Capitolo X- Una nota positiva.

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Avessi forza per arrendermi io lo farei, ma è troppo forte quell'amore che non passa mai.

~Emma

Buona lettura...

Appena arrivati in Commissariato, ad accoglierci è un ispettore Calligaris incazzato nero.
<Ispettore che è successo?> domandiamo all'unisono io e Sergio.
<È successo che il nostro primo indiziato, ossia il datore di lavoro del signor. Rinaldi,  ha deciso di fare una fuga... come chiamarla, romantica, ecco, si romantica, con la moglie della vittima, la signora Ella Rinaldi.> ci sbotta addosso tutto arrabbiato.
<Ma questo va contro la legge. Se si è indagati in un caso d'omicidio, queste stesse persone, non devono uscire dalla città finché non è stato tutto chiarito.> afferma Sergio.
<Che problema c'è? Li raggiungiamo noi.> intervengo io.
Sento Claudio sbuffare accanto a me.

Ma non si può lasciar andare qualche volta? Non gli sto mica chiedendo la Luna.

<Beh, mia cara Alice, mi dispiace deluderti ma io i soldi per un biglietto aereo Roma-Ajaccio non mi crescono certo sull'albero. E vedi, un viaggetto in Corsica non è tra i miei programmi per ora.> mi dice Calligaris con un tono un tantino sarcastico.
<Ehi, ehi, Roberto, non prendertela con lei. Ha dato solo un'idea.> mi difende CC.

Oh, ma buongiorno.

<Si, scusami Alice. Non avrei dovuto ringhiarti addosso in quel modo. È che sono molto teso e preso da questo caso.> si scusa Calligaris mettendomi una mano sulla spalla.
<Non si preoccupi, ispettore.> lo rassicuro io.
<Volete accomodarvi nel mio studio?>

Tutti e tre annuiamo, così ci ritroviamo tutti nell'ufficio di Calligaris.

<Nel duemiladieci la signora Rinaldi, già coniuge del signor Rinaldi, conosce il signor Giorgio Serra, il capo di Niccolò, in un bar, durante un aperitivo con i rispettivi amici.
A presentarli sono i coniugi Berga, morti entrambi in un incidente stradale il cinque gennaio del duemilasedici.
I due, Ella e Giorgio, hanno iniziato a vedersi di nascosto, quando entrambi avevano uno stralcio di tempo libero; siccome la prima è la redattrice di una rivista di moda e il secondo il proprietario del colorificio più importante di Roma.
Arrivato il giorno del colloquio di lavoro del signor Rinaldi, avvenuto circa due mesi dopo l'incontro avvenuto tra i due amanti, decide di portarsi dietro la moglie. Così, il signor Serra, scopre che si sta vendendo con una donna sposata. Ma ciò non lo ferma dal vederla, così i due continuano la loro storia per altri tre anni.
Dopo, appunto, questi tre anni i due improvvisamente decidono di troncare tutti i loro rapporti, o meglio, così è stato fino a qualche giorno fa, quando dai tabulati telefonici, è stata rinvenuta una loro chiamata durata quasi un'ora e mezza. E così a noi tocca scoprire anche per quale motivo i due amanti hanno deciso di farla finita fino a qualche giorno fa.
Arriviamo al diciassette settembre, ossia il giorno in è stato rinvenuto il corpo del signor Niccolò Rinaldi, in una piscina pubblica.
Ora tocca te, Claudio, illuminarmi di ciò che è saltato fuori con l'autopsia.> termina l'ispettore, infilandosi un marshmellow rosa pastello in bocca.

Così i due erano amanti... E se avessero troncato tutti i loro rapporti perché Niccolò gli aveva scoperti?
Ma la moglie, non volendo perderlo, ha deciso di finirla con Giorgio?

<Dall'autopsia è stato scoperto che il cadavere era morto da più o meno nove ore e mezza, così si suppone che sia morto intorno alle ore ventitré e trenta del giorno prima.
La causa della morte, non è l'annegamento come si supponeva, bensì un forte colpo alla nuca, indotto da un oggetto di metallo come potrebbe esserlo una sbarra.> lo informa Claudio.

