Sorpresa

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La sera precedente lei e Haruka avevano fatto tardi. Sebbene si fossero preparate per andare a dormire con i rispettivi pigiami, infatti, in realtà erano successivamente rimaste alzate almeno fino alle due a parlare, recuperando tutto il tempo che erano state separate proprio come facevano da bambine, insieme al fratello. Il gemello dell'altra.

Nonostante l'ora tarda però, non aveva dormito benissimo. In quel periodo era troppo emozionata e agitata per l'attesa dell'email che le comunicava con chi avrebbe dovuto duettare al concerto di fine anno. Il concerto, nonostante la laurea imminente, era per lei un pensiero fisso.

Così decise di alzarsi che erano da poco passate le otto, ben decisa a portare avanti una piccola parte di tesi per poi dedicarsi alla musica e controllare a quel punto la posta elettronica.

Aveva deciso di farlo dopo pranzo per non essere ulteriormente distratta ed arrivare a concludere la parte che aveva concordato con il relatore con qualche giorno di anticipo sulla tabella di marcia in modo da consegnare anche lo schema relativo al capitolo successivo e portare il tutto a revisione.

In quel momento fissava lo schermo dopo aver riletto tutta la parte scritta per portare avanti il discorso nel migliore modo possibile. La sua mente però non voleva collaborare: il pensiero la conduceva ovunque tranne che sullo scritto.

Ed era perfettamente consapevole che, quando sua sorella si fosse alzata, non avrebbe più avuto modo di continuarla. La voglia di passare insieme del tempo era tanta da parte di entrambe.

Tanto vale che controllo ora la posta, forse così dopo mi tranquillizzo e riesco a concentrarmi a dovere sulla tesi. Pensò. Portandosi la matita con cui sottolineava i testi alle labbra. Ridusse la schermata di Word alla barra, cliccando successivamente sul programma di posta elettronica.

I suoi occhi azzurri notarono subito l'email risalente alla sera precedente ricevuta da un indirizzo a lei sconosciuto proprio mentre rientravano dalla serata al ristorante.

Forza Usagi, è il momento di scoprire con cui avrai il piacere di duettare.

Cliccò sulla riga dell'elenco corrispondente al messaggio. Ai suoi occhi si aprì una pagina con un simbolo che conosceva fin troppo bene: custodiva gelosamente il biglietto dell'unico concerto che era andata a vedere di lei, e su quel pezzo di carta così prezioso il simbolo era il medesimo.

Il suo sguardo si spostò più giù per leggere la mail, che dissipò qualsiasi altro dubbio rimanente. Dentro di lei sentiva nascere sentimenti contrastanti, se da una parte si stava realizzando uno dei sogni che forse aveva incosciamente da bambina, dall'altro sarebbe stata a stretto contatto con la causa scatenante dell'allontamento della sorella dal Giappone. Colei che aveva scatenato la sofferenza in tutta la sua famiglia; il tempo che la divideva dal concerto era irrisorio e quindi le prove sarebbero state tante e dai ritmi serrati. Sicuramente, poi, sua sorella sarebbe andata qualche volta a prenderla. E loro due si sarebbero incontrate nuovamente.

Non voglio che soffri di nuovo a causa sua Haru. Non voglio vederti nuovamente nelle condizioni in cui eri in quel periodo.

Ultimo, e non da sottovalutare, aveva una paura tremenda: se i genitori della violinista scoprivano con chi duettava come avrebbero reagito? L'ultima volta la loro reazione non era stata dei migliori a sapere che la figlia aveva preso una cotta per un'altra donna, ora entrambe erano donne e dubitava fortemente che sarebbe stata solamente una cotta passeggera.

«Che stai combinando?». La voce della bionda le solleticò le orecchie, facendola sobbalzare. Non si era proprio accorta della sua presenza.

«Oh... niente stavo leggendo la mail, finalmente hanno comunicato con chi duettiamo». Spiegò in breve lei, sperando che l'altra non ponesse domande più specifiche.

Tutta colpa del destinoWhere stories live. Discover now