Youngblood

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Prologo

Un ragazzo normale, appassionato di fumetti, assiste un giorno a un crimine mentre è al supermercato, un delinquente entra con una pistola e minaccia la cassiera di dare tutto ciò che ha in cassa.Lui è spaventato, si nasconde dietro gli scaffali, quando vede che che da una porta esce un bambino piccolo, il figlio della proprietaria che chiama la mamma.Il manigoldo afferra il bambino minacciando la signora che se non consegna tutto gli spara.Il ragazzo è terrorizzato, ma come per caso gli cade l'occhio sullo scaffale dei fumetti, e vede in una copertina una frase pronunciata dal suo supereroe preferito, Captain Miracle "Everyone can be a hero, you just need to have faith".Si fa coraggio e silenziosamente passa attraverso gli scaffali fino a pochi passi dal rapinatore.Vedendo a pochi passi uno scaffale di oggetti in metallo per la casa ne afferra uno e chiudendo gli occhi e gridando con il massimo impeto colpisce in testa il delinquente che barcollando cade.Il ragazzo suda freddo e si guarda le mani, sporche di sangue.Dopo alcuni minuti di silenzio la donna e il bambino si avvicinando al ragazzo ringraziandolo, ma lui è ancora scosso, scosso e guarda la fronte del delinquente, con un solco profondo.Chiamano la polizia e raccontano l'accaduto.I medici dicono che il taglio e profondo, ha perso sangue ed è in stato di coma.Per giorni il ragazzo va all'ospedale, non dormendo di notte e chiedendosi se ciò che ha fatto sia corretto oppure, doveva rischiare la vita di quegli innocenti per un criminale? E se fosse lui ora il criminale? E se anche non lo fosse, cosa ne sarà della sua coscienza?

Tutte queste domando si affollavano nella sua mente, non si lavava, non mangiava, stava nella sala di attesa della clinica chiedendo news. Finchè un giorno i medici uscirono dicendo che purtroppo non ce l'aveva fatta, la ferita era troppo grave e il suo cervello era stato troppo danneggiato.Quelli che seguirono furono attimi di terrore e ansia, il ragazzo corse via lontano, fuori dall'ospedale, dal quartiere, dalla città, ritrovandosi a fissare da una collina la notte impietosa.Che en sarebbe stato di lui? Quando quella frase gli tornò in mente, lui aveva avuto fede, era stato un eroe, ma a quale prezzo, Forse ciò che aveva fatto lo doveva condurre su quella strada, forse quella era la sua strada.Non credeva in Dio né nella predestinazione, ma qui c'era in ballo altro, questo sembrava essere davvero il suo compito, la sua missione.Decise così e giurò che avrebbe protetto i deboli e gli indifesi, senza uccidere né torturare, ma colpendo nel modo più duro possibile il crimine, come la vita aveva colpito lui.Forse era meglio assumere un'identità nuova, una maschera che lo proteggesse dalla realtà, dalla realtà di ciò che aveva fatto.Che nome scegliere? Sulle sue mani scorreva ancora il sangue, imputridito dei giorni prima, il sangue, giusto, sangue giovane, come il suo, come quello degli innocenti, come quello di sua madre...Youngblood.



Capitolo 1

10 Novembre

Mi chiamo John Perkins, ho 17 anni e vivo nella periferia di Saint David.Un mese fa ho assistito a un crimine, dopo il quale non sono più stato lo stesso, sentivo che c'era qualcosa di più in me, dovevo far esplodere quella rabbia dentro, incanalarla.Così ho deciso di prendere una maschera, creare un alter ego, qualcuno che desse sicurezza alla gente.

