2. Sei la mia luna

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<<Shhh! Non li svegliate...>>
un sussurro non molto chiaro colpì le orecchie di Sam che se ne stava in dormi-veglia, accovacciato sul suo letto, fra le coperte, con un bambino in braccio che lo stringeva forte, la faccia sprofondata nel suo petto e la mano di Sam posata sulla sua testa, che si muoveva lentamente fra i suoi capelli ricci. Le loro gambe erano intrecciate e il più grande aveva metà della schiena poggiata contro la spalliera del letto, e Peter seduto su di lui.
<<che carini!>>esclamo una Tata giovane e magra provocando un mugolio infastidito da parte di Sam.
<<Insomma!>> sussurrò Penny. <<Avanti, usciamo, lasciamoli dormire...>> disse voltandosi verso i bambini dietro di lei che fissavano gli altri due sul letto. Si chiuse la porta alle spalle e la stanza, riempita dai letti vuoti dei bambini e dalla luce spezzata che entrava dalle finestre con le tapparelle mezze abbassate, sprofondò di nuovo nel silenzio. Erano passati 2 anni da quando il bambino riccioluto era entrato nell'orfanotrofio.
Un mugolio impastato dal sonno fuoriuscì dalla bocca di Peter. <<Sam... sveglio?>> Sam aprì un occhio e lo girò verso Peter, che lo stava guardando. << Dormivo...>> e richiuse l' occhio provocando un piccolo broncio sul viso dell'altro che si raddrizzò incrociando le gambe intorno alla vita di Sam. <<Non voglio più dormire!>>
Sam aprì gli occhi, sbuffò e si alzò a sedere tenendo le gambe incrociate. <<Ma tu non ti stanchi?>> disse assonnato per poi sbadigliare, facendo ridere Peter che poi gli diede un bacio sulla guancia.
<<Sei tu che non hai vollia di fale niente!!>>
<<Non si dice vollia... voglia...>>disse Sam.  Il bambino si accigliò, poi sorrise <<Mani fredde! Strano...>> disse portando le sue mani e quelle di Sam sotto la sua maglia. <<STUFA!>>gridò Peter facendo sgranare gli occhi di Sam. <<Io ti stufo?>> chiese.
<<No...io sono stufa>> disse Peter.
<<lo sai che... >>inizio Sam scompigliandogli i capelli <<... Sei carino?>> e gli tempestò il viso di baci. Peter arrossì sorridendo a trentadue denti. Poi si alzò e si mise a saltare sul letto. <<Mi sto annoiando!>>
Sam si mise a saltare con lui sul letto, si presero le mani e iniziarono a saltare in tondo rischiando molte volte di cadere giù.
Ridevano come matti, finché non caddero insieme sul letto con la pancia rivolta verso il soffitto che vorticava sopra di loro.
Continuarono a ridere.
<<Mi vuoi bene?>> chiese il rosso.
<<Si>>
Peter a quel punto saltò a dosso a Sam e lo stritolò. Iniziarono a rotolare nel letto urlando e facendosi dei dispetti.

Erano passati altri 3 anni e la solita canzone che si canta ai compleanni rimbombava nella piccola cucina piena di bambini e tate.
<<...A SAM...>> la canzone finì, Sam era al centro del lungo tavolo di legno circondato da bambini che lo abbracciavano e gli portavano i regali, era il suo ottavo compleanno, davanti a lui c'era una fantastica torta al cioccolato che spettava di essere mangiata. Quando il rumore si affievolì Sam chiese. <<Dov'è Peter?>> in effetti lui non lo aveva ancora visto.
Ma poi vide una testolina riccioluta e degli occhi verdi emergere dalla "folla". <<Ah eccoti!>> disse ridendo, ma Peter aveva un evidente broncio.Tata Penny si avvicinò a lui e disse. <<Avanti ...Sam non lo sapeva... non arrabbiarti>> e lo spinse accanto a Sam che, accigliato, chiese: <<che cosa c'è?>>
Penny lo guardò in dolcemente. <<Si è offeso perché non lo hai calcolato molto e non hai aperto il suo regalo>>.
Lui si sentì un verme. Era circondato dai suoi amici della sua età e non aveva considerato il suo migliore amico. <<Mi dispiace Peter non volevo farti arrabbiare... dai, vieni qua>> e allargò le braccia, ma il più piccolo abbasso lo sguardo e gli porse una scatolina nera che Sam prese, un po' triste, e la aprì. Dentro c'era una collana a forma di luna con delle volute che sembravano i capelli di Peter, era d'argento, attaccata ad una catenina. Lui sgranò gli occhi, non se lo aspettava. Si girò a guardare il piccolo, che tirò fuori  dalla maglia una catenina che portava al collo e la tenne in bella vista. C'era un piccolo sole, anch'esso d'argento. <<Ti piace?>> gli chiese Peter.
Sam non gli rispose. Invece, lo abbracciò forte e poi fece unire le due colane.<<Sei la mia luna>> disse Peter che stava morendo soffocato nell'abbraccio di Sam. <<e tu il mio sole>> disse Sam dandogli un bacio sulla guancia.
Era tutto perfetto finché, un giorno,
Un uomo ed una donna entrarono all'orfanotrofio. Sam era nascosto dietro ad una parete e stava ascoltando la conversazione fra Penny e i due neo- sposi: volevano adottare uno di loro, ma l'idea non fece esultare Sam, anzi.

<<Abbiamo deciso>> disse la donna qualche giorno dopo.
Sam sempre dietro la parete.
<<Davvero? chi?>> chiese la tata con un sorriso.
<<Peter>> disse l' uomo alla destra della donna, il sorriso di Penny le scemò sul volto. Sam si era pietrificato. Non potevano farlo, non potevano portargli via Peter. aveva gli occhi sgranati e delle lacrime gli bagnarono le guance.

Dopo averlo saputo, Peter si aggrappò a Sam piangendo e urlando mentre Penny cercava di staccarli... Ma anche Sam iniziò a stringere Peter facendo scendere altre lacrime. <<NO...NOO...NON LO PORTATE VIA! VI PREGO!>>
<<NON VOGLIO ANDARE VIA... LASCIAMI! VOGLIO STARE CON SAM!Sam non mi lasciare da solo... >>  <<No... non ti lascio, tranquillo.>> Smisero di gridare e rimasero abbracciati. L'avevano capito tutti e due che avrebbero dovuto lasciarsi, il più grande tirò su col naso e alzò il volto avvolgendolo con le mani e lo guardò negli occhi per poi sussurrare uno. <<Scusa>> e baciarlo sulla guancia, rimasero in quella posizione per un po'. i due adulti si guardarono mestamente e poi la donna disse. <<Il tuo amico potrà venire a trovarti>> e Peter rispose staccandosi dal bacio.<<Perchè non adottate anche lui?>>
<<Non possiamo>>disse l'uomo. Sam si girò a guardarli stringendo Peter a sé. <<voletegli bene...>>
la donna gli sorrise dolcemente e annuì.
Dopo aver fatto le valige si diressero tutti verso la porta da cui Sam aveva visto per la prima volta gli occhi verdi del suo migliore amico.
<<Ciao...>> Peter gli saltò al collo e si abbracciarono per l'ultima volta. <<Ciao...>> sussurrò Sam prendendo le collane e unendole. <<...non toglierla>>
<<Va bene>>.
così, uscì dall'orfanotrofio a testa bassa, la porta si richiuse, e Sam rimase lì davanti, come se sperasse in un suo possibile ritorno, ma lui non tornò...

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