Capitolo 6 Il party di Natale di Tony e Pepper

393 86 26
                                    

'Vai da solo al party, ti raggiungerò lì, è meglio: prima ho un appuntamento dall'estetista e non so a che ora finirò' Rafflesia aveva pregato Clint di avviarsi per conto proprio.

'Ti aspetterò, invece'. Il Falco si era ostinato, opponendosi.

'Vorrei stare tranquilla e fare le cose con calma!' stizzita, l'aveva rimproverato, ricattandolo 'O a modo mio o rimarrò a casa!'.

'Va bene...' accondiscese, controvoglia. All'ora stabilita si diresse in auto al locale scelto dagli Stark per la festa - lo stesso da anni a questa parte - con indosso lo smoking che aveva noleggiato.

Ci si sentiva sempre imbalsamato, ma era obbligatorio. Aveva un fermento addosso. Ci pensava da qualche settimana, e si era deciso. Avrebbe confessato a Rafflesia che si era preso una cotta colossale, che si era innamorato come un adolescente. La storia degli amici - amici pure a letto - proprio non poteva andare; voleva di più e comunque non ce la faceva a continuare a mentirle. Gli pareva che lei fosse ugualmente coinvolta dal loro rapporto. E soprattutto aveva acquistato un biglietto del treno per Boston. Le avrebbe fatto un'improvvisata. Anzi due!

Il party era appena iniziato e gli invitati arrivavano alla spicciolata; si mise con gli altri Avengers al bar seduto su uno sgabello alto, a sorseggiare un whisky, nell'attesa.  Almeno avrebbe impiegato il tempo.

Nat parlava del menù per il pranzo del giorno di Natale; di solito li ospitava tutti da lei a mangiare delle schifose brodaglie russe, ci si impegnava alla morte, e per tutti loro era l'unica proposta ricevuta per cui andavano in gruppo senza potersi esimere. Nemmeno la seguiva mentre blaterava: quest'anno a lui sarebbe toccata Boston, non la zuppa sovietica.

Si destò, improvvisamente. Gli balzò il cuore in gola. Rafflesia gli sorrise dall'altro lato della sala, maliziosa. Aveva indosso, il vestito nero che aveva scelto per lei, quello con il reggicalze. Era la solita bugiarda a cui piaceva fare i soliti giochetti! Una bugiarda da urlo!

E l'arciere non stava nella pelle. La vide venire verso di sé e provò a darsi un contegno, a non mostrarsi troppo agitato; mentre camminava, strepitosa, tutte le teste maschili si voltarono nella sua direzione. Pensò che sarebbe stato l'uomo più invidiato della festa perché la sua amica, fatto un saluto generale ai colleghi, gli si parò davanti e gli schioccò un sonoro bacio sulla guancia.

'Buonasera, Falco!' sussurrò al suo orecchio arrochendo appositamente il tono della voce.

'Ciao...' a Barton si era attaccata la lingua al palato per l'emozione e il cuore aveva fatto un triplo salto carpiato nel petto. Da vicino era ancora più bella!

'Ti piace il tuo regalo? Mi sta bene? Come te lo aspettavi?' gli domandò, provocante.

'Sì, sì' balbettò 'No, pensavo avessi optato per l'abito rosso!'.

'Era una sorpresa per te. Però dovrai essere molto paziente e aspettare per vedere quello che c'è sotto. Ci riuscirai? Farai il bravo?' lo carezzo sulla spalla sopra la stoffa della giacca dello smoking.

'Certo, te lo giuro!' lui mentì, sapendo di mentire soprattutto a sé stesso.

Presero un cocktail e la invitò a ballare un lento, una canzone smielata suonata dall'orchestra e poi un'altra, e un'altra ancora, senza staccarsene mai; la strinse, sfiorandola languidamente, ogni volta che poteva, cercando di non farsene accorgere dagli altri, sul collo, dietro le orecchie, sulla schiena.

'Clint Barton, avevi promesso, sei sempre il solito!' si lamentò mentre la portava nel retro del salone quasi correndo.

Non aveva più resistito, l'aveva trascinata in una stanza utilizzata dal catering e chiuso la porta a chiave. Non aveva smesso di darle il tormento; attese no, basta! Non ce la faceva più! E Rafflesia aveva ceduto, grazie al cielo!

Stella d'argentoWhere stories live. Discover now