Capitolo 6

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2011

(D)

Quell'annetto senza mio fratello fu più difficile del previsto, nonostante si fece vedere spesso la sua assenza dentro casa si sentiva come un macigno sul cuore.
Mario non era semplicemente un fratello maggiore per me, era il mio migliore amico, la persona che amavavo di più al mondo, l'unico che conosceva tutto di me anche i segreti più bui.
Per quanto volessi non farlo odiai Dream con tutto il cuore, i suoi genitori si erano presi cura di mio fratello si, ma il pensiero che lui me l'avesse portato via non mi abbandonò mai per tutto l'anno.
Mario veniva solo nei weekend ma per fortuna a tenermi compagnia il resto della settimana c'erano Diego e tutti gli altri con cui ebbi modo di legare sempre di più.
Quella sera stavamo solo io e Diego al parco, non era del tutto così strano, io e lui costruimmo un rapporto molto bello e non era la prima volta che ci ritrovavano soli da qualche parte.
Non mi dichiarai mai, ma ero segretamente innamorata di lui, non glielo dissi mai perché avevo paura che avrebbe generato una serie di complicazioni che avrebbero messo a rischio la nostra amicizia e la sua con Mario.
Quella sera mi confidò che si era fidanzato, e fu un po un colpo al cuore, ma montai su un bel sorriso smagliante e mi mostrai felice per lui.
"Pensavo non mi avrebbe mai cagato, e invece.."
"Forse dovresti renderti conto delle qualità che hai."
"Non che siano poi così tante."
Avrei voluto urlagli che non era vero, che era un ragazzo d'oro e che la sua ragazza si sarebbe dovuta ritenere fortunata ma mi morsi la lingua e ingoiai il rospo.
"In effetti...povera ragazza"
"Stai rischiando grosso piccolina."
"Non oseresti mai fare del male alla sorella più piccola di uno dei tuoi migliori amici."
"Non lo verrà mai a sapere."
Mi prese per i fianchi e cominciò a farmi il solletico, era una cosa che era solito fare da quando ero più piccola sapeva quanto ci soffrivo, il bastardo.
le nostre risate rimbombavano per tutto il parco, completamente desolato data la fredda sera d'inverno.
Io mi dimenavo tra le sue braccia tentando di liberarmi dalla presa ma non ci riuscì finché, nel girarmi, non mi ritrovai il suo viso ad un millimetro dal mio.
Entrambi ci scansammo cercando di svagare e rompere quell'atmosfera imbarazzante che si era venuta a creare dopo quel brevissimo, ma intenso, istante.
"Senti io me l'accendo."
"Mi fai fare due tiri?"
"Cosa? Vuoi che tuo fratello mi faccia nero?"
"Beh, com'e che hai detto prima? 'Non lo verrà mai a sapere'."
Gli feci l'occhiolino, lui sbuffo e li per li tentenno, ma con un po di insistenza e occhi dolci riuscì a farmi passare la canna.
"È strana, ma devo dire non male.."
"Perché non hai tossito neanche un po?"
"Perché è strano che non l'abbia fatto?"
"Per chi fuma già no, ma se tu dici di non aver mai fumato neanche una sigaretta si che è strano."
Io ridacchiai sotto i baffi e gli riconsegnai la canna.
"Ci sono tante cose che non sai si me Diego Germini."
"Di, non mi dire che fumi questa roba."
"La tua è migliore devo dire."
Diego si fece serio, e si avvicinò quasi di scatto.
"Chi te la passa?"
"Hey perché sei così scazzato adesso?"
"Dimmi chi è e lo vado a massacrare di botte."
"Fre non te la prendere eh, ma sarebbe lui a massacrare te."
"Ce l'hai qui?"
"Cosa?"
"La roba."
"Si."
"Dammela."
"Ma perché?!"
"Tu fallo."
Mi misi una mano nel giaccone e da li tirai fuori 1g d'erba dentro una pellicola trasparente, Diego allungò una mano e quasi me la strappò via, gli diede una veloce annusata e se la infilo nella tasca posteriore dei jeans.
"Lo sai che neanche più mia mamma mi sequestra le cose si?"
"Non te la sequestro, la scambio."
Feci per rispondere quando dallo zaino cacciò fuori un sacchettino d'erba che, con no chalance, mi infilo nel giacchetto.
"Sei geloso che compro la roba da altri?"
"No, ma così ho la certezza che tu ti faccia roba sicura, chissà quanta merda ci sta in quella che mi hai dato."
"Che ti sei preso più che altro."
"L'importante è che tu non la prenda più, se vuoi fumare vieni da me, che te la passo pure gratis."
"Diego ti sei messo a spacciare ora?!"
"Lo facciamo un po tutti, ma niente di che, non è come Dream, ce la passiamo solo tra amici più stretti."
"Vedi di non cacciarti in qualche guaio, e non mi nominare quel tizio."
"Tu vedi di non cacciarti in qualche guaio, anzi facciamo una cosa, promettimi che da adesso fumerai solo con me, al massimo con gli altri del gruppo."
"Addirittura?"
"Se ti dovesse succedere qualcosa io saprei cosa fare, non voglio che tu ti ritrovi in brutte situazioni con nessuno che possa darti una mano."
"Facciamo un patto."
"Vai."
"Da oggi ci vedremo tutti i giorni al parco dalle 18 per fumare."
"Tutti i giorni?"
"Si, anche con la bufera."
"Anche se piove?"
"Anche se piove."
"Salvo che?"
"Salvo situazioni d'emergenza che possano mettere a rischio la nostra vita e/o quella dei nostri cari."
"Andata." disse poi stringendomi la mano.
"Ora andiamo, ti ri accompagno a casa e poi torno che non ho l'insulina appresso."
"Va bene."
E sottobraccio ce ne tornammo a casa.

«Come siamesi»Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz