V CAPITOLO

60 5 0
                                    

"Giuro che ti ammazzo" gridai. Quella cogliona della ragazza del mio ex durante la ricreazione aveva versato tutto il suo frullato sui miei vestiti. Non volevo reagire perché sarebbe stato un punto a mio sfavore. Così decisi di aspettarla fuori. La tirai per i capelli e a terra viddi tante ciocche di capelli biondi, che schifo. Mi chiedevo se qualche parte del suo corpo era naturale.

"Questo è per Luca" e mi diede uno schiaffo.

Luca? Lo avevo lasciato quasi due anni fa e non ci ho mai più parlato, solo pochi giorni fa quando mi ha chiesto di venire alla sua festa.

Smisi di pensare e mi accorsi che qualcuno mi stava tenendo per la vita. Chi era questo coglione che ha interrotto il momento in cui potevo finalmente uccidere miss plastica? Mm non ci ho mai pensato ma forse ha pure le tette rifatte. Potevo tirare quella per vedere se mi restava in mano un pezzo di silicone.

"Nicole smettila ti accompagno a casa"

Mi voltai ed era Lorenzo.

Mi ero pure dimenticata della sua esistenza e adesso che voleva?

Strano che non abbia detto qualcosa riguardo al mio culo.

"Lorenzo perché devi interrompere sempre i momenti più belli"? Ringhiai.

"Perché non ha senso. Le farai solo del male, non vedi com'è ridotta?"

Non mi ero nemmeno accorta che Jessica era seduta in mezzo alla strada con il naso avvolto in un fazzoletto pieno di sangue. Credo che adesso ha capito che non deve attaccare con me.

"Andiamo Lori"

"Come mi hai chiamato?" disse ridendo.

"Ouuu taci."

"Ok capitano"

Gli diedi un pugno sul braccio e mi scappó una risata. Si devo ammettere che era un rompicoglioni ma sapeva come farmi ridere anche se non ne avevo voglia.

Non siamo andati subito a casa abbiamo girato per la città per tre ore a ridere e a prendere per il culo a tutti.

Mi sentivo a mio agio.

Suonai il campanello e mi aprì Christian. Aveva su solo un paio di pantaloncini e devo ammettere che ho un bel fratello. Peccato.

"Scema la mamma è andata al ristorante con papà e più tardi esco pure io" disse.

"E non che mangiamo?"

"Se vuoi ordino una pizza sorella"

"Ottima idea fratello"

"Peperoni, melanzane e piselli?"

"Siamo uno schifo." Su questo non c'erano dubbi. Quando si tratta di mangiare noi sembriamo due maiali.

Verso le 22.00 arrivó la nostra pizza e la divorammo in meno di 5 minuti.

"Ora io mi vado a vestire e scappo. La mamma ha detto che tornava verso le due quindi prima di quell'ora sarò a casa"

Dopo 10 minuti ero sola a casa e quindi decisi di andare a dormire. Mi feci una doccia e appena entrai nella mia stanza la porta del balcone era aperta e la tenda svolazzava per via del vento.

Quando stavo andando in bagno era chiusa. O forse era aperta e non me ne sono accorta. La richiudo.

Metto il pigiama, controllo il telefono e spengo la luce. Sentivo dei passi e la luce della mia stanza si accese di botto.

Vidi Jessica vestita di nero con una pistola puntata dritto verso di me.

Love.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora