La Distruzione Degli Horcrux

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Dalla festa di Halloween, le giornate si susseguirono una dietro l’altra a velocità raddoppiata: le cose da fare erano talmente tante e il tempo così poco che l’approssimarsi delle vacanze di Natale, colse di sorpresa tutti.
- Miseriaccia amici. – parlò Ron al tavolo dei Grifondoro in Sala Grande – Sembra ieri che la Scuola è iniziata. – aveva i capelli arruffati e gli occhi stanchi, era rimasto indietro con i compiti ed aveva dormito poco quella notte.
- E tu, - ridacchiò Hermione – stai già affogando nei compiti arretrati.
- Non ci trovo niente da ridere! – sbuffò un altro compagno di Casa.
- Quest’anno sembra che ci abbiano presi di mira! – fece eco una ragazza.
- Non è così. – scosse la testa Harry – Sapete che pretendono di più da noi perché siamo all’ultimo anno e…
- Ne va del nostro futuro! – concluse Dean alzando gli occhi al Cielo – Parli bene tu. Sei sposato con…
- Fossi in te non lo direi. – mormorò Hermione, osservando con apprensione ora Dean ora Harry – Proprio perché è sposato con il professor Snape, da Harry pretendono sempre più del massimo.
- Marito compreso. – fece un sorriso mesto il Portatore della Luce che, considerando chiusa la conversazione, si girò verso il tavolo dei docenti dove erano già tutti presenti per fare colazione.
Lo sguardo di Harry volò sui volti stanchi e preoccupati dei presenti, fino a fermarsi su quello cupo del marito. Quando si erano salutati quella mattina, Severus non gli era sembrato così arrabbiato.
“Rus” lo chiamò usando il loro speciale collegamento mentale, il Preside sobbalzò “Stai bene, Rus?”
“I soliti problemi.” Replicò con il suo tono atono da docente “Parlano di ballo di Natale, banchetti e feste.”
“Oh” Harry si morse il labbro inferiore rincorrendo i propri pensieri, non si era reso conto di essere già arrivato a Natale.
“Moccioso insolente” lo strappò dai propri pensieri il Pozionista “Cos’hai?”
“Non ho fatto nemmeno un regalo” ammise e lo sentì ridacchiare dentro la sua testa.
“Ci sarà la visita al Villaggio, potrai farli in quell’occasione”
“Penserò a qualcosa” annuì Harry e, dopo essersi salutati, tornò a concentrarsi sulla propria colazione senza prestare la minima attenzione a ciò che succedeva attorno a lui: c’erano troppe persone e troppe voci.

