You are not dead

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-Damon! Damon, dove sei? Damon non è divertente-, è arrivata, devo farla azzittire prima che la trovi. Corsi più velocemente che potevo fino a trovare Rebekah. La presi da dietro e le tappai la bocca, -Rebekah, sssh-, le dissi il più piano possibile. La portai davanti alla saracinesca numero 1020 e la aprii molto lentamente, presi la bara con dentro il corpo dell'ibrido originale Klaus e corsi con Rebekah verso l'uscita. Durante il traggitto c'era silenzio, cosa che prima non c'era e che mi fece capire che Alaric si era accorto della nostra presenza, infatti...

Rebekah venne presa e scaraventata con violenza contro la parete. Mi buttai contro Alaric ma mi diede un calcio talmente potente da mettermi al tappeto; il dolore del colpo attraversò tutto il mio corpo. Riuscii a vedere molto poco di ciò che accadde e quel poco che riuscii a vedere fu Alaric che aprì la bara e Rebekah che si alzó di scatto gridando. La afferrai mentre continuava a urlare e a piangere. Le dissi all'orecchio di correre e così fece. Mi buttai per la seconda volta su Alaric e lui per la seconda volta mi scaraventó a terra per poi inseguire Rebekah. Ciò che poi vidi in quella stanza furono quattro muri bianchi e una bara al centro che prendeva fuoco. Mi avvicinai non volendo credere a quella scena: il corpo di Klaus stava bruciando e così io e mio fratello ci avvicinavamo sempre di più alla morte. Odiavo infinitamente Klaus per ciò che aveva fatto a mio fratello, a me, a Elena, ma dovevo fare una cosa soltanto, cioé proteggerlo finchè non fosse stato al sicuro, perchè proteggendo lui salvavo la mia vita. Ora era tutto finito, in meno di due ore sarei morto. Mi guardai intorno e pensai 'questi sono i miei ultimi istanti da non-vivo'.

Presi il telefono e digitai in fretta un numero, -Damon!-, era la voce di mio fratello Stefan.

-Brutte notizie fratello: Alaric ha pugnalato Klaus, è morto-, sentii Stefan espirare come se quello fosse stato il suo ultimo respiro.

-Io sto bene-, mi disse, -tu senti niente?-.

-No-, dissi dopo averci pensato un pó su.

-Sage ci mise un'ora prima di sentirsi male-, disse come volendo informarmi di una cosa che già sapevo.

-Si-, gli dissi, -oppure Klaus ha mentito e non è il nostro capostipite-, non credevo nemmeno io a quello che dicevo, però valeva la pena sperarci.

-Però se non mentiva...-, continuò Stefan, -...non ce la farai a tornare entro un'ora a Mystic Falls-.

-Per darci un epico addio, Stefan?-

-Non per noi fratello. Per te ed Elena-. Rimasi in silenzio. Avrei voluto tantissimo salutare per l'ultima volta Elena, ma il pensiero che mio fratello pensasse che tenessi più a salutare lei che lui mi fece ammutolire per un attimo; lui era pur sempre mio fratello, e per quanto l'avessi odiato, è stata la persona che ho avuto più presente in tutti questi anni.

-In tal caso le dirai addio da parte di tutti e due-, feci un mezzo sorriso che mio fratello non avrebbe mai visto, -chiamami se sputi un polmone-, attaccai.

Sarei voluto restare a parlare con Stefan finchè non avessi avuto più fiato e fossi morto, ma speravo che almeno lui salutasse Elena degnamente.

Il telefono squillò. Lo presi al volo e lessi il nome di Elena sulla schermata, quindi risposi e con il mio solito tono ironico dissi, -Fammi indovinare, vuoi sapere se l'angelo della morte è già passato?-.

-Come ti senti? Avverti già dei sintomi?-, disse allarmata dall'altro capo del telefono.

-Non ancora-, risposi, -ma sono sicuro che quando scopriremo che Klaus è un bugiardo ci faremo una grassa risata-.

-Si, io sono sicura che è così-, e invece non lo era, sapeva che Klaus non aveva mentito e che sia Stefan, che lui e che tutti i suoi amici sarebbero morti da un momento all'altro.

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⏰ Last updated: Aug 25, 2014 ⏰

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