Capitolo 13

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Mi avvicino a Noah e stava dormendo, lo guardo, sembra essere turbato dal sogno che sta facendo, mi abbasso e le accarezzo il volto
Io:Sono qui non me ne vado
Mi sdraio accanto a lui e mi addormento abbracciata a lui. Il giorno dopo mi sveglio e lui non c'è, mi alzo e vado in cucina
Io:Che combini?
Noah:Volevo prepararti la colazione dopo ieri
Io:Mi avveleni così
Noah ride e mi fa il dito medio, mi avvicino ad aiutarlo e iniziamo a preparare le crêpes, io le adoro, per nostra fortuna escono dorate perciò sono sicuramente mangiabili, iniziamo a spalmarci nutella a volontà e ce le gustiamo con molto orgoglio. Inizia a squillarmi il cellulare, cazzo è vero non ho avvisato mio padre
Io:Pa'
Papà Paul: Faith dove sei?
Io:Stavo a casa di un'amica a dormire, scusa se non ti ho avvisato torno subito
Papà Paul:L'importante è che stai bene
Rassicuro mio padre e inizio a sistemare la cucina
Noah:Te ne vai?
Io:Non dovremmo stare qui
Noah:Io posso
Io:Non puoi
Noah:Ho parlato con mia madre
Io:Che le hai detto?
Noah:Che sono pazzo di te e che non potevamo stare nella stessa casa e quindi mi ha permesso di stare qui
Io:Ah..sei pazzo di me?
Noah:Dovevo trovare una scusa a mia madre, verrò a prendere le mie cose tra poco
Io:Ah ehm ok
Esco di casa, quelle sue parole mi avevano spiazzato, ci sono un po' rimasta dato che stanotte aveva detto di avere bisogno di me, stavo tornando a casa quando mi affianca Dylan
Io:Che fai mi stalkeri ora? Dovresti stare attento a cosa fai
Dylan:Non sono un pazzo, come mai a casa di Noah?
Io:Un pazzo no, ma stalker sì, non sono affari tuoi
Dylan:Mh c'è qualcosa tra te e Noah?
Io:No
Dylan:Beh quel giorno sembrava di sì
Io:Noah è come un fratello si è solo preoccupato
Dylan:Perché sei così buona?
Io:Perché tu sei invece un verme?
Dylan:Mh verme mi si addice come nomignolo
Roteo gli occhi e lui ridacchia
Io:Che vuoi Dylan?
Dylan:Che tu ritiri la denuncia
Io:Perché dovrei?
Dylan:Stai rovinando la mia famiglia
Io:O sto rovinando te?
Dylan:Io sono già rovinato
Io:Non posso Dylan, devi prenderti le tue responsabilità
Dylan:Ricominciamo
Io:Cosa?
Dylan:Voglio provare a conoscerti senza secondi fini
Io:No Dylan non è possibile
Dylan:Perdonami Faith
Io:Dylan posso perdonarti ma la denuncia non la tolgo
Dylan:Mi va bene me la merito, ma almeno riproviamoci
Io:Non lo so
Dylan:Ti corteggerò come si faceva un tempo
Ridacchio e lui sorride, sembra uno di quei sorrisi sinceri, ma stiamo pur sempre parlando di Dylan e lui non è sincero
Io:Addio Dylan
Dylan:Arrivederci Faith
Vado verso la porta si casa e mi chiudo la porta alle spalle, non so cosa sta succedendo nella mia vita, ma devo schiarirmi le idee e eliminare per sempre Noah dalla mia testa. Vado in bagno e riscaldo la vasca, ho bisogno di schiarirmi le idee, poggio il telefono vicino alla vasca e mi immergo nell'acqua calda, chiudo gli occhi e mi rilasso, sento degli strani rumori, esco dalla vasca e mi metto un asciugamano addosso, esco e una mano possente mi blocca la bocca
X:Zitta tesoro o ti faccio saltare la testa
Avevo una pistola puntata sulla tempia e uno sconosciuto che mi portava giù, mi mette sulla sedia e un altro mi lega, avevano i passamontagna
X:Bene bene quindi tu sei la figlia più grande di Stewart niente male
Y:Un pensierino glielo farei,poi così conciata proprio ad istigare
Mi tolgono la benda dalla bocca
Io:Chi cazzo siete?
X:Tesoro noi siamo il tuo nuovo peggior incubo
Io:In effetti con questi passamontagna siete un incubo
Y:Se ci vedessi in faccia ti scioglieresti
Io:Mh questa proposta mi affascina mostrate i vostri volti dai
X:Astuta la ragazza, ma non siamo fessi
Io:Cosa volete da mio padre?
X:Vendetta
Io:Per?
Y:Ha ucciso la nostra famiglia
Io:Non lo farebbe mai
X:E invece sì, chiamasi autodifesa per la corte suprema
Y:Lui odiava la nostra famiglia
Io:Mio padre non odiava nessuno
X:Eh invece..
Stava per concludere quando si apre la porta d'ingresso.

Cosa c'è tra me e teWhere stories live. Discover now