Capitolo5-Il drastico racconto

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Pov's Duncan
Cristal se n'è andata via correndo piangendo. Non la conosco ma mi sembra una brava ragazza. Sembrava una ragazza molto forte. Chissà cosa le sarà preso.
Summer: cosa l'è preso?
Andrea: non lo so. Io vado da lei.
Lus: no. Aspetta. La conosciamo. Vuole stare da sola.
Luke: sì dai. Poi le portiamo la torta.
Trevis: le tornerà subito il sorriso.
Em: già.
Andrea: vado a distire i fuochi d'artificio torno subito.
Davide: Cole ed io veniamo con te.
Andrea: grazie ragazzi.
Cole: nulla.

Pov's Cole
Andiamo a distire i fuochi d'artificio parlando del più e del meno. Appena torniamo vediamo già i piatti in tavola. Ci sediamo e mangiamo. Appena finiamo ci fermiamo un po' fuori e dopo andiamo in hotel.

Pov's Luke
Stiamo andando tutti in hotel. Vediamo Crist dormire sul letto. Non la disturbiamo. Le parleremo domani. Salutiamo tutti e ognuno si ritira a casa propria o nella propria stanza.

Pov's Summer
Sono le 9:03 siamo tutti svegli. D'un tratto si sente suonare una sveglia. È di Cristal. Perché avrà messo la sveglia? Lei non mette mai la sveglia. Sarà successo qualcosa.
Io: buongiornoooo
Cris: ciao Sum.
Io: è tutto ok. Ti abbiamo portato la torta. È in frigo.
Cris: che cariniiiiiiiiiiiiii grazieee!
Io: nulla.

Pov's Cristal
Vado in cucina, mangio la torta. Dopo vado in bagno e mi vesto. Alle dieci sono pronta e mi avvio.
Io: io esco torno tra un po'.
Detto ciò mi dirigo al bar e, non appena arrivo trovo già Michele seduto al tavolo.
Io: ciao.
Michele: Cristal da quanto tempo ciao.
Io: per caso hai g-
Michele: Serena è sotto scorta. Ho detto agli agenti di essere discreti. Non deve sospettare nulla.
Io: grazie.
Michele: di nulla.
Io: è tutto un casino!
Michele: ma i tuoi amici lo sanno?
Io: n-no e preferivo che non lo sapessero. Adesso dovrei dare una spiegazione. E credo sia arrivato il momento della verità.
Michele: sicura?
Io: sì. Ti dispiace darmi una mano?
Michele: certo. Lo dirai in hotel?
Io: sì. Chiamo Sum e le dico di riunire tutti in camera.
* chiamata *
Sum: Cris!
Io: hey Sum, devo parlarvi urgentemente potresti gentilmente riunire tutti?
Sum: ok. Ma mi spaventi.
Io: fai bene per certi versi. Sum avverti anche quelli di ieri sera, soprattutto Wren.
Sum: va bene. Ma perché?
Io: ve lo spiegherò lì. Ti voglio tanto bene non dimenticarlo.
Detto ciò chiudo la telefonata.
Io e Michele, dopo aver pagato la colazione, andiamo in hotel. È il momento del drastico racconto.
* nella camera d'hotel *
Io: ragazzi è il momento di dirvi tutta la verità. Avrei dovuto dirlo prima ma non ce l'ho fatta.
Andrea: mi spaventi.
Io: incominciò tutto quando avevo tredici anni. Io e mia madre stavamo al parco. Era il nostro posto. Io stavo sull'altalena e mia madre leggeva appoggiata allo scivolo. Un uomo le si avvicinò ma io non lo vidi. La picchiò a sangue. Doveva soffrire. Mi accorsi di quello che stava succedendo quando gridò: DOV'È! DOV'È LA CHIAVETTA! CHE NE HAI FATTO. Mi voltai e rimasi paralizza. Corsi da mia madre e l'abbracciai. Avevo ucciso mia madre per una chiavetta. Quando mi vide mi fece la stessa domanda. Ma io non ne avevo la minima idea. Lui non mi credette e si scatenò anche contro di me. Mi violentò e dopo mi picchiò a sangue. Michele ci trovò ci portò all'ospedale. Mia madre era morta. Ed io ero in coma. Ci sono stata per tre settimane. In quei giorni sognavo sempre quel momento e le parole di mia madre: abbi cura di te figlia mia. Al mio risveglio Michele era seduto sulla sedia accanto al mio letto. Mi spiegò quello che era successo. Quando descrissi l'uomo lui rimase immobile. E mi disse che mia madre era un'agente dei servizi segreti e che quell'uomo tredici anni fa l'aveva violentata. Dopo entrò l'infermiera dicendomi che era tutto apposto. Che stavo bene. E anche il bambino. Ero incita. Aspettavo un figlio da mio padre. Michele mi ha aiutato a nascondermi. Quando mia figlia è nata. L'abbiamo data in adozione. Ed io sono venuta qui. Sotto falso nome. Non mi chiamo Cristal ma Desirè, con una e. Quell'uomo crede che io sia morta.
E Luke, non sono tua cugina. Tua cugina è morta in un'incidente quello stesso anno. Eravamo talmente identiche che Cristal è diventata me ed io lei. Mi dispiace.
Lus: non è colpa tua. Troveremo quell'uomo e lo sbatteremo in carcere.
Andrea: Cris- ciò Desirè perché non ce lo hai mai detto?
Io: avevo paura e volevo dimenticare.
Wren: perché hai chiesto che dovevamo venire anche noi? Ovviamente mi dispiace per il tuo passato.
Io: perché mia figlia è in pericolo. L'ho fatta mettere sotto protezione perché pensano sia io. Wren, Serena è mia figlia. Mi piacerebbe incontrarla e parlarle.
Michele: le vuoi dire che sei sua madre?
Io: non ancora. Ha diciassette anni non è piccola ma sarà un trauma. Com'è?
Tamara: è una ragazza fantastica. È intelligente, allegra. Ama la moda e la musica. Da quando ha scoperto che è stata adottata cerca i suoi genitori. E Sam la sta aiutando. Come noi. Sam è il suo fidanzato. La tratta molto bene. Le vogliamo tutti un gran bene. Ed ora che sappiamo che siete in pericolo vi aiuteremo.
Io: Grazie.
Dustin: come vuoi incontrarla.
Io: un incontro quasi casuale... per esempio usciamo a fare una passeggiata...
Tamara: uscite voi e noi e per caso vi incontriamo, facciamo le presentazioni e poi lasciamo tutto al fato(?)
Io: grazie.

Dopo aver sistemato tutto e i continui pianti per il mio duro passato ho intenzione di parlare con Luke.
Io: Luke! Possiamo parlare?
Luke: tranquilla io ti ho voluto, ti voglio e ti vorrò per sempre bene. Sarai sempre mia cugina. L'unico problema è il tatuaggio. C'è una C invece che una D.
Non ci posso credere.
Io: sul serio? Cugini per sempre?
Luke; sempre e per sempre.
Io: comunque, riguardo al tatuaggio, la C va bene. Il mio secondo nome è Cora.
Luke: perfetto. Adesso lasciati abbracciare da tuo cugino e sfogati. Sfogati finchè ne hai le forze. Domani sarà un nuovo giorno.
Io: grazie di tutto.

Un duro passato?Where stories live. Discover now