Quando la colazione giunse al termine, la Sala Grande iniziò lentamente a svuotarsi. C’erano lezioni e compiti in classe quel giorno, nessuno voleva arrivare in ritardo e rischiare di far perdere punti alla propria casa.
Gli ultimi a lasciare la Sala, furono Harry ed i suoi amici. Era un comportamento comune il loro, lo facevano per controllare che tutto fosse in ordine e che nessuno avesse bisogno di aiuto. Avevano preso molto sul serio il loro compito di “Cavalieri della Luce”.
- Sei preoccupato per qualcosa Harry? – domandò Luna, affiancandosi a Ron.
- Una sciocchezza, Looney. – sorrise il Portatore della Luce che, prendendo Pansy sotto braccio, spiegò che era rimasto indietro con i regali di Natale.
Quella confessione fece scoppiare a ridere i presenti, rasserenando l’aria tesa che aveva aleggiato attorno ad Harry per tutta la colazione.
- Vieni con noi ad Hogsmade Harry. – ridacchiò Pansy dandogli un colpetto affettuoso sul braccio – Abbiamo scoperto alcuni negozi molto graziosi.
- La gioielleria non è una tappa prevista nel tour Pans! – borbottò Michael.
- Onestamente stavo pensando al negozio di biancheria intima che ha aperto da poco. Ma se vuoi regalarmi un anello, Mike, sono felice lo stesso. – concluse con un’alzata di spalle la strega Serpeverde e, mentre il mago Corvonero arrossiva, gli altri scoppiavano a ridere divertiti. Era bello vederli interagire: si completavano a vicenda.
- Signorine. Signori. – li richiamò alla realtà la voce di un docente – Non credo che ciarlare nel mezzo del corridoio sia una materia di esame. – i Cavalieri si girarono verso la voce e, a testa bassa, mormorarono qualche parola di scusa – Andate, per questa volta non toglierò punti a nessuna delle vostre case. Ma solo perché siamo vicino a Natale. – concluse mentre gli studenti scappavano a raggiungere le proprie aule.
Sbuffando, Harry, Ron, Draco ed Hermione raggiunsero l’aula di Pozioni dove il resto dei loro compagni di Casa e di corso avevano già preso posto.
- Ehi Snape. – ridacchiò Draco – Fortuna che lo zio non è ancora arrivato altrimenti…
- Buongiorno studenti. – parlò una voce e l’intera classe rabbrividì: quello che era appena entrato non era il professor Snape, ma Lucius Malfoy.
- Buongiorno signore. – mormorarono in coro riprendendosi dallo stupore.
- Signor Malfoy, - parlò Hermione, dopo aver alzato la mano – dov’è il nostro professore?
- Sono qui signorina Granger. – si fece avanti Severus con le braccia cariche di ingredienti – Il San Mungo ha richiesto il mio aiuto. – spiegò – Ho delle pozioni urgenti da preparare, oggi la lezione sarà tenuta da lord Malfoy. Mi aspetto da voi un comportamento corretto, Lucius non esitare a togliere punti o dare punizioni se queste teste di legno non dovessero ascoltarti.
Harry osservò la scena mandando la testa di lato, sapeva che era una bugia: suo marito non aveva ricevuto nessun gufo dall’Ospedale e non c’erano pozioni urgenti da preparare.
- Professor Snape. – parlò Harry, infatti – Potrei parlarle in privato un momento?
- Dopo la lezione, signor Snape. – scosse la testa l’uomo e, senza permettere a qualcuno di chiedere altro, si chiuse nel suo studio privato, lasciando la classe nelle mani di Lucius.
Malfoy senior richiamò su di sé l’attenzione della classe e, non appena ottenne il silenzio desiderato, iniziò la sua lezione. Harry, appoggiando la testa sul palmo della mano lo ascoltò distrattamente: Lucius era un bravo oratore, ma lui aveva la testa altrove, voleva sapere il perché di quella spudorata bugia da parte di suo marito.
- Signor Potter in Snape. – lo richiamò la voce glaciale del professore improvvisato – Se la mia lezione non è di suo gradimento, forse preferirebbe trascorrere il suo tempo aiutando il nostro custode a pulire i bagni della Scuola. – concluse alzando con fare regale un sopracciglio.
- No… - mormorò arrossendo Harry, dandosi mentalmente dello stupido per essersi lasciato scoprire così facilmente – Mi scusi signore. – concluse con un sospiro e, mentre Draco ridacchiava sotto i baffi, Lucius accolse le scuse con un cenno della testa per riprendere la lezione di pozioni senza altre interruzioni fino al suono della campanella.
Quando la campanella sancì la fine della lezione di Pozioni, gli studenti lasciarono rapidamente l’aula nei sotterranei parlando tra loro, commentando sia la lezione sia l’orario che avrebbe portato i grifoni e le serpi in zone diverse della Scuola.
- Harry. – la voce di Lucius fece sobbalzare il Portatore della Luce che, imbarazzato per il comportamento tenuto in classe, si girò verso di lui a testa bassa.
- Sì, signor Malfoy? – mormorò con un sorriso mesto, temeva di ricevere una punizione.
- Severus vorrebbe parlarti. – gli mostrò il biglietto che aveva ricevuto – Nell’ufficio del Preside nella tua ora vuota tra una lezione e l’altra presumo.
- Corretta osservazione. – annuì il Portatore della Luce – Ho un’ora di pausa prima della lezione di Erbologia. – spiegò - Grazie signore. – continuò con un sorriso Harry e, dopo aver preso il biglietto dalle mani dell’uomo, corse a raggiungere i propri compagni di Casa alla lezione successiva.

Il filo rosso del destino. Where stories live. Discover now