<E se Rinaldi avesse scoperto tutto e la signora avesse preferito lasciare l'amante invece che il marito? Così si potrebbe spiegare ciò che è accaduto tra i due. Cosi Serra avrebbe un motivo per ucciderlo: per vendicarsi, per averle portato via il suo amore.> azzardo io. <E la moglie, essendosi pentita di aver scelto Niccolò, deve essere stata sua complice, di Giorgio.> finisco di parlare.
<Beh, Alice, che dire... Non bisogna supporre, bisogna provare.> mi dice l'ispettore.
<E per questo sono scappati in Corsica.> aggiunge Sergio.
<Mmm... se sono 'scappati', proprio il giorno dopo la morte di Rinaldi, ci sarà sicuramente un movente dietro.> dice Calligaris.
<Ora che mi ci fate pensare, al sopralluogo, ho visto correre via una una donna, sembrava quasi disperata.> aggiunge Claudio
<Si, è vero. L'ho vista anch'io.> confermo
<Dev'essere stata Ella.
Però ora, signori e... Alice, dovete scusarmi, ma devo andare a prendere mia figlia Martina a danza. Arrivederci Calligaris. Ciao Claudio.
Alice.> non termina la frase, la lascia in sospeso, come una corda, come me appesa, su un baratro e si sente che scricchiola, ogni istante, fino a quando si spezza. E io cado giù, come Alice Nel Paese Delle Meraviglie, cade giù. Ma prima o poi il fondo lo si tocca.

Sergio se ne è appena andato e così rimaniamo solo in tre: io, Claudio e Calligaris.

<Vogliate scusarmi, ma vista l'ora vi chiederei di andare perché devo finire del lavoro.> ci congeda Calligaris.
<Certo, non le vogliamo rubate altro tempo.> dico gentilmente alzandomi dalla poltroncina posizionata davanti alla scrivania dell'ispettore.

Ci avviamo verso la porta, ma prima di varcare la soglia mi viene un'idea.
Corsica... Mmm... quasi quasi mi ronza qualche genialata nella mia incasinata testolina.
Mi volto di nuovo verso l'ispettore.

<Ispettore!> lo richiamo.
<Mi dica mia piccola detective.> mi incita lui.
<E se andassimo io e Claudio in Corsica? Per fare le alcune domande ai due indagati.> gli propongo.

Ci manca poco che Claudio mi tiri in testa la sua valigetta.

<Beh, non saprei. Per me sarebbe un'ottima occasione da sfruttare, ma spetta a voi, o meglio, a Conforti, vedere se va bene.> mi dice mente incrocia le sue cicciottelle braccia sul legno della scrivania.

Entrambi guardiamo Claudio.

<Che c'è?> chiede
<Quindi? Ti va bene?> gli domando aggrappandomi al suo braccio e facendogli gli occhi da cerbiatto.

Lui rimane un po' perplesso ma alla fine risponde. <Non saprei. Devo vedere il lavoro che ho ancora da svolgere e i congressi a cui devo andare a questo mese. Perciò ti faro sapere, Roberto.>

Congressi? E con chi?

<Va bene, va bene. Fatemi solo sapere.> dice Calligaris mentre ritorna con la testa sui documenti.
<Si... Ciao Roberto> lo saluta Claudio.
<Arrivederci ispettore.> lo saluto a mia volta.

Prima di uscire Claudio mi porge la mano e io la afferro in modo saldo.

<Claudio, hai parlato di congressi prima.> inizio.
<Si e allora?>
<Quando vai?> gli domando.
<Non sono ancora sicuro, perché?>
<Non è che ti accollano qualche specializzanda?>
<Può darsi. Cos'è? Siamo gelose dottoressa Allevi?> mi dice mentre in lontananza apre la sua amata BMW.
<Io...>
<Eeeh... la gelosia è una brutta cosa, Sacrofano.> dice facendo spuntare sul volto un sorridono sadico.
<Io... Tu... ma sei incredibile! Meno di ventiquattr'ore che mi hai detto cose che non pensavo che mi avresti mai detto e ora mi dici: 'Sei gelosa?'. Io ti odio, sai?> affermo salendo in macchina.
<Non è vero> si protende verso di me.
<E invece si.> dico cercando di rimanere seria.
<No> mi bacia.

Ed è così che la nostra giornata finisce, come dovrebbero finire tutti i giorni, con una nota positiva.
Una nota positiva e dolce... proprio come questo bacio.

{Spazio Autrice}

Buonasera a tutti!💘
Ecco qui il decimo capitolo!!
Scusate per il ritardo ma vi avevo avvisati che  le pubblicazioni sarebbero state irregolari, a causa della scuola, compiti, impegni e quelle altre cose lì.

Spero davvero che vi piaccia e nulla... GOODNIGHT🥰💫

Lost__inmy__Books

~Il Mio Dolce Tormento~//Lost__inmy__Books (#Wattys2019)Where stories live. Discover now