12 Ottobre

I primi giorni dopo la morte del rapinatore furono nonostante avessi trovato uno scopo i più duri, tutti i brutti ricordi continuavano a tornarmi nella mente, mio padre che ammazzava mia madre, io che colpivo quell'uomo, io che trovavo nel cassetto di mio padre foto di ragazzine nude, e poi tutto si confondeva di nuovo, un turbine nero.Forse era meglio uscire, anche se il cielo stava regalando un giornata di pioggia tipicamente autunnale.Faceva freddo fuori, le gocce battevano sulla mia giacca, era come se tutta la mia vita e i brutti ricordi mi stessero continuando a colpire, ma decisi lo stesso di proseguire verso un vecchio negozio di maschere nel quartiere, ormai con Halloween alle porte l'avrei trovato sicuramente aperto.Dopo 10 minuti di strada vidi l'insegna luminosa "Cider's mask", dunque entrai.Stranamente era vuoto, una puzza di plastica e colla vinilica inondava la sala unica, alle cui pareti erano appesi tanti costumi, da Pennywise a Batman, mi guardai in tasca e trovai un dollaro.Cazzo avevo dimenticato di nuovo di chiedere i soldi al bar.Lavoravo al Devil's, un posto abbastanza squallido in realtà, frequentato per lo più da gentaglia che arrotondava lavorando al porto e dai ragazzi della Triade, però me lo tenevo stretto, lì pagavano bene, anche se dovevi tenere la bocca a chiusa, e non mi riferisco solo ai soldi in nero.

Così con il pezzo stropicciato da uno chiesi al negoziante, il signor Cider dove potessi trovare la scatola delle occasioni, e il vecchietto mi mostrò cordialmente un vecchio box che somigliava molto a una botte.Rovistando trovai solo qualche parrucca di anni prima, un occhio finto, un paio di occhiali di plastica, nulla di utile, ma in fondo vidi una maschera bianca, senza nessuna decorazione o altro, così diedi il mio unico dollaro a Cider e uscii.

Mentre stavo tornando a casa, immerso nella musica che mi bombardava le orecchie, non mi accorsi che qualcuno mi stava seguendo, finché non sentii il sacchetto del negozio tirare.Di sotto mi girai e vidi quei quattro coglioni della banda di Billy Caligari dietro di me, con un ghigno idiota stampato in volto.Billy iniziò: "Guarda chi c'è, come andiamo killer? Stai diventando come quel pedofilo assassino di tuo padre, eh Perkins?".Decisi di non rispondere e proseguii, per la mia strada, ma mi strattonarono di nuovo :"Cos'hai lì nel sacchetto? Un coltello? Oppure un'altra mano perché le tue per le pappe non bastano più?". Risero tutti, ma decisi di mandare giù il rospo e andai avanti.Infine mi presero dalle mani il sacchetto e ci guardarono dentro, trovando la mia maschera."Ah ecco, una maschera, così non mostrerai la tua brutta faccia di nuovo in giro...ragazzi tenete, prima di ridargliela ci giochiamo un po', prendi Ed" lanciandola a un altro, che la prese al volo.Basta, mi avevano rotto il cazzo.Senza guardarlo il faccia caricai Billy, e con un diretto centrai il suo naso, che subito iniziò a colare di sangue.Quello tappandoselo con un fazzoletto gridò ai tre gorilla che aveva di fianco":Cosa aspettate, date una lezione a questo impiastro!".Senza farmelo ripetere afferrai il sacchetto dalle mani di Ed e scappai a gambe levate, con il quartetto che correva dietro di me, ma sapevo che non mi sarebbero stati dietro, d'altronde, almeno nella corsa, ero il più veloce della scuola.

Arrivato a un bivio presi la destra, e mi ritrovai in una stradina buia, ormai erano le sette di sera infatti, e proseguii fino che non mi trovai alla prima fermata del tram.Salii dopo pochi minuti e in anche meno fui davanti alla porta del condominio.Ero fradicio.Cliccai in ascensore il piano 9, e chiusi gli occhi.Entrato in casa mio zio attaccò:"Sei in ritardo, dove diavolo eri?"" Non sono in ritardo, sei tu che mangi sempre a orari da vecchio", ribattei"mi spieghi chi mangia al giorno d'oggi alle 18:30?""Ragazzo, quando avevo la tua età se mi avessi detto:"mangiamo alle 17," non avrei fatto un cenno, ma avrei ringraziato e detto sì signore.Siete tutti abituati ad avere quello che volete che non sapete più cosa significa un sacrificio, voi adolescenti di oggi.""Ma sentilo, mi sembra che tu abbia, 90 anni, non ti vergogni a passare i pomeriggi in poltrona?""Mancami un'altra volta di rispetto e passerai una settimana a pane e acqua, chiuso nella tua stanza a riflettere, ora fila in cucina, ci sono ancora tutti i piatti di ieri e oggi da lavare, e dopo ti aspetta di pulire il cane."

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⏰ Poslední aktualizace: Jan 12, 2019 ⏰

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