1-Incarico a sorpresa

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"NOI determiniamo la colpa. NOI decidiamo la punizione."

- Lex Imperialis

ADEPTUS ARBITES - ORE 10,00

Fa caldo quella mattina, forse l'impianto di condizionamento si era di nuovo guastato, o forse era solo una sensazione, la cosa però non ha alcuna importanza, in quelle sale, attraverso quei corridoi solo una cosa è importante, la legge e il suo rispetto.

Sembra una giornata come molte altre, per i corridoi e per le stanze dell'imponente struttura c'è un gran movimento. La struttura dell'Arbites si snoda per parecchi livelli attraverso la città alveare, e ospita una casta molto temuta... Gli arbites... I giudici... A loro spetta il compito di far rispettare la legge, e se la si infrange, è a loro che spetta giudicare e se necessario, punire.

Lungo uno di questi corridoi cammina il giudice Vittorius, scambia occasionalmente cenni di saluto con alcuni colleghi, è diretto verso la sala d'ingresso centrale del livello, sembra che qualcuno vuole parlare con lui, non gli hanno detto chi.

Ovviamente la cosa lo ha non poco infastidito, non è tipo a cui piacciono le improvvisate o le sorprese.

Anche se la mattina è già avanzata, il giudice come molti suoi colleghi è sveglio da parecchie ore, non era una novità per lui, era sempre stato tra i primi a svegliarsi durante l'addestramento e, ancora oggi, molti anni dopo, l'abitudine è rimasta.

Alto circa un metro e ottanta, capelli castano biondo, occhi azzurri, fisico massiccio, dovuto ai duri allenamenti e naturalmente all'addestramento. Indossa la divisa nera con le insegne del suo ordine e lo stemma dell'aquila imperiale, al fianco nella fondina la Bolter d'ordinanza, un'arma micidiale che spara proiettili esplosivi, e nella parte posteriore del cinturone un coltello da combattimento.

Cammina per i corridoi ripetendo come una litania protettiva una serie di frasi ormai impresse a fuoco nella sua mente

- Noi determiniamo la colpa, noi decidiamo la punizione -

e subito dopo

- L'imperatore ci protegge -

Giunto nella sala principale si ferma e si guarda attorno, la stanza è molto affollata, e dalle porte è un continuo viavai di gente di ogni genere, il rumore di tutte le voci che si mescolano copre quasi ogni altro suono.

Dopo un qualche minuto Vittorius nota una persona che si avvicina a lui, a prima vista è un abitante dei livelli bassi, pensa il giudice, strano trovarlo a questo livello, e soprattutto strano che conosca il suo nome, di sicuro un reietto. Zoppica vistosamente, indossa un impermeabile grigio macchiato e strappato in più punti, la testa e il volto sono coperti dal cappuccio dell'impermeabile. Quando è a non più di un passo da Vittorius questi alza la testa e lo guarda dritto in faccia

- Signore... - Mormora l'uomo

- Sullivan - esclama Vittorius sorpreso - Mi avevano detto che eri morto... E visto che sono mesi che non ti fai vedere ormai iniziavo a crederci -

- Beh Signore... Ho preferito lasciarlo credere... A volte è utile - mormora Sullivan

- Posso capire... Ma come mai ora mi hai cercato? -

Sullivan si guarda in giro e poi dice - Non qui Signore, meglio in un posto più tranquillo -

- Va bene seguimi - dice Vittorius e si incammina verso una serie di uffici dall'altra parte dello stanzone, una volta entrati e chiusa la porta il rumore della sala principale diventa un mormorio sommesso - Ecco, qui dovrebbe andare - dice Vittorius, Sullivan annuisce, e abbassa il cappuccio, il giudice nota che l'informatore di sicuro non se la passa bene, sembra molto smagrito e provato, o forse, pensa Vittorius, è solo un'altra delle molteplici maschere usate dall'informatore, comunque questi inizia a parlare

- L'altra sera ero in un bar del livello 300 e ho sentito una cosa... - si passa una mano sul viso e continua - c'erano queste due persone che parlavo di una consegna, una consegna... Importante. Parlavano dell'arrivo di materiale esotico, roba mai vista, diceva uno dei due... -

- E hai sentito dove è quando dovrebbe arrivare questa consegna? - chiede il giudice

- Si Signore... Ho sentito... Livello 400, porto 52, domani alle 22.00 Signore... Il corriere si chiama Antino... Kelvin Antino... Così hanno detto... -

- Tutto qui? Non hai sentito di che merce si tratta? -

- No Signore... Solo che è roba esotica, lo hanno ripetuto più volte. -

- E sia... Che cosa vuoi per queste informazioni? -

- Signore... Io pensavo a 500 crediti -

- Sullivan... Hai alzato il listino dei prezzi? -

- Signore... La vita la fuori puó essere molto dura, come ben sa... -

- Si lo so... Va bene... Eccoli. - e così dicendo lancia una placca metallica verso l'uomo, questi veloce come un lampo afferra la placca e dopo un attimo è già sparito.

Vittorius richiude la porta, rimasta aperta, e sedendosi alla scrivania riflette sulle informazioni che ha ricevuto. Livello 400 pensa... Un livello intermedio ci sarà molta gente... Porto 52... Kelvin Antino... Quel nome non gli diceva nulla, ma di sicuro avrebbe poi controllato che non fosse già schedato per qualcosa. Ore 22.00... Merce esotica... Ecco questo era la cosa che lo preoccupava di più, poteva trattarsi di tutto e di lavorare alla cieca non gli andava proprio. Si alza di colpo ed esclama

- Devo scoprire cosa è la merce che deve arrivare, ma è ancora presto, e le informazioni di carico non sono di sicuro ancora archiviate nei computer della baia d'attracco - si alza ed esce dalla stanza diretto alle zone di allenamento, tra poco meno di mezz'ora lo aspettavano gli allievi per una lezione, "Tecniche di combattimento ravvicinato".

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Grazie per aver letto la mia creazione, fatemi sapere se vi piace, se avete consigli e se trovate errori.

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Wh40K - Il traffico proibitoWhere stories live. Discover now