Capitolo I- ALLEVI!

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« Per uno come me
C'è un'altra come te,
Che sogna ancora le montagne,
Che parla piano a un gigante,
Che abbassa gli occhi e dice: "io rimango
In superficie , che vado a fondo in un istante, sono di piombo le mie gambe a volte, sai?"
Basterebbe poi dirsi che va bene anche così
Senza incontrarsi.
L'importante è che tu sappia che almeno noi in questa galassia
Siamo due punti, sì lontani, ma equidistanti come due stronzi.
Amami  anche se non mi conosci.
Ti prego amami, anche se siamo nascosti.
Amami senza dovermi cercare,
Senza sapere da che parte stare,
Resta nel mondo in cui tu vuoi invecchiare,
io verrò a prenderti.»
Alessia Gazzola, L'Allieva.

Buona lettura...

Eccoci qui di nuovo... L'istituto, dove tutto ebbe inizio, o quasi tutto.

Ormai è già passato un anno da quando ho iniziato a seguire i corsi di medicina legale, e devo dire che è stata la scelta più giusta che io abbia mai fatto nei miei ventisei anni. Ho scelto la medicina legale perché mi appassiona ma soprattutto per il professore più brillante, intelligente, affascinate e stronzo, che possa esistere sulla faccia della terra, Claudio Conforti, o come lo chiamo io, CC... si, credo di essermi iscritta ai corsi per almeno l'85% per lui.

Dopo che la storia che ho avuto con Arthur, figlio del Supremo, nonché il mio capo, è finita ho deciso di dedicarmi di più al lavoro, perché una cosa l'ho imparata: l'amore fa soffrire.

Entro dalla porta d'ingresso e mi avvio verso la stanza degli specializzandi.

<Allevi! Ti aspetto nel mio ufficio tra due minuti!> mi urla la Wally.

<Si, professoressa. Poso la roba e arrivo.> le dico io.

<E si muova invece di blaterare.> mi rimprovera lei.

Annuisco e vado nella stanza. Com'è che si dice? Il buongiorno si vede dal mattino... si certo.

Mi avvio verso l'ufficio della Wally. Busso e apro la porta.

<Allevi, ho deciso di assegnarle un incarico di massima importanza. Dovrà trascrivere i nomi completi e le date del decesso di tutti i cadaveri che sono arrivati in istituto prima dell'invenzione dei computer.> mi informa mentre sta scrivendo qualcosa su un foglio. <Non lo prenda sotto braccio, è molto importante che lei lo svolga al meglio, ci siamo intesi?> mi domanda alzando gli occhi e guardandomi da sopra gli occhialoni da befana che si ritrova.

<Certo professoressa, può contare su di me.> le rispondo con un sorriso fasullo sul volto.

<Lo spero bene, ora vada a lavorare.> mi liquida.

Giro sui miei tacchi e vado verso la porta quando mi richiama. <Oh giusto! Le ricordo che ha un mese per terminare tutto.> mi informa.

<Certo. Arrivederci.> la saluto uscendo e richiudendomi la porta alle spalle.

COME UN MESE?! Ci saranno più di cento cadaveri in quei documenti!

Mentre sto tornando nell'aula specializzandi mi sento chiamare, da quella voce che riconoscerei fino in capo al mondo. Una voce che distinguerei tra mille... e quando mi volto il mio cuore manca un battito.

<ALLEVI! Due minuti e ti voglio nel mio ufficio.> mi dice, o meglio mi urla, Claudio.

<Buongiorno anche a te Claudio.> lo saluto ironicamente.

<Si, si. Muoviti che ho del lavoro da fare, IO.> mi dice marcando per bene l'ultima parola, come se io non avessi nulla da fare!

<Come siamo di buon umore sta mattina. Ti sei alzato dalla parte sbagliata del letto?> gli domando seguendolo nel suo studio.

~Il Mio Dolce Tormento~//Lost__inmy__Books (#Wattys2019)Where stories live. Discover now