VI Sorpresa inaspettata

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Lo smartphone in modalità silenziosa vibra dentro la tasca del giubbotto , ma Edi riesce a rispondere : - Si ? -
-Buongiorno signorina , vorremmo informarla che è stata ripescata tra altre dieci ragazze, le chiediamo di presentarsi oggi pomeriggio alla sede View Street , 152 ! Ci sarà ?-
-Ehmm si sì certo ... va bene !- le parole le uscirono dalla bocca dal nulla . L'utente mise giù la chiamata : - È contraddittorio , non oso aver detto una cosa del genere . È da giorni che mi ripeto tutt'altro, sono veramente stupida - .
- Aiiiiiihiii!- , si morsicó la lingua in mezzo ai denti, strizzó gli occhi e rimase immobile ad aspettare che passasse il dolore -.
Simon rimase zitto a guardarla, poi si giró di scatto, dirigendosi verso un negozietto indiano. Valicó la soglia dell' entrata e andó a prendere nel reparto frigo una Handia. Al bancone la pagò sui due dollari(questa bevanda è assai popolare in India prodotta con piante medicinali locali) .
- Tieni Edi, bevi che ti passa tutto !- disse in tono sarcastico -
- Tu non stai per niente bene, vai a casa! Ti consiglio a piedi, non fare il furbo,non hai ancora la patente della macchina ! Anche se l'ultima volta ci sei andato pesante !
- Lasciami in pace , una buona volta stai zitta, non contraddirmi ..Ediiii ...ma dove stai andando ??
Neanche il tempo di salutarla che era partita spedita , Simon la guardava ,mentre lei si perdeva nella folla di Fifth Avenue. Aveva la mente confusa, la camminata iniziava a diventare pesante, la calca non si spostava e il marciapiede era colmo,non riusciva a evitare le persone che si spintonavano a vicenda.
- Scusami .. non volevo ..ti chiedo scusa ..! Pensavo ad altro...non ti ho visto !- Edi rimase inginocchiata con le mani davanti al viso per ripararsi dalla caduta , gli anni di karatè erano serviti a qualcosa. Cintura nera non per volere suo, ma per riconoscenza dei suoi genitori.
- Edi ...karatè ti serve come difesa personale .. così tiri fuori la grinta che hai repressa, e tu ragazza ne hai parecchia !- il padre di Edi ripeteva continuamente questa parole per incoraggiare la figlia a finire quello che lui non era riuscito a fare da giovane .
Naturalmente per lei questo sport era piuttosto singolare, non erano in sintonia  , lei goffa e impacciata e esso così rigido e pieno di regole.
La donna con cui si scontrò , rimase in piedi, immobile, a fissarla con il dito puntato in avanti: - Guarda dove cammini , impara a vedere le persone davanti a te e cosa fanno. Voi giovani ..tutti uguali - la vecchia sorrise in tono sfottente .
I nervi e la calma di Edi cedettero : - Parli per lei , non sono io che sono che sono andata addosso a lei , anzi il contrario...e abbassi le alette che non sono sua nipote -
- Ragazzina maleducata , non conosci il rispetto per gli anziani ?! -
- Sono una ragazzina, questo è vero, ma quando si tratta di dire i fatti sono schietta,non vado di certo a sbugiardare un'altra persona . Lei non mi ha visto , io non lo vista , purtroppo è impossibile con la calca della via.-
- La ragazzina pensa di essere saggia, ma non conosce ancora niente della vita .-
- Chiudiamo  qui il discorso , senza altri intrugli , spero tu non sia sia fatta male, comunque arrivederci ragazzina strafottente -. Edi non la salutò, rimase solo ad adocchiare i tipi vestiti total black intorno alla vecchietta, rigidi e impenetrabili neanche dagli occhiali da sole che poi effettivamente stava per piovere. Vecchia signora , ricca e scorbutica che andava in giro a taccheggiare gli adolescenti state pensando (invece no , ricordatevela, sarà una figura importante della storia ) .
Comunque stavo dicendo, Edi rimase  come si dice ... a bocca asciutta . Era ancora ferma in quel punto, doveva muoversi , ma i palmi delle mani e le ginocchia le bruciavano tremendamente, l'asfalto non l'aveva proprio baciata.
Con lo sguardo cercò una panchina sul marciapiede, dall'altra parte della strada parallelamente ce n'era una vuota .
Tutta dolente, cercó di attraversare la strada fatta più di semafori e taxi gialli. Il ferro della panchina rossa scottava sotto solo cocente delle Grande Mela , appena seduta, la voce di Edi si fece sentire : Ahiii! Ma quanto brucia !- . L'unica pecca è che indossava i pantaloncini corti, perciò aveva le coscie scoperte, il dolore si fece sentire e dietro rimase il segno rosso .
- Ma che sfiga mi sto tirando la sfortuna da sola ! In più devo cambiarmi, non posso presentarmi in queste condizioni , ho le ginocchia sbucciate; il vestito che avevo scelto per la mia presentazione ha un taglio corto, devo cambiare abbigliamento! Ho uno stile sportivo, non mai indossato un abito lungo, anche perché non ho avuto l'occasione per farlo .-
- Adesso come faccio, non ho i soldi per comprarne uno, nemmeno se rivendessi il mio in un mercatino dell'usato, per certo non andrei a comprarne uno di seconda mano, non mi farebbero nemmeno entrare !-
-  Forse ho un'idea, posso chiedere a Miriam, lei di moda e sfilate ne sa qualcosa più di me , poi tanto mi deve un favore . -
La compagna di scuola di Edi era un make-up artist, sapeva disegnare in una maniera assurda; un talento puro per la sua età , aveva collaborato con famosi stilisti e brand della moda. Il college per Miriam era un peso in più nella sua vita scombussolata e frenetica, ormai il suo destino aveva già scritto filo e per segno tutto quello che sarebbe successo da lì in poi .

Red ( in corso di scrittura)Where stories live. Discover now