-22- Sicurezze

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La luce che trapassa dalla finestra tira dritto sul mio viso costringendomi a svegliarmi. Apro gli occhi e mi ci vogliono almeno 10 minuti per metabolizzare dove io mi trovi. Mi bastano altrettanti 3 secondi nell'allungare un braccio e capire chi ci sia al mio fianco. Paulo dorme ancora alla mia sinistra con il viso rivolto dal mio lato, per cui posso guardarlo meglio. Gli accarezzo una guancia e sorrido. Ripenso a quello che ci siamo promessi e al nostro ritorno a Torino che sarà straziante. Per cui decido di godermi il momento. Ora Paulo è con me. Domani si vedrà. Oggi è mio.

Appoggio la mia fronte alla sua e chiudo gli occhi sperando di potermi rimettere a dormire ma due braccia forti mi circondano la vita e capisco che si è svegliato.

《Ma buongiorno》

Paulo ovviamente non risponde. La mattina non risponde mai veramente. Mugugna qualche suono incomprensibile ancora con gli occhi chiusi ma sempre con le braccia intorno al mio corpo. Sorrido e mi stringo ancora di più appoggiando la testa al suo petto sentendolo respirare piano e nel contempo il suo cuore battere all'impazzata.

  《Ale》

 《Buongiorno parte 2》

 《Sei reale? O sto sognando? 》

 《Ma sei scemo? Ti sembro finta?》

  《Ok, sei più che reale》 

Rido mentre lo braccio più forte. Paulo di rimando cerca di riaddormentarsi tra le mie braccia.

Vorrei vivere per sempre così. Chiedo tanto? Inspirando il suo profumo tra il calore del suo abbraccio, tra i suoi baci sulla mia pelle che al sol pensiero mi vengono i brividi.

 《Che facciamo oggi?》

  《 Vuoi fare qualcosa?》 

 《Mh, non so. Penso dovremmo farla, no? Prima di.. insomma, di ripartire》

     《Ah si, ripartire.. 》

Mi ero per un attimo dimenticata un piccolissimo dettaglio: la partenza. 

    《Dobbiamo farlo per forza, lo sai 》

  《Sì, lo so. Gracias Paulo 》

Mi libero dalla sua presa e cerco di alzarmi, ma puntualmente mi ferma tenendomi da un polso. Non mi dice niente. Mi guarda solamente. Uno sguardo che dice tanto e tutto. Uno sguardo che vorrebbe dire probabilmente: ''Non vorrei farlo neanche io''. Ma queste sono solo mie stupide supposizioni. 

Mi alzo veramente questa volta andando a preparare la colazione. Non so cosa mi aspettassi in realtà. Che mi dicesse forse: ''Rimaniamo qui per tutta la vita?''. Certo che no, è impossibile. Sia per lui che per me. Forse più per lui e per ciò che ama fare e che sta facendo in Italia. Non posso certo intromettermi e chiedergli i miracoli. Non sarebbe giusto. 

Mi erano mancati i complessi. Ben tornati, stronzi.

 《Ehi 》

Paulo mi abbraccia da dietro e poggia il mento sulla mia testa. Chiudo gli occhi. Cerco di godermi questi momenti invece che pensare sempre al peggio.

   《Lo so che vorresti sentirti dire quella frase ma, ehi.. 》mi gira affinchè io possa guardarlo negli occhi e giuro che sarei pronta a piangere.

   《sai benissimo che la penso. Abbandonerei tutto per te. Tutto. Adesso che ti ho ritrovata non voglio lasciarti un'altra volta, Alessia. Sì, certo, dobbiamo capire ancora bene cosa ne sarà di noi. Ma Alessia amica, compagna, vicina rompi palle ci sarà sempre, no? 》

  《Intanto quello rompi palle sei tu. Eri partito così bene, Dybala 》

Metto il broncio e lui ride e finalmente può iniziare la giornata.

****

  La luce filtra tra gli alberi spogli, ma il sole è nulla in confronto ai ''Suoi'' occhi.  

La certezza in cui ripararmi dai drammi più brutti. Mano nella mano, un sorriso a fior di labbra che si sfiorano ad ogni voglia, occhi negli occhi che si cercano per avere sicurezza.

Seduti su una panchina a goderci il silenzio dell'attimo. Non bastano grandi parole, grandi gesti, grandi dimostrazioni. Ci basta il nostro cuore che batte forte quando non si ritrova solo.

  《 Tu come facevi? 》

Alzo la testa per capire cosa intende. Lo vedo guardare avanti, con la faccia corrucciata mista a nervosismo e piena di domande. 

  《Come, scusa? 》

《Come facevi in quei mesi in cui io non ci sono stato? Davvero mi avevi dimenticato? 》

Questa volta mi guarda ma il suo viso si rilassa e al contrario di prima è preoccupato. Avrebbe tanto bisogno di certezze. Gli accarezzo la guancia e gli lascio un bacio sorridendo poi dopo.

《Chi te l'ha detta sta cazzata, Paulo? 》

Sbuffa. Non mi guarda più. Ma davvero?

  《Mi guardi per favore?》  

Lo costringo a guardarmi con la forza e adesso anche io sono arrabbiata.

《Non volevo mai che arrivasse la sera. Perchè la sera è quel momento in cui spengo la luce e mi sento sola. E' quel momento in cui tutti i pensieri che durante la giornata non ci sono riaffiorano prepotentemente, ed erano quasi tutti indirizzati a te. Ero arrabbiata ma mi mancavi terribilmente. Non vederti più la mattina a Vinovo mi faceva stare male. Devo solo ringraziare Paul, Alvaro e Alicia per avermi aiutata a reprimere tutte quelle lacrime che minacciavano di uscire quando stavo troppo tempo in silenzio. Devo tanto a loro, tutto. Dovevo pur dimenticare la cazzata che hai fatto, no Paulo? 》

Corruccia di nuovo la fronte e mi da un colpetto sulla spalla

  《''Eri partita così bene'' 》 dice imitando la mia voce che glielo aveva ripetuto la mattina proprio a lui.

Vedendomi infastidita dalla sua pessima imitazione ride e mi bacia sorprendendomi. Migliore risposta non potevo certo averla. 

Ricambio abbracciandolo accarezzandogli i capelli, staccandoci solo quando il fiato urlava di uscire. Chiudo gli occhi e seguo il suo consiglio ancora una volta: mi godo il momento. Non che tutto questo possa finire, ma so bene che a Torino qualcosa possa cambiare. Ne sono consapevole. Ma non per questo partirò con il broncio o svogliata. Lotterò con tutte le mie forze per la mia felicità. Perchè penso di meritarla dopo tutto. Penso di meritare lui dopo tutto. Penso.

I suoi occhi mi rassicurano. Mi erano mancati così tanto i suoi occhi smeraldo. I suoi occhi a specchio in cui potevo vedere me stessa felice, esclusivamente con lui.

Ma una cosa che non cambierà mai è sicura: lo amo con tutta la mia anima.  

"El Chico De La Gloria" | Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora