<< Non correre! Non ti ho chiesto... Ancora il tuo nome >>
Furono queste le parole che il commissario Jim Gordon riuscì a dire prima di sospirare , stava di nuovo guardando quel bambino con la fotocamera correre fuori dalla stazione , per l'ennesima volta sì era messo nei guai e per l'ennesima volta non era riuscito a farsi dire né nome né cognome dal piccolo.
Quando arrivo' al luogo vide il ragazzino che stava attaccato a un filo che gli impediva di cadere dal tetto , sul suo volto non c'era paura ma solo un sorrisetto , molto probabilmente felice di aver salvato la sua fotocamera che teneva gelosamente tra le mani , come se tutto ciò fosse una grande vittoria per lui e la fotocamera il suo premio ; Jim sospirò , sperava veramente di non trovarsi più in una situazione del genere con il ragazzo.
<< Sto arrivando ragazzo , vedrò di metterci il meno possibile >>
<< Grazie commissario Gordon >>
Per quanto i genitori fossero degli imprudenti a lasciare un bambino di circa otto anni da solo , doveva ammettere che gli avevano insegnato in modo eccellente l'educazione al ragazzo , non aveva mai proferito parole sbagliate con nessuno , ringraziava sempre e avvolte portava dei biscotti decorati a mano da lui stesso , inoltre doveva ammettere che era molto intelligente per la sua età oltre che sconsiderato , ricordava una piccola conversazione di quando Jim provo a dirgli che non doveva andarsene un giro da solo, sopratutto di notte.
<< Gotham di notte non è un posto per bambini >>
<< Nessun posto è sicuro a Gotham, ne di giorno ne di notte , nessuno dovrebbe vivere qui >>
Quando riuscì a liberare il bambino dal filo lo prese per mano e lo fece salire in macchina , lo portò alla centrale per farlo controllare ; quando entrarono tutti salutarono il bambino chiamandolo "ragazzo" o "piccolo" , nessuno sapeva il suo nome ma era certo di quanto tutti gli volessero bene ed erano felici che anche questa volta non si fosse fatto niente di grave.
Tim era appena corso fuori dalla stazione di polizia , per l'ennesima volta aveva calcolato male il salto ed era rimasto impigliato a un filo che per fortuna lo aveva salvato da una brutta caduta , inoltre aveva salvato la sua adorata macchina fotografica ; si diresse a casa , non adorava molto starci , era vuota , silenziosa e di notte ogni rumore poteva indicare che un ladro era entrato in casa , poteva essere armato e ucciderlo , ogni singolo rumore in quelle pareti metteva angoscia e ciò non aiutava contando che la magione era molto vecchia.
I tetti , quelli erano posti dove Tim si sentiva al sicuro , potevi fuggire da ogni angolazione , vedere lo spettacolo delle luci e avere la possibilità di fare delle foto a Batman e Robin ; non ci volle molto prima che il ragazzo tornasse nei luoghi che tanto amava , mangiò velocemente un panino e non curante del fatto che fosse buio prese la sua amata fotocamera e corse fuori di casa.
Si allontanò da quella casa troppo grande per lui in bici , nel solito vicolo chiuse la bici con un lucchetto e sali sulle scale antincendio di un palazzo per arrivare sul tetto , era incredibile quanto quella prospettiva di Gotham gli rubasse il fiato , ogni volta come la prima volta.
Iniziò a passeggiare su i tetti sperando con tutto il suo cuore di vedere Robin , il ragazzo meraviglia era sempre stato il suo idolo e poi , lui era lì , Robin era sul tetto del edificio davanti a lui , il suo volto illuminato dalla luna era così bello , maestoso ; non ci penso due volte e si mise in posizione per scattare una foto , si dimenticò del tipico rumore dello scatto della fotocamera e quando penso che il ragazzo si forse girato, indietreggio' di istinto per trovare un piede nel vuoto , questa volta niente lo avrebbe salvato dal cadere , frantumarsi in mille pezzi al suolo , questa volta aveva fatto il passo più lungo della zampa e nessuno lo avrebbe salvato.
Chiuse gli occhi aspettando il tocco al suolo ma non fu ciò che senti , senti il tocco di qualcosa che lo avvolgeva su i fianchi , poi delle mani che lo stringevano e gli accarezzavano i capelli in modo dolce , quando apri' gli occhi la vide in tutto il suo splendore mentre lo stringeva al suo petto , Catwoman.
La donna l'aveva preso con la frusta per poi tirarlo a se , Tim la guardo' con gli occhi pieni di lacrime e lei lo poso' a terra per poi piegarsi alla sua altezza.
<< Un gattino come te potrebbe farsi molto male a seguire gli uccellini tutto da solo >>
La donna ridacchio' per più accarezzargli la testa in modo dolce.
< N non sono un gattino. Mi chiamo Tim signora >>
<Tim , che nome grazioso per un bambino molto educato ~. I tuoi genitori non ti hanno insegnato a non parlare con gli sconosciuti o ad non uscire di notte, gattino? >>
Sul volto del piccolo comparvero altre lacrime , non per la paura ma per la tristezza a non poter mai stare con i suoi genitori , sempre occupati in viaggi di lavoro.
<L loro non stanno mai a casa con me , hanno molto lavoro da fare >>
<< C che cosa molto.. >
La frase di Selina venne interrotta dal brontolare della pancia di Tim , aveva mangiato solo un paio di panini , sempre molto poco per qualcuno della sua età.
<< Uh~, vedo che qui qualcuno a fame >>
<<B bhe, m mi dimentico sempre di fare la spesa e non so cucinare molte cose >>
<< Che ne dici se stasera fossi io a cucinare per te? ~>>
<D davvero lo faresti? >>
La donna annui per poi riprendere il piccolo Tim in braccio , non le ci volle molto a trovare la casa dopo che il più piccolo gli diede l'indirizzo ; la casa si trovava nella zona residenziale dei ricchi , una zona dove lei vi era stata per molti furti.
Posò il piccolo suo divano prima di andare a cucinare qualcosa , non c'era molto nella dispensa , giusto per un paio di persone ; decise di preparare qualcosa di leggero.
Quando si avvicinò a Tim il più giovane stava quasi per addormentarsi , sembrava non dormire da giorni , molto probabilmente non amava farlo da solo ; lo fece mangiare come se fosse una mamma gatto con il suo cucciolo per poi ritrovarsi quei due occhioni celesti puntati contro di lei.
<< Ora tene andrai? >>
<< Si cucciolo , dormi >>
Tim abbassò lo sguardo come se gli avessero detto la notizia più brutta della sua breve vita.
<< Non potresti rimanere? Solo per stanotte... Non voglio stare solo >>
Selina lo guardò come una madre guarda suo figlio dopo che si è sbucciato un ginocchio , preoccupata ; lo prese tra le sue braccia per poi coprirlo , si gustava l'espressione di puro stupore sul volto del più piccolo mentre sorrideva.
<< Grazie... Grazie per  restare con me >>
<< Sai vero che domani mattina non ci sarò più? >>
<< Si ma non importa >>
Il piccolo sbadigliava tra una parola e un altra.
<< Buonanotte gattino >>
<<... Notte>>
Fu l'unica parola che riuscì a dire prima che i suoi occhi divennero tanto pesanti dal chiudersi da soli , mentre si godeva il calore di quel corpo e si sentisse per una volta difeso da qualcuno

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⏰ Last updated: Jan 29, 2019 ⏰

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Little cat (Ita) Where stories live. Discover now