Pioveva troppo forte

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Oggi volevo venire da te, ma alla fine ho rinunciato. Pioveva troppo forte.
Tu mi ha detto "avevi l'ombrello" e io ti ho risposto "non potevo permettermi di prendere un raffreddore proprio in questo momento".
Tu forse hai capito, ma ho sentito che piangevi, le pareti che ci dividono non sono poi così sottili, e lo facevi poiché avevo messo al primo posto il mio lavoro, piuttosto che la tua compagnia.
Domani cercherò di venire da te, ma non ti prometto nulla. Anche per domani è prevista tanta pioggia e io davvero non posso mancare a lavoro.
"Dopodomani c'è il sole però" mi hai sussurrato all'orecchio.
"Sono sicuro che pioverà anche dopodomani, in un modo o nell'altro" sentenzio.
Poi volasti via e non ti vidi per giorni e giorni e giorni.
Quel dopodomani piovve davvero, ma era tutto nella mia testa, li piove sempre ormai, questo è il motivo per cui non sono mai venuto a trovati.
Da quando sei così lontana non fa altro che piovere li, sui ricordi che ho del tuo sorriso e delle parole morbide che mi sussurravi ogni qualvolta tornavo da lavoro distrutto.
Da quella notte, la tempesta non è mai cessata.
Il tempo si è fermato, ed è un miracolo che io continui ad andare avanti nella mia vita lavorativa.
Il lavoro è diventato l'ultima ancora che mi costringe ancora su questo mondo.
Mi illude che al mio ritorno ci sarai tu ad aspettarmi davanti l'uscio di casa, rinchiusa nella tua vestaglia, perche' fuori è inverno inoltrato e fa freddo e piove, pronta a rinchiudermi in un abbraccio e a raccontarmi delle novità della nuova relazione, che puntualmente sarebbe finita male, di tua sorella.
Oggi piove, per davvero. Le nuvole gettano acqua sul suolo, sulle macchine e sui tetti delle case. Piove sulla mia testa scoperta, perche' ho dimenticato di prendere l'ombrello stamane. Ma questo è solo un pretesto per poter piangere, per poter far piovere anche fuori da me, non solo nella mia testa. Tanto le lacrime salate si confondono con la pioggia acida che mi sta inzuppando i vestiti.
Prenderò un malanno, me lo sento.
Non andrò a lavoro e potrò starmene un po' con te, con il tuo ricordo accanto a me nel nostro vecchio letto.
Continui a chiedere come mai io non ti venga a trovare, nella tua nuova casa.
Amore mio, non mi serve venire a portarti una rosa sulla tua lapide, in un freddo cimitero fuori città, per dare voce alla tua memoria. Dalla notte in cui ti ho persa, quella notte dove la pioggia come oggi batteva sulle teste dei poveri stolti che non avevano creduto nemmeno questa volta al meteo e di conseguenza non avevano portato l'ombrello, la tempesta è rimasta vivida nella mia mente.
Ti penso ogni giorno, ogni mattino e ogni notte.
E immagino la scena di te, nel bel mezzo dell'autostrada, catapultata al di fuori della macchina dopo che un camion era scivolato sull'asfalto bagnato e ti aveva travolta. Immagino il tuo corpo esanime, coperto di un sangue slavato dalla pioggia acida che continuava a scivolare giù dalle nubi scure.
Stavi andando da tua sorella, che si era puntualmente lasciata con la sua nuova fiamma, e volevi consolarla.
Ma adesso chi consolerà me? Chi consolerà questo cuore spezzato? Chi potrà mai curarmi la mente annebbiata dalla memoria del tuo amore, che mai più tornerà da me? Come potrò mai dimenticare il tuo sorriso, le tue parole morbide e la tua espressione seria che mi incolpa del fatto che troppo spesso ti stavo lontana per il lavoro? Come potrò vivere ancora? Come? COME?
Rispondimi una buona volta?
Come potrò senza di te?

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⏰ Last updated: Oct 29, 2018 ⏰

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One-shot by: Felicity-BlackWhere stories live. Discover now