Thin Walls || yoonmin (OS)

Thin Walls

Quando Yoongi arrivò finalmente all'appartamento erano quasi le sei di sera. Sorprendentemente era riuscito a dormire per quasi tutto il viaggio in treno, che stranamente quel giorno non fu tanto affollato, e le poche persone che c'erano non erano state chiassose e irritanti.

Il taxi su cui viaggiava si fermò davanti ad un'edificio moderno, di circa otto piani. Sbadigliò, scendendo dal veicolo, aspettando che l'autista scaricasse le sue due valigie dal portabagagli, e lo salutò cordialmente dopo avergli dato i soldi.
Afferrò i manici delle valigie e si avviò nel vialetto dell'edificio, sentendosi solo in quella piccola stradina deserta al centro di Seul, una volta che il taxi sparì dietro al primo incrocio. Si guardò attorno, era veramente l'unica persona vivente presente in quel pezzo di strada.

Si avviò frettolosamente verso l'entrata, e prima che potesse aprire la porta principale, un signore sulla cinquantina la spalancò prima di lui, facendolo quasi saltare dallo spavento.

"Oh eccoti giovanotto. Devi essere il nuovo inquilino, giusto?" Gli chiese, al che Yoongi non potette che annuire, preso alla sprovvista. "Ah è un piacere fare la tua conoscenza, Min... YoungJae, giusto?"

"Ehm, Min Yoongi, signore." Balbettò.

"Ah certo, certo. Min Yoongi." Esortó con un movimento frettoloso della mano. "Io sono Kim Chung-Hee, sono proprietario del lotto, ci siamo sentiti per telefono. Forza seguimi, ti faccio vedere il tuo appartamento, si trova al sesto piano." Detto questo si avviò verso l'ascensore.

Il giovane ragazzo sospirò e lo raggiunse semplicemente.

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"Ecco qui, l'ultima stanza è la camera principale. È bella spaziosa come puoi vedere." Finì di spiegare l'uomo girando per la stanza.

"Sì, signore. Penso che l'appartamento sia perfetto per me." Annuì.

"Ne sono felice, ragazzo. Per qualsiasi cosa, chiedi a me, mi trovi sempre al piano terra." Disse, dandogli alcune pacche leggere sulla spalla. Il ragazzo accompagnò il proprietario all'uscita mentre gli spiegava le ultime cose, e prima di uscire si girò verso di lui. "Spero ti troverai bene qui. Hai anche dei buoni vicini, riuscirai a farti nuove amicizie in poco tempo, vedrai."

"Lo spero, signore." Sospirò. "Posso farle una domanda?" Il proprietario del suo appartamente gli annuì semplicemente guardandolo con interesse. "Per caso ci sono dei vicini particolarmente rumorosi o, diciamo, antipatici?" Chiese. Sperava veramente di no, odiava avere a che fare con persone maleducate attorno a lui, capaci di lamentarsi persino del modo in cui camminava per l'appartamento 'facendo rumore'- come la vecchia vicina della sua vecchia casa - bambini urlanti o persone che si mettono a suonare la tromba alle due del mattino - come il signor Lee, l'altro ex vicino. Aveva davvero bisogno di tranquillità.

"Mh, no. Sono quasi tutte persone tranquille e cordiali, ci sono alcune eccezioni ma non dovrebbero darti problemi." Rispose dopo averci pensato per una decina di secondi, facendolo quindi sospirare di sollievo. "Inoltre la maggior parte delle persone che abita qui lavora o studia fuori tutto il giorno. Anche il ragazzo che abita qui vicino a te, dovrebbe avere più o meno la tua età se non sbaglio, e studia all'università tutto il giorno, lo vedo sempre rientrare di sera." Spiegò uscendo completamente fuori dall'appartamento. Il moro annuì avendo appreso i vari dettagli. Beh, chissà. Forse avrebbe avuto modo di conoscerlo e di fare amicizia.

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Finì di disfare le valigie dopo due ore lunghe ed intense. Il resto degli scatoloni gli sarebbero arrivati nei prossimi giorni, sarebbe stata una settimana nel completo caos.
Si buttò rozzamente sul letto appena rifatto completamente esausto, era abbastanza stanco da pensare di potersi addormentare lì sul posto. Ma dopo quindici minuti ad aspettare immobile sul suo letto, nel completo silenzio, rotto vagamente solo dai leggeri passi provenienti dagli appartamenti accanto, abbandonò l'idea di potersi addormentare così facilmente. Così sbuffò e si alzò.