II

3.2K 146 41
                                    

Aprendo gli occhi mi ritrovai in una stanza in cui predominavano il bianco e il blu notte come colori principali. La testa mi vorticava terribilmente e per questo faticai per fare un punto della situazione.
Quando ricordai quei bianchi e affilati canini mi sollevai di scatto dal cuscino, causandomi un giramento di testa più forte dei precedenti. Ad assistermi trovai la stessa ragazza che mi aveva accolta in casa per prima, Yui.
Guardandola scattai subito sulla difensiva e mi strinsi automaticamente le lenzuola al petto alla ricerca di protezione.
<<Non avere paura di me, sono un'umana esattamente come te>> si affrettò a spiegare, decifrando immediatamente la motivazione dietro al mio comportamento.
Cercai di parlare, ma dalle mie labbra non uscì nient'altro che un suono strozzato, veramente patetico da parte mia.
Mi schiarii la voce e domandai quasi bisbigliando: <<Loro dove sono?>>
<<Di sotto immagino, Reiji ha ritenuto più saggio far attendere solo a me il tuo risveglio, prima di scortarti nuovamente di sotto>> spiegò lei.
Sul mio viso si dipinse immediatamente un'espressione di puro stupore e mi ritrovai a boccheggiare per qualche secondo.
Scattai subito in piedi, ignorando le mie precarie condizioni fisiche e mi infilai alla rinfusa le scarpe abbandonate al lato del letto.
<<Sono pazzi se pensano di rivedermi ancora, io adesso prendo e me ne vado. Non so esattamente cosa sta succedendo qui o quello che ho visto, ma so che non voglio restare qui un minuto di più, adesso recupero le mie valigie, anzi che se le tengano pure, e->>
<<Se tenterai di scappare allora morirai. È questa la sorte che spetta alle spose sacrificali che tentano la fuga dai loro padroni>> mi spiegò con voce addolorata.
Bloccai immediatamente la mia fuga, restando con una scarpa infilata per metà.
Notando la serietà sul suo viso mi afflosciai su me stessa, sentendo una crisi di panico montare dentro di me.
<<Io chiamo mio padre o meglio, chiamo la polizia>> farfugliai.
<<E sentiamo... cosa diresti eventualmente alla polizia? Che un gruppo di vampiri ti tiene in casa in ostaggio? Molto credibile>> commentò una voce in fondo alla stanza. Lo riconobbi come il più giovane dei fratelli, quello che si era fin da subito mostrato come maggiormente irascibile, rispetto agli altri. Forse quello che mi spaventava di più, dopo il ragazzo con l'orsetto di peluche.
Non avevo sentito la porta aprirsi e né avevo avvertito la sua presenza prima di quel momento, semplicemente era sbucato dal nulla.
<<Come sei entrato? Cosa vuoi da me?>> chiesi, arretrando automaticamente di un passo.
<<Da te proprio niente, non mi interessa nulla di te. Volevo solo assicurarmi che non vi perdeste troppo in inutili chiacchiere, venite immediatamente di sotto>> commentò.
Mi girai solo un secondo per guardare Yui con sbigottimento e quando tornai a posare lo sguardo su di lui era già sparito.
La ragazza impiegò un po' prima di convincermi a scendere di sotto, mi sfiorò spesso l'idea di correre verso l'uscita, ma qualcosa mi suggeriva che avrei fallito. E poi nella mia testa rimbombavano le parole di Yui rispetto alle conseguenze di una mia fuga. Non ci tenevo per niente a morire.
Con le gambe che tremavano leggermente e il cuore che batteva come un tamburo entrai di nuovo nel salone arredato con gli splendidi divani di velluto blu, divani occupati da sei vampiri. Guardai per qualche secondo l'unico viso nuovo della stanza, collegandolo a quello del primogenito precedentemente assente.
A differenza mia lui non sembrò nemmeno notare la mia presenza, tanto che restò disteso su un divanetto in disparte a sonnecchiare. O almeno così mi sembrava da quella distanza.
Automaticamente con la mano corsi verso la tasca dove di solito tenevo il cellulare, non per chissà quale motivo, ma semplicemente per sentirmi più sicura. Solo che la trovai tristemente vuota.
<<Cercavi questo?>> domandò Ayato, sventolando il mio cellulare in aria con la mano.
Feci per aprire bocca e protestare, ma la richiusi notando il ragazzo infilarsi l'oggetto in tasca. Qualcosa mi suggeriva che non l'avrei rivisto tanto presto.
<<Siediti>> mi ordinò gelido il secondogenito della famiglia. Reiji mi turbava particolarmente e per non contraddirlo mi decisi ad ascoltarlo, il mio sesto senso mi suggeriva di andargli contro il minimo possibile. Sembrava nascondere un lato oscuro dietro a tutti quei suoi modi raffinati e lo dimostrava con la freddezza dei suoi atteggiamenti.
Mi accomodai il più lontano possibile da Laito e Ayato, siccome li avevo immediatamente considerati come i più audaci e presi posto vicino a un seccatissimo Subaru.
Mi terrorizzava col suo sguardo gelido, ma insieme al primogenito sul divanetto sembrava il meno interessato a me.
<<Ti dico subito come stanno le cose: servici e comportati a modo se non vuoi avere problemi, trasgredisci e le conseguenze saranno disastrose per te. Qualche domanda?>> chiese Reiji, usando termini chiari e coincisi.
