Capitolo 2.

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Non ho nessuna intenzione di accettare un'altra persona in questa casa.
Sono sempre stata io l'attenzione di mio padre, e nessuno potrà mai prendere il mio posto.. e si, sono egoista, ma non mi piace poter pensare di perdere anche mio padre, o che devo condividerlo con un fratello.
Che poi non è mio fratello, ma il mio fratellastro, però essendo che anche la seconda opzione contiene la parola "fratello" mi sa di troppa confidenza.

La porta si apre e mio padre si avvicina a me, con gli occhi lucidi.. Ha pianto?
Prima che io possa dir qualcosa si siede nel letto accanto a me e mi accarezza la guancia.

«Lo so che ti sto chiedendo tanto, ma ti prego solamente di provarci. Dopo la morte di tua madre non sono più riuscito ad essere felice, ma con Samantha sto riuscendo a trovare la luce.
Nessuno potrà prendere il tuo posto e nemmeno quello di tua madre, sarete sempre al primo posto per me, per favore bambina mia provaci..» dice lui guardandomi negli occhi.

Cavolo, si è proprio preparato il discorso.
Non voglio nessuno qua dentro come devo dirlo, però non posso vederlo così.
Al diavolo tutto, gli darò una possibilità, solo perché da domani inizio il college è starò a casa solo il fine settimana, potrei farcela.

«Va bene papà, ma promettimi che non cambierà mai nulla.» rispondo

«Ovvio bambina mia, te lo prometto. Chi più di te dovrebbe avere le mie attenzioni? Nessun altro.» risponde con un sorriso e poi mi abbraccia «Ti voglio bene, non dimenticarlo mai»

Ricambio il suo abbraccio «Anch'io papà,anch'io.»

~~~

Ormai erano le undici ed io avevo preparato le mie cose da portare il giorno dopo al college, ovviamente non tutte perché sarebbero state troppe. Così mi andai a mettere nel letto e nel giro di pochi minuti presi sonno.

Il giorno dopo il gallo cantò presto.
Mi alzai dal letto e mi vestii semplicemente con un jeans scuro, una canottiera bianca con uno scollo a cuore e le mie converse bianche, solito trucco e i capelli leggermente ondulati.
Andai in cucina a fare colazione, con mio padre  che inizio a cucinarmi di tutto e di più, e ovviamente io mangiai tutto.
Salimmo in macchina e dopo quindici minuti eccoci davanti all'istituto.

«Wow, è molto figo» dico a bocca aperta.

Mio padre scoppia a ridere per poi darmi un bacio sulla fronte.

«Per ogni cosa chiamami piccola, va bene?»

Annuisco per poi scendere dalla macchina e prendendo la mia valigia mi dirigo verso l'entrata.

Dentro è ancora più bello di fuori, è un'istituto gigante, e senza farmi prendere dalla troppa emozione mi dirigo verso la reception, dove la segretaria appena lesse il mio cognome iniziò a farmi complimenti su mio padre e cagate varie.

Che gattamorta.

Così la faccio star zitta con le mie solite battutine e finalmente mi diede il pass della mia camera. Camera 116.

Quando ci entro non trovo nessuno, ma ci sono altre cose e il letto è sfatto, quindi ci sarà qualcun altro con me a condividere la stanza.

Inizio a disfare le mie cose, e dopo un oretta la porta si apre, ed una ragazza molto snella dai capelli biondi lanciò un gridolino.

Scoppio a ridere di lei «Non sono un serial killer, ma la tua nuova compagna di stanza, tranquillizzati»

Inizia a ridere anche lei imbarazzata «Scusami, non sapevo del tuo arrivo, e vedendo qualcuno in camera mi sono spaventata»

«Non preoccuparti,sono Alexandra» dico con non curanza, continuando a disfare le ultime cose.

«Io sono Jennifer, e sono contenta che sia arrivato qualcuno, mi sentivo parecchio sola» risponde con un sorriso.

Mi giro verso di lei, tirando un sorriso per poi continuare a fare le mie cose.

Passate le 21:00, finalmente il letto.
Ero molto stanca, così mi misi a controllare le mie notifiche sul telefono, sdraiata sul mio letto che non è niente male, mentre jennifer si stava preparando per uscire, penso.

Bussano alla porta.

«Entra pure è aperto» risponde la mia compagna di stanza.

Dalla porta sbuca un ragazzo molto alto, con dei capelli castani un po' spettinati, due occhi castani, e notando la maglietta che gli si aderiva addosso, si riesce a capire che è bel fisicato.

«Amore finalmente! Pensavo che non venissi più.» jennifer corre tra le sue braccia lasciandogli un bacio sulle labbra, lui ricambia e poi sposta lo sguardo su di me.
Ma che diavolo ha da guardare?

Ritorno sulle notifiche del mio telefono, un'altro secondo in più e potrei fargli ritrovare una manata sulla sua guancia destra.

Odio essere osservata.

«Sei pronta?» risponde lui con non curanza ed io mi sento ancora fissata nonostante stia col telefono in mano.

«Si amore, ciao Alex.» dice per poi prendersi la giacca.

Alex? Ma sta confidenza?

«Mi chiamo Alexandra e Alexandra rimane,grazie. E comunque buona serata.» risposi in tono seccato.

«Scusami,ci vediamo più tardi» risponde per poi uscire insieme al suo ragazzo.

Perché diavolo continuava a fissarmi? Per di più farlo spudoratamente davanti alla sua ragazza? Non credo che lei sia così stupida da non essersene accorta.

Vado a farmi una doccia calda, e poi ritorno sul mio adorato letto provando a dormire ma niente. Non riesco a prendere sonno.

// Spazio autrice

SO CHE È NOIOSO! MA RIPETO ALL'INIZIO DEVO MOSTRARE UN PÒ LA VITA DEI PERSONAGGI.

Voi come avreste reagito alla notizia del padre di Alexandra? E cosa voleva quel ragazzo? Perché continuava a fissarla?

Fatemi sapere che ne pensate del capitolo!

Spariscooo.

Byyeee.

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