V Central Park

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Il sole cocente di Central Park filtrava tra le fronde degli alberi , "polmone centrale" nel cuore di Manhattan, Uptown.  Il parco bonificato nell'Ottocento presentava laghi artificiali, estesi sentieri e piste di pattinaggio invernali dove i newyorchesi passavano intere giornate immersi nella natura . Sembrava un angolo di paradiso che si nascondeva tra grattacieli e traffico, Adeline era seduta su una panchina all'ombra di un'enorme faggio, i suoi piedini scalzi era appoggiati a una staccionata in legno e le snikers di vernice rossa buttate lì in un angolo.

- Ma quanto ci mette ad arrivare Simon! Beh come al solito è in ritardo .......prima o poi.. - sospira Adeline con gli occhi bassi puntati a terra.

- Ehi, guarda chi si vede! Ciao Edi, come va ?-

- Non sono affari che ti riguardano ! No, aspetta come fai a conoscere il mio nome ? E poi scusa una cosa, tu chi diavolo saresti?-

- Calmati cavolo, non sono il tipo di ragazzo che cerca di abbindolare le ragazze sole! Comunque se non ricordo male ci siamo visti al Mauritania ieri pomeriggio. Sei la ragazza di Simon, giusto ?-

- No ti sbagli di grosso mio caro, io sono amica di Simon e basta! E poi noi non dovremmo neanche discuterne di questa cosa, non ci conosciamo, perciò vattene!-

- Ohohoooo...adesso chi è il maleducato ? Io che mi sono avvicinato o tu Edi ?-

Il ragazzo continuava a insistere, ma chi lo conosceva, non era mai apparso sotto lo sguardo di Adeline.  Di certo non era niente male, anzi era addrittura carino, forse anche più di Simon. Capelli castani, occhi azzuri e abbastanza muscoloso, si vedeva dalla maglietta attillata intorno alle spalle. Le gambe coperte solo fino al ginocchio dalle bermuda erano piuttosto esili. Sembrava un ragazzo a posto, eppure non aveva niente con sè nemmeno un borsellino o uno zainetto. Guardandolo meglio, Adeline si accorse di averlo già visto da qualche parte, ma preferì  rimanere distaccata senza andare ad approfondire la conversazione.

- Non posso credere che tu non te ne sia ancora andato, perchè ti sei impuntato così ?-

- Perchè mi sono sempre piaciute le ragazze che se la sanno cavare. Sei una ragazza forte!-

- Questo è troppo! Poi dici che non sei il classico ragazzo che fa il bamboccione!-

- E' vero quello che ho detto, non sono bugiardo.  Sono poche le volte in cui ho la possibilità di andare a zonzo da solo e quando posso, adoro conversare con gente nuova!- disse il ragazzo accennando un sorriso e portandosi la mano dietro la testa.  Si vedeva che era in imbarazzo , ma a primo impatto ad Adeline era apparso molto estroverso.

- Dunque, da quanto ho capito non ti è permesso uscire molto! Posso sapere .? - era sparito. L'attimo di girarsi ed era scomparso nel nulla come risucchiato dalla terra. Proprio strano quel ragazzo, prima avvicinarsi così e poi scappare via.

Adeline diede un'occhiata all'orologio che segnava le 11:00am. Simon era in ritardo di mezz'ora, 10:30am era l'ora dell'appuntamento e di solito lui era preciso in queste cose.

- Eccomi sono arrivato! Scusa il ritardo, ma ho incontrato il nuovo batterista della band che correva via all'imppazzata, sembrava spaventato. Così ho provato a inseguirlo, richiamandolo più volte, eppure non si è girato, a un certo punto lo perso di vista, perciò lo lasciato stare.-

Adeline non ci pensò che forse poteve essere lo stesso ragazzo con cui aveva parlato qualche minuto fa'. Ora c'era Simon e niente avrebbe potuto rovinare la giornata.
- Ho sentito dire che ci sarà un ripescaggio della selezione, Edi non sei contenta?....magari è la tua volta buona !-
Simon ci metteva poco a dire  subito le cose, non ci girava tanto intorno, lo faceva e basta.
- Ora sono stanca quante  volte te lo devo ripetere, io non centro niente con tutto il resto! Sono una ragazza comune che vive in modo comune! Ok ? Non mi sembra il caso di ampliare il discorso.- ribatté Edi.
- Voglio solo vivere la mia vita da adolescente scapestrata newyorkese-
Simon rimase zitto, in fondo non aveva nulla da dire per risponderle , si limitó a fare un cenno con la mano verso l'uscita. I due si incamminarono uno a fianco all'altro accompagnati da un'atmosfera abbastanza fredda e imbarazzante.
Edi aveva ficcato le mani nelle tasche, un gesto che era di solita fare quando si pentiva dopo avere discusso con Simon, ma intanto sapeva che lui l'aveva già perdonata. Conosceva molto bene il suo amico, si era incontrati per la prima volta proprio a Central Park. Stiamo parlando più o meno di una decina di anni addietro, Simon stava suonando con il padre in mezzo ad una piazza del parco . Bisogna dire che se la cavavano piuttosto bene, il padre era un'artista di strada che per arrotondare la mancia della giornata, la sera suonava in pub di musica jazz. Fu proprio lì che i genitori si Simon si conobbero. Forse non ve lo detto, ma la madre di Edi faceva parte della band del padre di Simon. Non posso dire tutto sulla storia , altrimenti vi svelerei troppi dettagli che scoprirete più avanti...comunque ...dove ero arrivata ?

Red ( in corso di scrittura)Where stories live. Discover now