Prologo

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"Ma perché io non posso andare al parco come gli altri bambini mamma?!" disse Alexander tra un singhiozzo e l'altro piangendo.
"Alex, amore mio, mi spiace tanto ma non puoi. Tu sei speciale. Vuoi sapere il perché? Il sole è geloso di quanto tu sia bello tesoro mio, perciò se tu esci lui farà male a questo splendido corpicino. Vorrei tanto che tu potessi uscire e giocare con gli altri bambini, ma non puoi. Quando sarai più grande capirai." gli disse la madre, Lisa, con gli occhi lucidi e il cuore a pezzi.
Alexander cercò di protestare continuando a piangere, e balbettando aggiunse: "M-ma i-io v-v-voglio solo avere un ami-ico!".
La giovane mamma abbracciò suo figlio e mormorò un flebile "Lo so, amore". Così facendo si alzò e uscì dalla camera del figlio chiudendo la porta dietro di sé.
Lisa non sapeva più cosa fare. Erano passati ormai quattro anni da quando ad Alexander era stata diagnosticata quella terribile malattia. "Si tratta di Xeroderma Pigmentoso. È una malattia molto rara. Colpisce una persona su un milione" le aveva detto il dottore dopo aver scoperto delle macchioline sul corpo di Alexander. Quella notizia aveva stravolto la vita e i progetti di Lisa e suo marito Paul, nonché padre di Alexander. Amavano loro figlio ed entrambi provarono un forte dolore nel sapere che Alexander non sarebbe mai potuto uscire fuori casa, giocare, andare a scuola, andare al mare o fare una gita in montagna alla luce del sole.
Alexander, aveva ormai sei anni e tutto ciò che desiderava, oltre a ciò che già possedeva, era un amico.
Lisa e Paul si sforzavano - sempre nelle loro possibilità- di non fargli mancare nulla. Ma in fondo, come si può non far mancare nulla ad un bambino a cui in realtà mancano le cose più semplici che non si possono comprare e che solo la vita ti può donare?
Alexander amava i suoi genitori e - anche se molto piccolo - capiva che i suoi genitori cercavano solo di proteggerlo. Nonostante ciò, Alexander avvertiva, giustamente, altre esigenze che purtroppo i suoi genitori non potevano soddisfare..
Tutto cambiò quando all'incirca un mese dopo, una nuova famiglia si trasferì vicino casa di Alexander.
Lisa, una domenica mattina, sentì bussare alla porta di casa. Dietro di essa vi apparve una graziosa bambina di all'incirca l'età di suo figlio, che con una spigliatezza unica per una bambina della sua età, disse "Salve signora Gray, io sono Catelyn. Ci siamo trasferiti qui da poco e la mamma mi ha detto che avete un bambino della mia età. Sono qui perché vorrei che noi diventassimo amici!". Lisa non poté fare altro che sorridere e far accomodare la bambina in casa.
"Sali pure di sopra cara. Alexander è nella sua stanza." disse Lisa mostrandole le scale.
Catelyn salì di corsa le scale e si precipitò in quella che doveva per forza essere la stanza di Alexander.
"Ciao! Io sono Catelyn e abito vicino casa tua!" disse la bambina tutta contenta.
Alexander la guardò e poi accennando un sorriso un po' incerto le rispose "Ciao. Io sono Alexander..".
Catelyn accorgendosi della timidezza di Alexander si avvicinò e avvolse il bambino in un abbraccio dicendogli "Da ora in poi tu sarai il mio migliore amico, lo so!".
Fu davvero così. Catelyn e Alexander divennero inseparabili. I genitori di Catelyn le parlarono della malattia dell'amico in maniera molto delicata e la bambina capì perfettamente, mostrando una grande maturità per una bambina della sua età.
Gli anni passarono e Catelyn avrebbe tanto voluto portare il suo migliore amico fuori a giocare alla luce, ma sapeva che non era possibile perciò si limitavano a giocare in casa di giorno e fuori di sera.
Lisa e Paul erano molto più rilassati da quando nella loro vita era entrata Catelyn e cosa più importante Alexander era felice. Ora aveva davvero tutto quello che voleva e la vita per lui, in un certo senso non era mai stata così luminosa.

Only When It Gets DarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora