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Isa⭐️: Fil, é la centesima volta che provo a chiamarti, per favore rispondimi è importante.

Filippo visualizza, ma non risponde.
È passata ormai una settimana dal fatidico giorno, sette giorni chiuso in una camera senza voler sentire e vedere nessuno.

Isa⭐️: Ti prego, Fil.

Una lacrima riga il volto di Filippo; è affranto e l'unico modo per sfogarsi è scrivere canzoni.

Poi, poi, poi, poi, poi
Raggiungerò le nuvole su di noi
Raccoglierò la pioggia dagli occhi tuoi
E pregherò che non mi scorderai
Poi, poi, poi, poi, poi
Camminerò nel cielo sopra di noi
Si scioglierà la neve dagli occhi tuoi
E pregherò che non mi scorderai

Filippo sbuffa e batte un pugno sulla scrivania.
Il telefono vibra nuovamente per la decima volta in mezz'ora, ma attacca infastidito.

50 chiamate perse da Lollx🤬

Lollx🤬: COGLIONE MI RISPONDI?
VOGLIO SPIEGARTI COME
STANNO LE COSE.

«Fanculo.» sussurra tra una nuvola di fumo e un'altra.

Intanto, Isabella è a casa di Caterina che piange disperata.
Con la mano destra mantiene un enorme pacco di pan di stelle alla nutella, mentre con l'altra sorregge una delle tante birre bevute.

«Sono una cogliona.» mormora mentre mastica con foga alcuni biscotti «Voglio Fil...» implora all'amica, mentre sgorgano fiumi di lacrime dai suoi occhi.

«Io ti avevo avvisato...» la rimprovera Caterina cercando di toglierle la bottiglia di vetro da mano.

Isabella si stende sul divano a pancia all'aria e batte i piedi su di esso per la rabbia.
Caterina cerca di consolarla, ma proprio non c'è verso di calmare l'amica.

«Vai sotto casa sua e parlagli.» le consiglia «Non adesso che sei ubriaca come la merda. Sono arrivata cinque minuti fa e ti sei scolata due bottiglie di birra, figurati quante ne hai bevute quando non ci sono stata.»

Isabella si asciuga le lacrime tirando su con il naso.
«Voglio andarci ora...» la implora mettendosi in ginocchio «Voglio parlarci ora.» riprende a piangere come una bambina.

Caterina sbuffa e carica in macchina Isabella per portarla da Filippo.

___________

Il Fanti sta riposando sul letto quando il citofono suona violentemente.
Porta il suo corpo lasso verso il corridoio di casa e con la velocità di un bradipo risponde alla chiamata.

«Chi è?» domanda con voce rauca.

Nessuno risponde, Isabella sta piangendo a dirotto sotto al portone.

«Chi è?» domanda con tono nervoso «Ma che cazzo bussate e non...»

«Fil.» risponde Isabella con un filo di voce.

Filippo sbuffa, riconosce troppo bene quella voce fin troppo familiare.

«Isabella, che vuoi?»

«Scendi...» lo implora tra i singhiozzi «Per favore.»

«Isabella, non voglio più vederti.»

«Ti prego.»

Filippo corruccia la fronte e attacca il citofono senza degnarsi di rispondere.
Infila le ciabatte ai piedi e decide di raggiungere Isabella giù, vuole mettere in chiaro delle cose perché altrimenti questa situazione continuerà all'infinito.

La ragazza si siede sul muretto abbracciando le gambe al petto, mentre Fil la raggiunge nervoso all'ingresso del palazzo.

«Che vuoi?» domanda nervoso alla ragazza.

«Ti amo, ti amo, ti prego non lasciarmi.» Isabella lo scongiura mettendosi quasi in ginocchio. Filippo la fa alzare subito.

«Isabella...» dice accarezzandole la guancia «...non voglio più vederti, devi scomparire dalla mia vita.»

Il cuore di Isabella quasi si ferma a sentire quelle parole fuoriuscire dalla bocca della persona che ama.
Non reagisce, le lacrime e i singhiozzi hanno preso il sopravvento su di lei.

«Scompari. Elimina il mio numero di cellulare. Elimina qualsiasi foto con me. Elimina questi quattro mesi insieme. Elimina tutto. Sei solo una stronza approfittatrice e io non voglio più averti al mio fianco.» aggiunge tutto d'un fiato «Non azzardarti a cercarmi mai più.»
Quanto gli fa male pronunciare queste cose, quanto gli fa male vedere Isabella così, ma questa è la cosa giusta da fare.

Isabella resta impalata sul ciglio del portone mentre Filippo torna a casa distrutto.
Una lacrima riga il suo viso mentre sale affranto le scale di casa.
Ormai è andata così, prima o poi passerà e il tempo lo aiuterà a ricucire ogni ferita.

DIVISO IN DUE || IRAMAWhere stories live. Discover now