CAPITOLO 4

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Ho la mente offuscata e mi gira la testa.

Mezz'ora fa ero solo al terzo drink, ora non ne ho la più pallida idea, e sinceramente non sono in grado nemmeno di contare in questo momento.

Harry non è ancora tornato ed io sono alle prese con un Louis ubriaco come me che mi racconta delle sue vacanze estive in Louisiana e del suo coraggio per aver salvato un cagnolino da sotto i binari di un treno in arrivo.

Niall è appoggiato al bancone con una ragazza che gli si struscia sui fianchi mentre sono intenti a mangiarsi la faccia.

Ana sembra molto simpatica, proprio mentre sto facendo questo commento su di lei, sento il mio telefono vibrare e quando lo prendo il nome di mia madre appare sullo schermo:

-Kate ma dove sei finita! È già mezzanotte passata!-dice con la sua solita voce stridula.

-Mamma sono in un bar con degli amici, tu dormi tranquilla tanto è qui vicino- le dico col tono più dolce, rassicurandola.

-Va bene tesoro, sono contenta che hai già dei nuovi amici! Divertiti e non fare troppo tardi, domani hai lezione.-

-Tranquilla mamma, Buonanotte! -dico e riattacco, rimettendo il cellulare nella mia borsa.

Dopo la telefonata di mia madre abbiamo bevuto altri due cocktail, e penso di non essere in grado di reggermi in piedi.

Louis mi trascina in pista, non ne avevo l'idea che dall'altra parte della sala ne esistesse una.

Inizio a muovermi a ritmo di musica, ridendo inconstantemente per l'alcool e le continue battute di Louis sulla gente.

Sono esausta e se non mi siedo tra poco dovranno chiamare i pompieri... emm i soccorsi, cosa sto blaterando.

Proprio mentre vado verso il bancone a riprendermi la borsa vedo Harry con una ragazza ed un uomo, che gli porge una bustina trasparente con dentro una polverina bianca.

Oddio. Ma quella è cocaina. Risponde per me il mio subconscio.

Non avevo idea che Harry..

-Kate!-sento la sua voce mentre si avvicina a me.

-Chi non muore si rivede,non pensavo che il tuo 'andiamo a prendere qualcosa da bere' significhi sparire per tutta la sera.- ribatto alzando un sopracciglio.

-Oh bimba sapevo che ti mancavo- risponde con il suo solito ghigno.

-Aspetta altri dieci minuti e poi ti porto via- dice voltandosi.

Altri drink, altro alcool, altri giramenti di testa, e poi il lavandino del bagno.

Come diamine sono arrivata qui?

Mi giro verso lo specchio e vedo un ragazzo appoggiato alla porta del piccolo bagno.

-Che diamine ci fai in bagno con me, e soprattutto chi sei?-dico adagiando le mani sui fianchi e guardandolo.

-Sembra che hai molto caldo vero piccola? -dice avvicinandosi.

-Che ne dici di togliere quella? -Indica la mia maglietta sporca di vodka.

-Lurido porco! Non provare ad avvicinarti a me- dico quasi urlando.

Neanche il tempo di accorgermene e mi ritrovo piegata sul lavandino con le sue mani che tengono le mie dietro la schiena e cerca di abbassarmi i jeans.

Diamine come puzza di alcool. Parli proprio tu. Ecco lei che nei momenti meno opportuni getta le sue perle di saggezza.

Inizio a scalciare e proprio mentre sta per strappare i miei jeans, gia strappati, entra Harry.

Oh grazie al cielo!

-Gran figlio di puttana, toglile subito quelle zampe di dosso.- dice sferrandogli un pugno sullo zigomo.

-A-amico scusa! Non pensavo fosse con te. - farnetica tenendosi lo zigomo con la mano.

-Esci immediatamente da qui se non vuoi che ti impicchi qui fuori ad un albero, inizia a sceglierlo se vuoi-dice mordendosi l'interno della guancia.

Il lurido porco lo guarda ed esce via sgattaiolando velocemente.

-Stai bene?-dice squadrandomi dalla testa ai piedi.

-Emm si, ho solo bisogno di un letto perché ora sven..-

non ho nemmeno il tempo di dirlo che sento i miei sensi andarsene a quel paese. Poi il buio.

UnconditionallyWhere stories live. Discover now