ventinove

4.9K 311 13
                                    

Sentii bussare alle porta, svegliandomi definitivamente da quel sonno caotico e sconnesso. Mi misi a sedere con flemmatica lentezza, stropicciandomi gli occhi con forza ricordandomi soltanto dopo, guardando le mie mani sporche di mascara, di non essermi lavata il viso la sera precedente. Tutte quelle lacrime versate non avevano lavato nulla, nemmeno la confusione che alloggiava nella mia mente, stringendola con forza.

«Avanti.» sussurrai con un filo di voce quando bussarono nuovamente, questa volta con più forza, ma senza violenza. Osservai Doniya entrare nella mia stanza con un sorriso strano dipinto sulle labbra. Non riuscivo a capire che cosa stesse provando in quel momento, se volesse semplicemente parlare o stritolarmi fino ad uccidermi. Aveva parlato con Zayn? Le aveva detto quello che era successo? Non capivo nemmeno come mi sentivo io stessa, come potevo capire come si sentisse Doniya?

«Tutto bene?» mi chiese gentilmente, una gentilezza un po' forzata, ma non falsa. Mi sistemai i capelli in una crocchia, annuendo. Non avevo la forza di fingere, fingere che quello che era successo la sera precedente non fosse mai accaduto, fingere di stare bene e comportarmi con ogni giorno.

«Zayn ti ha detto tutto?» domandai senza rispondere alla sua domanda. Ovvio che non andava tutto bene, ogni secondo che ci pensavo il mio cuore aumentava il suo battito, sembrava volermi uscire dal petto, correre da Zayn e prenderlo a schiaffi fino a quando non avesse cominciato a sanguinare.

«Sì - ammise lei, venendosi a sedere accanto a me, quel sorriso sempre dipinto sul viso tirato - Me ne ha parlato.»

«Okay.» dissi soltanto, senza avere la minima intenzione di parlarne. Non avevo bisogno di persone con consigli, che volevano che facessi ciò che loro desideravano. Me l’ero sentito dire da Shelby, da Louis, persino da Rose e sapevo che anche Niall e Harry avrebbero detto la stessa cosa. Per loro era palese che Zayn mi amasse, che fosse il ragazzo giusto per me, il principe azzurro della mia favola. Ma davvero la strega cattiva si meritava il lieto fine?

«Sonny - cominciò lei - Volevo solo dirti che…»

«No - la bloccai, alzando una mano di fronte al suo viso - Non dire nulla. Non ne voglio parlare, con nessuno. È tuo fratello, Doniya, è ovvio che tu stia dalla sua parte, perciò gradirei che non ti mettessi a dare consigli…»

Lei scosse la testa, un poco amareggiata. «Non sono venuta qua a dare consigli a nessuno, Sonny. Solo a dirti che se non t’interessa mio fratello, diglielo. L’ultima cosa che voglio vedere è mio fratello soffrire per…»

«Una stronza come me?» finii la sua frase, facendole fare una smorfia.

«Volevo dire per amore - disse - Ma non credo che questa parola ti piaccia. Non ti giudico Sonny, non sono te e non posso comandare i tuoi sentimenti, solo non farlo soffrire.»

Deglutii a fatica, senza sapere che cosa dire. Per quanto avessi sempre pensato di odiare Zayn, in cuor mio sapevo che non era vero. Era un sentimento strano, mai provato prima di allora… ma si poteva definire amore? Era amore quel continuo litigare per sciocchezze, quei continui battibecchi… o era amore quei momenti passati sul divano, insieme, nel loro appartamento? Non lo sapevo, non ero sicura di niente in quel momento, non avevo una risposta da dare e per questo non potevo giurare a Doniya che avrei parlato con Zayn, che avremmo chiarito. Come potevo parlare con lui quando ero la prima a non sapere cosa volevo? Se avessi rifiutato, se gli avessi detto di non provare quello che sentivo per lui, se avessi scelto Liam a lui… forse avrei fatto la scelta giusta, o forse avrei avuto rimorsi per il resto della vita. E al contrario? Se avessi deciso di dirgli che in fondo non lo odiavo, che tra noi poteva nascere qualcosa… forse in un futuro neanche troppo lontano ci saremmo odiati veramente. E avevo… avevo paura di perderlo.

The TenantWhere stories live. Discover now