afferrò il timone dinnanzi a lei, stringendolo con foga. -Quando vuoi Gioia!- concluse la Regina Dei Ladri, aggiustandosi l'ampio cappello piumato sopra la sua testa. 


(A BORDO DELL'ILMA)
Mountains si ergeva composto e fiero del suo operato dinnanzi al timone. Osservava i suoi temibili sicari strattonare gli uomini della Grey Wind a bordo della loro nave per un ultimo, mortale, viaggio.
-Assicuratevi che siano tutti ben legati. Non voglio superstiti- affermò come se nulla fosse, osservando il buio della notte abbandonarli a poco a poco -E sbrigatevi, a breve sorgerà il sole!

Gli uomini ubbidirono ai suoi ordini, mentre lui osservava dubbioso e leggermente preoccupato la Kingdom poco lontana dall'Ilma.
Chissà perché i pirati del vascello del Diavolo non si erano mossi? Da quando White era caduto dal precipizio: non parlavano, non combattevano, né ubbidivano agli ordini, erano come manichini impagliati. Si erano semplicemente limitati a tornare a bordo della loro nave senza proferire fiato.
La cosa lo preoccupava e non poco.
Con loro al suo fianco, trovare l'Alba Nera sarebbe stato molto più semplice, ma questi non sembravano voler collaborare.
Forse dovevano passare ventiquattr'ore per far sì che il comando della Kingdom fosse suo. Poco male, non aveva fretta, senza la Gazza Ladra ed il Figlio Del Diavolo fra i piedi aveva tutto il tempo del mondo.

-Siete solo un lurido e schifoso verme!- gridò Adam Lorence legato all'albero maestro della Grey Wind, assieme a tre dei suoi compagni, Lupo, Volpe e Fynn.
-Montains la pagherete cara per questo!- fece rabbioso Mauro Belli, con le mani congiunte fra le assi del timone. 

Sangue Pirata: Alba NeraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora