Accordo

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T/N POV


Appena entrai in casa, mi precipitai a fare una doccia.

Mentre le pesanti gocce d'acqua mi scorrevano sulla pelle, ripensavo in continuazione a quell'uomo con le cicatrici e alla sua assurda proposta tramutata in un tremendo ricatto.

Pensai a mille modi per cercare una via d'uscita da quella situazione, ma tutte si concludevano con la revoca della mia licenza da eroe.

Non volevo che accadesse e l'unica opzione che mi rimaneva era convincere in un qualche modo quello strano tizio ad evitare di denunciarmi, ma vedendo l'ammirazione che provava per mio zio, sapevo già che non sarebbe stato affatto facile.

Ucciderlo era fuori discussione. Se l'avessi fatto sarei stata al pari di Villain ed era l'ultima cosa che volevo.


Dopo essermi preparata mi incamminai verso il lavoro e varcai la porta dell'ufficio di BestJeanist che mi squadrò con aria seria.

"Tutto bene? Non vedo il tuo solito sorriso stamattina." disse.

In effetti avevo un'espressione funerea, persa negli svariati pensieri riguardo a quello che era avvenuto la mattina stessa.

"T-Tutto benissimo! Sono solo un po' stanca!" dissi con un sorriso di circostanza.

"Meglio così. Cerca di riposare di più stanotte, la stanchezza può compromettere il lavoro."

"C-Certamente, mi scusi."

Quel giorno altri eroi ebbero il turno di perlustrazione e mi limitai ai lavori d'ufficio. Grazie ai miei stupendi colleghi riuscii a distrarmi e mi godetti la giornata lavorativa in mezzo al buon umore.

La giornata mi aveva rasserenata e mi sentivo molto più positiva. Ero certa che in un modo o nell'altro sarei riuscita a convincere quello strano tipo.


Quando il mio turno si concluse, con un enorme sorriso stampato sul volto, mi mossi a passi svelti verso casa. Dopo aver fatto tappa ad un combini per rimediare la cena, finalmente misi piede nel vicolo che dava sulla porta del mio appartamento.

Il telefono vibrò e prendendolo dalla tasca lessi il messaggio appena arrivato.

Kaoru, un'amica mia ex compagna di corso alla UA, mi chiedeva se ero disponibile per un' uscita la sera stessa. Nel messaggio specificava che aveva un ragazzo da farmi conoscere e che avrei dovuto vestirmi bene.

Mi rimproverava spesso di non essere mai riuscita ad avere un fidanzato decente e ogni volta che mi chiedeva di uscire mi incitava a cercarne uno tra i tanti uomini che affollavano il nostro solito locale.

In effetti, mi sentivo sola ogni tanto. Non che non mi sentissi abbastanza senza un uomo a fianco, ma ogni tanto staccare il cervello dal lavoro per un'uscita romantica non mi avrebbe fatto certo male.

Sorrisi per la sua gentilezza e le diedi una risposta affermativa per la sera stessa.


Mi avvicinai al condominio con la testa ancora sul telefono mentre la sua luce mi illuminava il volto. Quando fui ad un paio di metri dalla porta, qualcosa attirò la mia attenzione nel mio campo visivo.

Una figura alta e scura capeggiava di fianco alla porta con la schiena appoggiata al muro.

Alzai di scatto gli occhi e, nella completa penombra, riuscii a riconoscerlo.

Fai la tua scelta - DABIXREADER (LEMON)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora