II Il college

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Tutte le mattina ,Adeline doveva attraversare il caos della Grande Mela per raggiungere il college che si trovava dall'altra parte della città nel Bronx.
La ragazza non aveva mai desiderato vivere in una grande metropoli come New York , cuore degli Stati Uniti , ma, in fondo, era nata lì cosa poteva farci?
Prima di entrare in quella che lei chiamava "scuola degli Indecisi", Adeline passò a comprare un plum-cake dal banco-ristoro della signora Joyce, una donna alta, paffuta ,sulla cinquantina con un carattere sempre gentile e allegro . Aveva passato metà della sua vita con un uomo che la maltrattava e abusava di lei ,  conosceva il vero significato del dolore , infatti sul suo viso erano rimaste le tracce di quelle violenze , tuttavia dai pochi momenti passati a dialogare con lei , Adeline aveva percepito un carattere carismatico e autoritario.
I suoi plum-cake allo yogurt erano estremamente apprezzati da grandi e piccoli per la loro  leggerezza e la loro semplice bontà . 
Dalla folla di ragazzi che si accalcavano per entrare dall'ingresso della scuola , Adeline se ne stava lontana seduta  ai tavolini della signora Joyce a fissarli divertita per come si spingevano , lei sarebbe entrata qualche minuto dopo per evitare di ammassarsi .

Quella mattina la classe era mezza vuota , molte compagne erano state a casa per prepararsi all'evento di quel pomeriggio , ormai atteso da diversi anni .
L'insegnante non era ancora arrivata , tanto bene o male la puntualità non era proprio il suo forte .
Adeline notò subito pezzi di intonaco sul pavimento caduti dal soffitto quasi completamente scrostato e il banco sporco di gesso della lavagna . 

-Ehi,Adeline pensi davvero sul serio di vincere la selezione ? Secondo me non ti faranno nemmeno entrare sei troppo goffa e sai di bruciato ...e poi hai la camicetta sporca di cenere ! Si può sapere cosa ti è successo ?- disse una compagna di scuola di Adeline,seduta in fondo all'aula negli ultimi banchi nascosti dall'occhio indiscreto della professoressa.
-Tappati quella bocca Camille ....che sei tu oggi quella che puzza di uovo marcio!-esclamó Adeline in tono autoritario .
Era vero però, Camille aveva dopotutto ragione , la sua camicetta bianca era tutta sporca e macchiata.
Infatti , Adeline,la sera prima era andata a dormire tardi, perché aveva dovuto pulire la canna fumaria del camino intasato dalla cenere . La mattina seguente Adeline non vi fece molto caso al vestire , anzi indossò la prima cosa che afferrò dalla montagna di vestiti abbandonati sulla sedia .
Il suono della campanella rauca che segnalava  l'inizio delle lezioni fece rientrare i ragazzi nelle rispettive aule ,mentre il via vai dei corridoi si consumava .
La prima ora del lunedì era veramente di una pesantezza assurda , oltre la voglia che proprio mancava di studiare ,non sopportava le lezioni del professor Coleridge. Spiegava la matematica in modo incomprensibile , già la materia di suo non le andava proprio a genio , così le lezioni del professore diventavano delle vere torture .
L'unico svago che si potava permettere nelle sei ore ininterrotte di spiegazioni era l'intervallo delle 10:30 am .
La mente di Adeline vagava da un'altra parte invece che stare a sentire le lezioni , meditava sul modo per sviare la selezione di quel pomeriggio . Perché la madre aveva insistito tanto ? In fondo era stata proprio lei a dire ad Adeline di stare lontana dal quel mondo così diverso dal loro .
Cosa c'entrava lei con la gente altezzosa e piena di boria  che pervadeva il mondo degli aristocratici ?

Red ( in corso di scrittura)Where stories live. Discover now