Mi guardai intorno per qualche secondo, fissando velocemente uno ad uno tutti i vampiri che mi circondavano e per un istante sentii l'impulso di mandare tutto al diavolo e reagire duramente, ma un movimento attirò la mia attenzione. Yui era in fondo alla stanza che mi fissava con occhi sgranati e scuoteva la testa.
Sussurrò qualcosa col labiale e con molta fatica colsi un: <<Non opporti>>.
Il terrore sul suo viso mi fece desistere dal mio tentativo e abbassai leggermente il capo.
<<No, nessuna domanda>> sussurrai con voce flebile.
Laito di fronte a me si lasciò scappare immediatamente un sorriso malizioso e in meno di un battito di ciglia me lo ritrovai davanti al viso.
<<Normalmente il primo morso spetta al primo di noi che posa gli occhi sulla sposa sacrificale, ma Reiji non è interessato a simili cose, quindi direi proprio che adesso ruberò il suo posto>> mi sussurrò con voce melliflua.
La sola vista dei suoi canini così vicini a me bastò per farmi irrigidire e appiattire contro lo schienale del divano.
<<Chi ha detto che spetta a te? Voglio fare io il primo giro>> protestò Ayato, spintonando via il fratello.
<<Tu hai già morso per primo la puttanella quando è arrivata, lascia qualcosa anche a noi>> rispose Laito.
Vederli discutere per me come di una giostra o di un piatto di cibo mi fece aggrovigliare lo stomaco dal disgusto e dal rifiuto.
Soprattutto quando anche Kanato si unì alla combriccola, rivendicando i medesimi diritti.
Reiji lasciò immediatamente la stanza, annoiato da quelle che riteneva inutili chiacchiere, lasciando i tre a litigarsela per un po'.
Fu solo dopo qualche minuto di discussione che un sorriso leggermente sadico si dipinse sul viso di Ayato.
<<Facciamo scegliere a lei da chi ricevere il primo morso, adesso e qui>> propose, attirando subito l'attenzione degli altri pretendenti.
Non c'era nessuna gentilezza nei miei confronti, ma l'interpretai come una bizzarra idea per torturarmi e costringermi a diventare l'artefice del mio primo morso.
Solo fino a poco tempo prima ritenevo i vampiri una pura invenzione narrativa, mentre adesso mi accingevo a farmi azzannare la gola da uno di loro in carne ed ossa.
Realizzai solo in quel momento la vera portata del disastro in cui mi ero cacciata e deglutii a vuoto, fissando i tre ragazzi davanti a me.
Non sembravano intenzionati a mollare l'osso e la mia testa prese a vorticare persa tra mille pensieri. Qualcosa mi suggeriva che avrei fatto meglio a scegliere in fretta e fare la scelta migliore.
Il panico lavorò per me e prima di rendermene conto avevo puntato il dito verso il ragazzo addormentato sul divanetto in fondo alla stanza.
Sui volti dei ragazzi si dipinse immediatamente un'espressione di incredulità.
<<Eh? Perché Shu? Non ti ha rivolto uno sguardo, hai strani gusti honey-chan>> si lamentò Laito, grattandosi la testa con un'espressione imbronciata.
Non sapevo nemmeno il perché della mia scelta, forse un tentavivo per scappare dai desideri bramosi dei tre e dall'aria gelida di Subaru che aveva osservato fin dall'inizio la faida con espressione disgustata e arrabbiata.
Il cosiddetto Shu non diede nemmeno l'impressione di sentirci, tanto da non aprire nemmeno gli occhi. Questo scatenò una reazione in Ayato e Laito, che presero a brontolare di quell'ingiustizia.
<<Ingrato, fai bere a me il tuo sangue, ti farò toccare le stelle>> disse Laito, avvicinandosi al divano su cui riposava il fratello maggiore.
Ayato invece lo punzecchiò con la punta della scarpa e solo in quel momento il ragazzo aprì gli occhi, allontanando bruscamente il piede del ragazzo da sé e rivelando le sue iridi perfettamente blu.
<<Smettetela di starnazzare, state disturbando la mia musica>> commentò lui, parlando come se ogni lettera gli costasse una fatica immensa.
Il suo sguardo si posò poi pigramente su di me per la prima volta e sentii le sue iridi bruciare su ogni parte del mio corpo, mi stava praticamente studiando.
Mosse le labbra per dire qualcosa, ma un cameriere entrò nella stanza.
<<Signori, la cena è servita.>>
Fortunatamente non parlava di me.

RAVIOLI DI IPPOGRIFO
Spero si sia capito... la storia sarà su Shu.
In assoluto il fratello che più mi affascina.
Lo trovo davvero stupendo e non potevo non scrivere di lui.
Lo so che sulla copertina ci sono gli occhi di Subaru, ma puramente per una fattore estetico. Erano quelli che si prestavano meglio.
Inizialmente avevo in mente un triangolo Reader-Shu-Subaru, ma alla fine ho deciso di restare sul semplice e lasciare solo il nostro piccolo amante della musica. Ma badate bene, questo non escluderà un piccolo rovescio già programmato ehehe
E niente... io sto già implodendo dentro.
Poco fa ho finito la bozza numero 28 e che dire... ci saranno sicuramente scene accese.

Dark || Diabolik lovers x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora