La Signora dal Vestito Blu e il Ladro di Emozioni

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La Signora dal Vestito Blu passeggiava lungo la via principale della città armeggiando col cellulare per leggere il messaggio appena arrivato. "Gentile Signora, ho saputo che si è iscritta alla mia Rubrica Settimanale. Spero di averla sempre tra le mie lettrici e le auguro una piacevole giornata. Il suo devoto Scrittore Attempato Dilettante, Nonno Timoteo."

Nonno Timoteo si sta tagliando le unghie dei piedi facendo yoga. "Caro Nonno. Non mancherò di leggere al più presto il suo prossimo avvincente racconto per quanto vorticoso possa essere. Non sa cosa darei per farlo oggi stesso. Se potessi trovarmi nel calduccio del mio ufficio vista mare invece che all'interno di una postazione artica. Oggi fa proprio freddo, non trova?"

La Signora dal Vestito Blu entra in Profumeria e si prova un rossetto dal colore rosso cardinalizio. "Lei è proprio una Signora divertente e rispettabile. Se avessi qualche decina di milioni di anni di meno, le farei una corte sfrenata. Attenderò con un sorriso il suo parere sulle mie prossime modeste pubblicazioni."

Nonno Timoteo sta osservando le nuvole a forma di forfora. "Mio caro Nonno, posso ben dirlo io: non esistono più gli uomini di una volta. Questa frase risulta oltremodo ovvia e ridondante. Non per essere scortese, ma lei quanti  anni ha? Mi pare di aver visto una sua foto accanto al temibile Gensis Khan. Ma mi suona strano poiché il suddetto Gengis difficilmente si fa fotografare. Suvvia, non faccia il timido: li porta comunque benissimo. Io non ho la tendenza a guardare uomini più giovani di me e lei, secondo un ragionamento LogicoDeduttivoMatematicoAlgebricoGeometricoIncredibilmenteScettico non mi pare abbia più dell'età delle Piramidi. Sbaglio? Stia al caldo, non vada in giro che poi si ammala."

La Signora dal Vestito Blu sorride divertita mentre si prepara a dar da mangiare ai gatti.
"Cara Signora. Lei mi corteggia con le parole avvolgendomi in un confortevole piumino di dolcezza, ironia e malizia che trovo adorabile. Specie per un uomo che ormai a stento ricorda quanto piacevole sia avere questo tipo di trasporto per una donna. La mia età non è un mistero. Non si poteva dire la stessa cosa di Moira Orfei. Ma il tempo è galantuomo, tiranno e pure artigiano con partita IVA per cui accontentiamoci di un amore che sia di pensiero e di affinità. La immagino giovane, di una bellezza quasi aristocratica, ricca di dialettica e pervasa di un sano modo di scherzare e sdrammatizzare."

Nonno Timoteo cerca una soluzione alla caduta dei capelli. "Caro Nonno, la ringrazio per i suoi bellissimi complimenti: spero di poterli meritare davvero. E naturalmente accetto di buon grado la sua proposta di bere una tisana insieme. Sono solleticata dall'idea, incuriosita, attratta, inorgoglita di poterle essere al fianco. Insomma, è un sì."

La Signora dal Vestito Blu si corica sul divano e si sistema la coperta sulle gambe. "Cara Signora dal Vestito Blu, la seduzione delle parole nasce dall'uso che se ne fa. Sono stato sedotto. Sedotto dall'insieme che è un miscuglio di tanti piccoli particolari. Piccoli relativamente. Gli ingredienti per stare bene con qualcuno sono più o meno gli stessi. Età, ceto sociale, copertura assicurativa e propensione al rischio non contano. Ma questi ingredienti non li aggiungiamo in un ordine prestabilito. A volte sono gli ingredienti che scelgono noi. O non ci scelgono. Il mondo degli spasimanti non mi appartiene più ormai. Sono piuttosto un ansimante. Un vecchio ansimante. Un uomo che continua sì a respirare ma che a volte fa fatica. Che ha bisogno di ossigeno. Oggi me ne è stata donata una boccata e io me la sono presa. Aria buona, aria pura. Quel bacio l'ho trovato favoloso. Ricordi di un tempo che fu. Mi ha sedotto, Signora dal Vestito Blu. Il gioco della seduzione ha la stessa età dell'essere umano. E forse già l'Australopiteco seduceva l'Australopiteca a Uomini, Donne e Australopitechi. Non nascondo che mi piace."

Nonno Timoteo taglia la legna con il coltello da pesce e non è per niente soddisfatto. "Caro Nonno. Parole che scorrono a fiumi. Parole vere, senza filtri. Lette e rilette con un accenno di sorriso per la loro traboccante tenerezza. Mi sono trovata bene a parlare con lei, Nonno Timoteo, ma c'era qualcosa che non mi tornava. Non riuscivo a inquadrarla come invece mi riesce scrivendole. Mi sono sentita un po' sollevata quando si è sgomberato il campo da ambiguità. Ho osservato, ho ascoltato. Ma non di quegli ascolti passivi che seguono le parole con un lento dondolio del capo a indicare una presenza fatta di vuoto fluire. Ho ascoltato e ho osservato. Ho visto una persona viva, pieni di interessi che l'accomunano a me, alla ricerca di qualcosa. Non si sa bene cosa. Ho visto un uomo anziano. Ma anche molto giovane. Uno scatto mosso, di quelli che non riescono a trattenere un'immagine perché troppo veloce per poterla trattenere in un istante. Ho frenato col mio buon ABS. Tirato un sospiro, mi sono ritrovata fra le sue labbra. Bello quel bacio, sì, bello quanto inaspettato. Continuo a cercare altri pezzettini di lei nel suo album dalle mille immagini colorate. Pieno solo per metà."

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